Le 12 fatiche di Gian Piero Gasperini

Ci sono persone che, nella vita, ottengono tutto subito. Persone che non necessariamente sono immeritevoli del successo raggiunto. Ma che sicuramente lo ricevono senza fare troppi sforzi. Queste persone, evidentemente, hanno la fortuna dalla propria parte ed un’esistenza inevitabilmente più facile.

Però, ci sono anche altre persone che, invece, non sono così fortunate. Esse devono sudarsi ogni risultato positivo messo nel mirino. Non basta che siano qualificate per il raggiungimento di quel determinato traguardo. Perché, in più, devono pure faticare il doppio degli altri per ottenerlo realmente.

Tra quest’ultima tipologia di persone c’è indubbiamente Gian Piero Gasperini. Un uomo che da anni si dimostra come uno degli allenatori migliori della Serie A. Ma, nonostante ciò, nessuno sembra mai veramente convinto di dargli un’opportunità concreta in un grande club.

Dal suo esordio in serie A, di dodici anni fa, Gasp ha messo in mostra la sua straordinaria bravura più volte. Tanto che è possibile addirittura tracciare per lui un percorso simile a quello compiuto da Ercole nella mitologia antica. Un percorso fatto di dodici incredibili fatiche, che forse lo porteranno finalmente a sedersi, la prossima estate, sulla panchina di una delle piazze principali del nostro campionato, con la fiducia e il rispetto che realmente merita.

La promozione diretta in Serie A al primo anno di Genoa

La prima fatica di Gasperini si realizza al primo anno da allenatore del Genoa. Gasp prende la squadra in Serie B, dopo l’esperienza positiva sulla panchina del Crotone. Le ambizioni sono importanti, ma gli avversari lo sono ancora di più. Infatti, Gasperini becca, ovviamente, proprio la Serie B più competitiva di sempre, con Napoli e Juventus praticamente già certe di ottenere a fine anno la promozione in Serie A. Per qualificarsi, quindi, serve una vera impresa. Gasp, però, riesce a raggiungere l’obiettivo, addirittura evitando i temutissimi playoff, grazie all’enorme vantaggio accumulato sulla quarta in classifica. Un qualcosa di storico, che ha permesso ai Grifoni di tornare nella massima categoria calcistica italiana dopo ben 12 anni.

Lo strano caso di Thiago Motta

La seconda fatica di Gasperini riguarda Thiago Motta. Il centrocampista italo-brasiliano prometteva molto bene nella cantera del Barcellona. Poi, però, solo una serie di delusioni ed infortuni. Così, ad appena 26 anni, la sua carriera sembrava già essere in declino. E allora, ci ha dovuto pensare il nostro eroe, l’unico in grado di rimetterlo veramente a nuovo. Con Gasp al Genoa, non solo Thiago gioca la miglior stagione della sua vita. Ma si guadagna anche l’interessamento dell’Inter, che lo acquista a fine anno, rendendolo uno dei mediani più quotati a livello europeo.

La Champions League sfiorata con i rossoblu

Nel 2008-2009, al suo secondo anno di Serie A, Gasperini si rende protagonista di una stagione incredibile alla guida del Genoa. I rossoblu si mettono in mostra per il proprio spumeggiante livello di gioco, arrivando addirittura a sfiorare la qualificazione in Champions League. Un traguardo pazzesco, che Gasp non riesce a raggiungere soltanto perché penalizzato dalla differenza reti a favore della Fiorentina. Una beffa clamorosa, che però non toglie nulla all’incredibile percorso dei Grifoni quell’anno.

La discesa negli inferi dell’Inter

Nell’estate del 2011, Gasperini si trasferisce all’Inter. Sembra finalmente che la sorte gli arrida. Una grande opportunità in una grande piazza, come aveva sempre sognato. Invece, quella interista si rivela solo un’enorme trappola. Infatti, la squadra è ancora completamente allo sbando dopo l’addio di Mourinho dell’anno precedente. Gasp si trova di fronte uno spogliatoio infernale, impossibile da gestire. E così, la società nerazzurra lo esonera dopo appena 5 gare, in cui non riesce a conquistare nemmeno una vittoria. Nonostante il pesante smacco, Gasperini sopravvive a questa tremenda avventura. E, dopo una breve sfortunata parentesi al Palermo, torna al Genoa a fare meraviglie. La sua carriera, grazie a Dio, è salva. E, se possibile, più promettente di prima.

Sulle ali del Grifone

La caratteristica ricorrente che salta più agli occhi della seconda avventura di Gasperini al Genoa è la sua allucinante capacità di valorizzare qualsiasi ala gli venga acquistata dalla società rossoblu. Iago Falque, Niang, Perotti, Suso. Tutti esterni che hanno avuto il picco della propria carriera con lui in panchina. È impressionante come essi non solo riescano ad andare con frequenza in gol, ma diventino anche il perno della manovra offensiva della squadra. Un aspetto che li valorizza al massimo, fruttando al club genovese laute e fondamentali plusvalenze.

Quando Sturaro sembrava un calciatore vero

Stefano Sturaro esordisce in Serie A con la maglia del Genoa nell’agosto del 2013. In quel momento, è solo un giovane centrocampista italiano della primavera rossoblu. Sicuramente promettente, ma senza straordinari mezzi tecnici. Nelle due successive stagioni, Gasperini compie con lui forse la sua fatica più impervia. Infatti, riesce incredibilmente a trasformarlo in un giocatore completo, capace di correre, pressare, rubare palla e far ripartire l’azione. Tanto che, addirittura, nel 2015 Sturaro si trasferisce alla Juventus, dove ovviamente non ripete minimamente le prestazioni offerte al Genoa. Come abbia fatto Gasp a farlo sembrare un centrocampista di livello ancora nessuno è riuscito a scoprirlo.

Ma davvero Juric è ancora pagato per allenare?

Ivan Juric è stato uno dei giocatori simbolo del primo Genoa di Gasperini. Dal nostro erculeo eroe, Ivan ha imparato moltissimo. Così, ha deciso di seguire le sue orme ed intraprendere la carriera di allenatore. In realtà, però, Juric sembra davvero negato per questo ruolo. Per questo, ha ricevuto più esoneri che successi in panchina. Ma molti lo considerano ancora un tecnico propositivo, in grado di allenare tranquillamente in Serie A. Il merito di ciò è soprattutto proprio di Gasp, a cui spesso viene accostato. La sua luce riflessa illumina pure il povero Juric, che forse in realtà vorrebbe solo starsene a casa a riposare, invece di essere continuamente richiamato ad allenare qualche club in difficoltà della massima serie italiana.

La qualificazione in Europa League con l’Atalanta

Nel 2016-2017, Gasperini diventa il nuovo allenatore dell’Atalanta. Una scelta coraggiosa, che però lo ripaga. Infatti, Gasp prende una squadra di ragazzini di belle speranze e, dopo un inizio difficile, la fa diventare un’armata in grado di battere chiunque. A fine campionato, i punti sono addirittura 72 e permettono ai nerazzurri di qualificarsi direttamente per l’Europa League, dopo ben 27 anni che non succedeva.

Chi ha incastrato Gagliardini?

Nel gennaio del 2017, Gagliardini viene acquistato dall’Inter per 30 milioni di euro. Una cifra enorme, che però all’epoca molti considerano congrua, visti i primi 6 mesi fatti in Serie A proprio nell’Atalanta di Gasperini. Ma, da lì in avanti, il giovane centrocampista italico fornisce una prestazione negativa dietro l’altra. Tanto che molti si sono chiesti: “Ma che fine ha fatto il vero Gagliardini?”. Non capendo, tuttavia, che è questo il vero Gagliardini. E che quello visto all’Atalanta era solo il frutto della straordinaria maestria di Gasp, che era riuscito a valorizzarlo oltre le sue reali capacità tecniche.

L’incredibile cavalcata europea dell’anno scorso con la Dea

Nella stagione 2017-2018, l’Atalanta del nostro eroe è chiamata ad una sfida ancora più proibitiva. Infatti, deve affrontare un girone di Europa League praticamente impossibile, con Everton, Lione e Apollon come avversarie. Tutto questo, avendo perso sul mercato alcuni fondamentali titolari come Kessié e dovendo giocare le partite casalinghe a Reggio Emilia, perché il proprio stadio non è conforme agli standard europei. Nonostante ciò, però, i bergamaschi giocano una competizione stupenda. Prima battono l’Everton, poi il Lione e, con 14 punti totali, si qualificano per i sedicesimi di finale. Peccato solo che peschino il Borussia Dortmund, una delle favorite per vincere il trofeo, e vengano subito eliminati, nonostante due prestazioni di incredibile livello tra andata e ritorno, che avrebbero meritato sicuramente miglior fortuna.

I miracoli di Duvan Zapata, Gomez e Ilicic

A Bergamo, Gasp rivitalizza tantissimi giocatori. Ma quello che colpisce maggiormente è la sua capacità di dare nuova luce agli attaccanti in rosa. In particolare, sono tre i calciatori che si mettono in mostra sopra i loro abituali livelli: Duvan Zapata, Gomez e Ilicic. Questi erano stati in carriera tutti dei buoni attaccanti prima di incontrare Gasperini all’Atalanta. Ma, da quando giocano per il nostro erculeo allenatore, sono diventati praticamente immarcabili. Tanto che attualmente i nerazzurri hanno il miglior attacco della Serie A, al pari della Juventus di Cristiano Ronaldo, Dybala e Mandzukic…

L’Atalanta è in lotta per la Champions League!

Infine, Gasperini oggi si sta cimentando in una nuova affascinante sfida. Infatti, non sazio di quanto fatto precedentemente, in questo campionato sta provando seriamente a portare l’Atalanta in Champions League per la prima volta nella sua storia. Ovviamente, è un traguardo molto difficile da realizzare. Ma i nerazzurri sono davvero in corsa, avendo attualmente gli stessi punti del Milan quarto in classifica. Chissà che quest’ultima incredibile fatica non permetta a Gasp di essere finalmente considerato da tutti il grande allenatore che effettivamente è.

 

Leonardo Gilenardi

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