Le fake vengono dal freddo! TeleCremlino: the Manchurian Anchors

Io non so decidere chi sia a spararle più grosse. Ma un fatto c’è che, se ai tempi della guerra fredda le informazioni si rubavano e si vendevano da una parte e dall’altra della cortina tra mondo soviet e mondo occidental, oggi la guerra si fa a colpi di informazione e di disinformazione mirate con le post-fake. E i protagonisti sembrano gli stessi blocchi, più frammentati, ma con lo stesso zoccolo duro.

Fake, lo scoop dell’anno.
Le fake saranno argomento di scuola, dall’asilo fino all’età adulta, per cui un bambino verrà subito scoperto se mette in giro la favola che Lucia sta con Marco e poi magari Marco gli fa un occhio nero e gli gridano tutti in coro: Fake, fake, la paga chi la make!

Sono diventate termine per una legge in Germania, che punisce solennemente chi le mette in giro. Il disegno di legge prevede multe astronomiche (fino a 50 milioni) per i siti, come Facebook e Google, che non elimineranno i contenuti penalmente rilevanti.

Qui la legge proposta è sortita per la paura che le fake news in rete possano influenzare negativamente l’esito del voto, dopo i diversi post pubblicati contro Angela Merkel.

Ma non voglio allontanarmi dall’argomento fake-contro-fake della rete televisiva russa.

Fake e contro-fake accreditate in onda.
Pare sembri il clone della rete della CBS o della NBC americane: i giornalisti e i conduttori hanno l’accento yankee e sono vestiti come “se volessero imitare gli anchorman dei canali americani” (Paolo Garimberti, IlVenerdìdiRepubblica, n. 1516).

Beh, in tempi di imitazione per spuntare il meglio, un suggerimento potrebbe essere diretto verso la nostrana Rai, non si sa mai ci sia qualcuno in ascolto!

Si tratta della RT, RussiaToday, che si avvale di finanziamenti illimitati del Cremlino, voluto 12 anni fa da Putin. È un canale di disinformazione, nel senso che corregge il tiro dell’informazione dei media occidentali, France 24, Cnn, Bbc, per bilanciarlo, “considerate le sue distorsioni troppo filo-occidentali e decisamente antirusse”.

La RT è passata con un salto di qualità apprezzabile da una comune TV locale, che passava documentari di promozione delle tradizioni e dei costumi, quasi una versione televisiva di un depliant turistico al tempo dei soviet, verso un’attiva fornace di contro notizie sui fatti presentati dai media occidentali.

Le ospitate sono degne e sorprendenti perché corrispondono ad un unico canone: parlare male dell’occidente tutto, dall’America alle democrazie europee: Julian Assange, Noam Chomsky, e scelta singolare, Pamela Anderson, critica assai del modo di vivere americano, dopo averne fatto incetta.

Hanno appeal non c’è che dire e capacità intrusiva soprattutto da quando la RT ha aperto via cavo RT America, visibile nella Great Apple, nella Città degli Angeli e a Philadelphia, mentre ha vasta copertura su tutti gli Stati, online.

“The Manchurian Anchors”.
Gli anchorman assunti sono due nomi conosciuti, ” the Manchurian Anchors” (definizione del The Daily Best): Larry King ex della Cnn, che produce e vende talk show a RT America. “Mi pagano ed io ne ho bisogno” ha detto l’82enne “, mentre la RT paga come dipendente Ed Schultz ex di Msnbc.

Dragano acqua al mulino e qualcuno deve pur fare questo sporco lavoro.

Sputnik in_onda con fake.
A far da contralto e risonanza alla RT è anche la Sputnik, nata nel 2014, che è un’agenzia di servizi online e radiofonici.

Ha la base operativa nei Balcani e soffia sull’antieuropeismo del nazionalismo serbo. La costruzione di fake in circa tre anni è stata a tutto beneficio del rinfocolamento delle tensioni etniche tra Kosovo, Bosnia, Montenegro e Macedonia.

E i riflettori non hanno mancato di accendersi quando tra le star dei programmi sono comparse anche figure politiche, un modo per fare sistema, invalso in tutto il mondo certamente.

Ma troppa luce acceca! A tal punto da far precipitare, dalle stelle alle stalle un certo generale, Mike Flinn che, nominato come consigliere per la sicurezza nazionale da Trump, dopo 24 giorni è stato “dimesso” per aver prestato il fianco alle frequentazioni “cum Putin”.

Ministero degli Esteri russo controbatte.
Un ultimo monito è del ministero degli esteri russo che non fabbrica fake, ma le controbatte online da febbraio di quest’anno.

Ne è uscita una divertita canzonatura per i primi tentativi, perché le notizie venivano confutate con un semplice:” Non è vero!”. Qualcuno dalla parte dei social media gli fece osservare che quella non era una vera confutazione e allora si è proceduto ad essere più puntuali, con una lunga nota corredata di dettagli.

Quattro le notizie, riferite da Bloomberg (Macron vittima di hacker russi), New York Times (Mosca viola trattato su missili medio raggio), Daily Telegraph (ingerenze russe in Montenegro) e Nbc News (riconsegna di Snowden agli Usa), al vaglio del Ministero degli esteri russo.

Su due notizie le critiche erano veritiere: ad eccezione del Bloomberg, le fonti non citavano mai fatti concreti, e la notizia riferita di Snowden appariva errata, giacché gli era stato prolungato il permesso di soggiorno a Mosca. Per le altre accuse riferite dal Daily britannico e dal New York Times non è arrivata alcuna confutazione.

La verità sta nel mezzo!? Come sempre!

fonte

Paolo Garimberti, IlVenerdìdiRepubblica, cartaceo, n. 1516

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