“L’uomo che inseguiva i desideri” di Phaedra Patrick

Ci sono giorni in cui niente è in grado di distrarci dalla tristezza; né il sole alto nel cielo, né il canto degli uccellini, e nemmeno la visita di un vicino di casa cordiale.

Lo sa bene Arthur Pepper, sessantanovenne ormai vedovo da un anno, che ha deciso di affrontare il dolore per la morte della moglie intrappolandosi in una routine soffocante. Ma un giorno qualcosa cambia. Mentre è intento a ripulire gli armadi della consorte, infatti, un bracciale misterioso spunta dal suo nascondiglio all’interno di uno stivale appartenuto alla moglie. Il gioiello ha una serie di ciondoli preziosi a decorarlo, e su di uno di essi è inciso un numero di telefono. Arthur non ha mai visto il gioiello al polso della donna, che aveva gusti ben più sobri. Ricorda la sua cara Miriam, infatti, per l’amore che aveva per le cose semplici e la vita tranquilla. Il dubbio però si insinua nella mente del nostro protagonista, che quindi decide di alzare la cornetta per dare risposta ai suoi interrogativi. Purtroppo però questi aumentano quando risponde una voce dall’altro capo che gli spiega che la donna molti anni prima si era recata in India, sebbene lui non ne fosse a conoscenza. Come è possibile che lei fosse andata in quel paese così lontano e non gliene avesse mai parlato? La moglie voleva forse tenerglielo nascosto? E se sì, perché? Quali altri misteri sono celati dietro ai ciondoli del braccialetto? È così che Arthur intraprende un viaggio che lo porterà non solo a scoprire il passato della moglie, ma anche delle qualità che non pensava di avere, in un percorso che gli farà ritrovare la gioia di vivere.

Grazie ad una storia capace di emozionare ad ogni età, Phaedra Patrick aiuta i lettori a trovare la felicità contenuta nelle piccole cose. Come si apprende scorrendo le pagine, infatti, sono le azioni semplici che danno sapore alla vita: mangiare un panino gustoso seduti al margine della strada, conversare con piacevoli sconosciuti, aiutare chi ne ha bisogno… piccoli gesti che possono raddrizzare anche una giornata iniziata per il verso sbagliato. L’autrice mostra infatti come queste azioni possano aiutare a ritrovare gradualmente la grinta; e poi, di conseguenza, a spingere anche chi pensa di non aver più nulla per cui vivere a grandi gesti, come ricucire i rapporti con i figli, e cambiare radicalmente il proprio stile di vita.

Ciò che però la Patrick evidenzia maggiormente nel testo è l’importanza di voler vivere per davvero, di non abbandonare mai la voglia di scoprire cose nuove indipendentemente dalla propria età anagrafica. Perché –come comprenderà Arthur– la vita inizia nel momento in cui si decide di affrontarla, anche se ci porterà come il nostro protagonista a fronteggiare tigri viziate, vecchie bisbetiche e ragazzi di strada dal cuore d’oro.

Insomma, un libro capace di far sognare e che spinge a sperare di sviluppare lo stesso spirito avventuroso del protagonista.

GiuliaDafne

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