“Mi illumino di storia”: un evento a Mongiana in cui la bellezza dell’eterno si è fatta presente.

C’è un luogo in cui la bellezza del passato e la passione del presente formano un connubio perfetto, perseguendo un solo e imprescindibile scopo: mantenere salda e viva la memoria di un tempo trascorso. Tempo non già passato ma strumento per un presente vivo e per un futuro in cui si possa essere testimoni di come una terra spesso martoriata e difficile possa al contrario divenire simbolo di cultura.

Mongiana, paese dell’entroterra calabrese, ieri è stato fautore dell’evento “Mi illumino di storia”, in cui si è assistiti all’accensione delle luci del sito della Real Fonderia Borbonica; sito visitabile nel mese di settembre.

Queste le parole del primo cittadino Bruno Iorfida: “La serata di questa sera si svolge in maniera molto semplice: ci troviamo qui per rendervi partecipi di quella che è effettivamente Mongiana e di quello che è lo scavo della Real Fonderia. Pensate che è lo scavo di archeologia industriale più esteso al mondo: 4500 metri quadrati di superficie, 11 mila metri cubi di materiale lavorato. Immaginatevi questa imponenza e poi un’illuminazione scenica da togliere il fiato. Un’illuminazione che può veramente rappresentare la svolta per questi nostri territori, perché penso e ribadisco Mongiana deve essere punto di riferimento non di Mongiana in sé ma di tutto il territorio (..) Stasera potrete toccare con mano quello che nel 1852 Mongiana era: cioè l’industria siderurgica più importante di Europa, dove c’erano i giganti della siderurgia europea, e dove uno di questi giganti si è destato dal sonno e stasera verrà illuminato per la prima volta e quindi reso anche fruibile a tutti voi.”

Le reali Ferriere ed officine di Mongiana sono state un importante complesso siderurgico realizzato dalla dinastia dei Borbone di Napoli nel 1770-1771. Le fonderie hanno vissuto tempi di gloria e di successi, realizzatori del ferro per la ferrovia Napoli- Portici (prima linea ferroviaria costruita in territorio italiano), del ponte Real Ferdinando sul Garigliano (primo ponte sospeso realizzato in Italia a catenario di ferro), oltre ai prodotti in ambito militare (fucili e cannoni). È degno di citazione la costruzione del famoso fucile da fanteria, denominato “Mongiana”.

Gli altiforni più importanti all’epoca erano essenzialmente tre: Santa Barbara, S. Ferdinando e S. Francesco.

Accanto alla Fonderia fu costruita nel 1852 la Fabbrica d’armi di Mongiana, in sostituzione della Fabbrica di canne da fucile. Oggi è divenuta un museo, in cui il visitatore attraverso un percorso di esposizione e di fruizione con modalità tecnologicamente avanzate può comprende appieno l’importanza storica ed antropologica del sito.

Tra pochi mesi la visita al museo sarà estesa alla stessa Fonderia, di cui ieri abbiamo percepito la bellezza dell’eterno che si fa presente.

Le parole scritte oggi dal sindaco Bruno Iorfida su Facebook credo siano esplicative dell’importanza storica e culturale di cui ieri Mongiana è stata testimone: “Le innumerevoli difficoltà, i tantissimi sacrifici e soprattutto la passione per un posto unico al mondo, hanno permesso di arrivare a questo traguardo: l’accensione delle luci. Questa accensione non vuole essere il semplice interruttore che si alza, ma un simbolo. Illuminare la storia sconosciuta e volutamente non raccontata, illuminare il futuro, ma soprattutto illuminare la speranza che finalmente questi territori possano essere il fulcro di uno sviluppo culturale e turistico dell’intera nazione.”

http://www.museorealiferrieremongiana.it/

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