“Napoli velata”: storia di morti e di fantasmi

Nel nuovo film di Ferzan Özpetek un medico legale, Adriana Esposito (Giovanna Mezzogiorno), vede susseguirsi una serie di eventi incomprensibili e violenti che le riaprono vecchi ferite e le fanno mettere in discussione il suo presente.

Una sera partecipa ad una sorta di “cena-spettacolo” che accende la passione in molti dei presenti e porta Adriana a scambiare sguardi d’intesa con Andrea, un giovane sub, sexy e sfrontato (Alessandro Borghi).

Dopo una notte di passione, le aspettative di un secondo incontro tra i due vengono deluse: Andrea non arriva mai all’appuntamento perché viene assassinato. L’omicidio insinua sospetti, fa aprire un’indagine dai confini poco chiari e nell’inconscio di Adriana fa scattare indubbiamente qualcosa.

Fino all’epilogo in sala gli spettatori fanno fatica a capire quanto la morte dell’amante l’abbia turbata.

Il background di Adriana senza dubbio ha contribuito ad amplificare un evento così traumatico: la madre di Adriana dopo aver ammazzato il padre, reo di averla tradita con la sorella di lei, si ammazza lasciando la piccola Adriana alle cure proprio della sorella. La ferita aperta causata da questa tragedia familiare si riapre violentemente quando la dottoressa è costretta ad elaborare il lutto di una persona che in poche ore l’ha coinvolta tanto.

Nel film la ricerca dei veri colpevoli dell’omicidio di Andrea, la realtà, le indagini della polizia, passano in secondo piano, vengono solo accennati con flash narrativi qua e là. Fa invece da protagonista la storia che la mente di Adriana mette in piedi per elaborare tutti i suoi lutti.

Il folklore, le leggende, le storie di fantasmi caratterizzano la pellicola e ci guidano verso il torbido che la città cela. Gli scorci di una Napoli variopinta, assolata, barocca creano un forte contrasto con queste tragedie e ben rappresentano la duplicità, il perenne paradosso che Napoli è.

Il finale apparentemente sereno lascia l’amaro in bocca e il dubbio sulla sensatezza dell’intera storia.
Le interpretazioni di Beppe Barra, Luisa Ranieri, Lina Sastri, Isabella Ferrari, Anna Bonaiuto, Maria Pia Calzone, i movimenti flemmatici della Mezzogiorno e il petto villoso di Borghi non sono sufficienti a dare compiutezza alla storia.

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!