Pace tra le due Coree: è l’inizio di una nuova era!

“It’s history!” Il 27 aprile 2018 è una data che sarà inserita a pieno titolo nei libri di storia. Una data vitale per i popoli coreani e per le relazioni internazionali. Una data che segna l’inizio del disgelo tra la Corea del Nord e la Corea del Sud.

Dopo sessantacinque anni di guerre e toni accesi, i leader dei rispettivi paesi, durante il summit svolto alla Peace House di Panmunjom che li ha resi protagonisti assoluti, hanno comunicato la volontà di firmare un trattato di pace nel corso dell’anno corrente. L’obiettivo comune è quello di creare una “Penisola libera dal nucleare, attraverso una completa denuclearizzazione”. 

Due uomini, il 27 aprile 2018 alle 2.30 ora italiana, con una stretta di mano, hanno fatto la storia. Moon Jae-in, Presidente della Corea del Sud, e Kim Jong-un, Imperatore della Corea del Nord, si sono resi celebri grazie ad un appuntamento dato al 38° parallelo, linea di demarcazione militare che separa i due Paesi asiatici dal 1953, ovvero dalla fine della guerra di Corea. A varcare la soglia per primo è stato Kim, accolto da Moon come un vero e proprio padrone di casa che gli ha confidato di essere sinceramente “felice di poterlo incontrare”. Subito dopo, con un inaspettato fuori programma, anche il leader sudcoreano ha oltrepassato il confine. Un’immagine che sembrava totalmente improbabile circa 3 o 4 mesi fa, quando i missili nucleari nordcoreani spaventavano, e non poco, il popolo della Corea del Sud. Tra sorrisi e abbracci finalmente si può gridare all’inizio di una nuova era, fatta di una serena convivenza pacifica.

Le due Coree: il summit e gli accordi

Dopo che i due leader si sono concessi alla stampa e ai fotografi, accorsi per immortalare quel momento epico, Moon Jae-in e Kim Jong si sono recati, come da programma, verso la Corea del Sud per il picchetto d’onore e per salutare le delegazioni dei due Paesi. Nel corso del summit Kim ha dichiarato la necessità di “accelerare l’unificazione delle due Coree”. Un’affermazione che ha portato grande approvazione tra i presenti al tavolo delle trattative, un ulteriore passo in avanti, che arriva proprio da colui che ha tormentato i sudcoreani fino a qualche mese addietro. Ma il punto cruciale della discussione è stata la denuclearizzazione di tutta la penisola coreana e la firma del trattato di pace entro dicembre 2018. Inoltre, non è passata inosservata una battuta dello stesso Kim che, rivolgendosi a Moon, gli ha promesso che “non lo sveglierà più all’alba”. Un leggera ironia che si riferiva ai test missilistici e nucleari avvenuti durante la notte e le prime ore del giorno.

Al termine del vertice svolto al Peace House di Panmunjom, Kim Jong ha detto sinceramente: “Non ripeteremo gli errori del passato. Lavoreremo per gli interessi dei due Paesi”. Poi ha aggiunto: “Siamo una stessa famiglia e dobbiamo garantire un futuro di pace alle nostre popolazioni”. Con una dichiarazione redatta da entrambe le Coree, questi si sono impegnati nero su bianco a garantire che le promesse fatta siano rispettate nel più breve tempo possibile, entro l’anno, rendendo effettive le promesse scambiate dai leader. Inoltre Moon Jae-in ha detto che si recherà il prossimo autunno a Pyongyang, ricambiando la visita diplomatica ricevuta dal leader nordcoreano. Insomma, non ci resta che aspettare la tanto sperata firma sul trattato di pace per affermare ufficialmente: “la guerra è finita!”.

Isabella Insolia

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