Pena di morte: la vita nelle mani di una scadenza!

Tra il 17 e il 27 aprile lo stato dell’Arkansas sarà il fautore di un gesto che non si ripeteva dal 1977, anno in cui fu reintrodotta la pena di morte negli Stati Uniti dopo un fermo di 10 anni: uccidere 8 uomini in soli 10 giorni.

Il motivo? Il più banale e crudele: la scadenza di uno dei medicinali che servono a procurare la morte.

Nello specifico il midazolam, il sedativo che viene somministrato per far perdere conoscenza prima di dare al condannato le altre due sostanze che causano, corrispettivamente, un arresto cardiaco e un’insufficienza respiratoria. La scorta del midazolam scadrà il 30 aprile e il rischio è che non sia reperibile per molto tempo. Infatti è dal 2005 che in Arkansas non viene effettuata la pena di morte, questo principalmente per due motivi: a causa di questioni legali e delle difficoltà nell’acquistare le sostanze necessarie per le iniezioni letali, in quanto l’esportazione in Usa è stata vietata dagli Stati europei contrari alla pena capitale.

Bisogna aggiungere un particolare raccapricciante: il midazolam non ha un’efficacia sicura.

Un episodio in particolare è stato oggetto di critiche: l’esecuzione di Clayton Lockett, avvenuta in Oklahoma nel 2014, in cui il condannato morì dopo tre quarti d’ora in atroci agonie durante le quali riuscì anche a pronunciare alcune parole.

Gli otto uomini condannati, giudicati colpevoli di omicidio tra il 1989 e il 1999, sono: Bruce Ward, Jack Harold Jones, Jason McGehee, Don Williamson Davis, Kenneth Williams, Stacey Johnson, Marcel Williams e Ledell Lee.

Le associazioni per la difesa dei diritti civili continuano a sperare e a lottare affinché questo non avvenga. «Ognuno di questi detenuti ha dei diritti – afferma l’American Civil Liberties Union – e ogni esecuzione è un processo che va pianificato e gestito nei dettagli, caso per caso. E questo, sulla base di una programmazione così stringente, è impossibile».

La mia personale opinione riguardo la pena di morte è la totale contrarietà. Credo fermamente che sia giusto punire duramente chiunque sbagli; nondimeno non possiamo e non dobbiamo credere di poter porre fine alla vita di una persona, per quanto i suoi crimini siano malvagi e crudeli.

Tuttavia qualunque sia la propria opinione nei riguardi della pena di morte è lecito chiedersi: la vita di una persona può valere meno della scadenza di un farmaco?

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