Primo Maggio: la storia e le origini della Festa del Lavoro

Il Primo Maggio è una delle feste più importanti al mondo. Non è solamente un giorno di riposo dalle fatiche quotidiane, ma è una festa che ha un significato importante, simbolico. Nasce dalla volontà di celebrare l’impegno dei movimenti sindacali e le lotte dei lavoratori per veder riconosciuti i propri diritti, tra tutti la battaglia per la riduzione dell’orario della giornata lavorativa.

Tutti sanno che il Primo Maggio è la Festa dei Lavoratori, una giornata da passare in pieno relax in famiglia, ad un concerto, facendo una passeggiata o un pic-nic in campagna e così via. Ma pochi sono a conoscenza della vera storia di una delle feste più celebrate al mondo, e la sofferenza che c’è dietro. Le sue origini risalgono al 5 settembre 1882, quando a New York, l’Ordine dei Cavalieri del Lavoro decise che ogni anno, a partire da quella data, avrebbe manifestato per veder riconosciuti i propri diritti come lavoratori.

Tuttavia, a decidere che il 1° maggio doveva essere la data della Festa dei Lavoratori, furono i gravi incidenti accaduti i primi giorni di maggio a Chicago nel 1886, meglio conosciuti come “i giorni della rivolta di Haymarket”. Il tutto si consumò in soli due giorni: partì il 3 maggio con uno semplice sciopero dei lavoratori della fabbrica di macchine agricole McCormick. Durante la giornata di protesta, la polizia, per reprimere le contestazioni, sparò sulla folla, uccidendone due e ferendone molti altri. Ma il culmine ci fu nelle ore del 4 maggio, quando gli anarchici, per rispondere alla brutalità delle forze dell’ordine, organizzarono una manifestazione all’Haymarket Square, la piazza dove normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Non fu una semplice manifestazione, ma un vero e proprio attentato alla dinamite, il primo degli Stati Uniti, organizzato ai danni della polizia, provocando la morte di sei poliziotti e molti feriti. Un avvenimento che destabilizzò l’opinione pubblica, soprattutto per le conseguenze che questo portò per i responsabili dell’attentato.

Il Primo Maggio in Italia

In Europa invece, la Festa dei Lavoratori fu ufficializzata dai socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. Tuttavia, nella nostra Penisola, durante il ventennio fascista, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile (in coincidenza con il Natale di Roma). Ma i manifestanti, durante il “periodo mussoliniano” non ebbero vita facile, infatti subirono pesanti repressioni, perché il regime non vedeva di buon occhio tali dimostrazioni pubbliche. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la data ritornò al 1° maggio, come da tradizione europeista. Una tradizione che fu “sporcata nel sangue” nel 1947 a Sportella della Ginestra in provincia di Palermo, quando una banda sparò su un corteo di circa duemila lavoratori, uccidendone undici. Un’azione che fu attribuita al gruppo armato di Salvatore Giuliano, un criminale noto alle forze dell’ordine, mentre altre fonti affermano che tale sparatoria fu messa in piedi dai servizi segreti per incriminare lo stesso bandito e screditarlo agli occhi dei cittadini siciliani.

Tra gli eventi maggiori che celebrano la Festa dei Lavoratori c’è il Concerto del Primo Maggio. L’evento musicale che porta grandi nomi della musica internazionale si svolge ogni anno, dal 1990, nella Capitale italiana in piazza di San Giovanni in Laterano, grazie all’organizzazione dei sindacati CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma. Da qualche anno a questa parte, moltissime città organizzano vari eventi musicali che richiama il “concertone” e porta migliaia di persone nelle piazze.

Isabella Insolia

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