“Quando Arriva Briseide” al Teatro Trastevere: la recensione

Quando Arriva Briseide
Gabriele (Nick Russo), Andrea (Edoardo Barbone) e Giulia (Maria Giulia Zini) sono i tre protagonisti sulla scena di “Quando Arriva Briseide” al Teatro Trastevere: giovani, belli ma soprattutto instabili perché circondati dalla precarietà della vita.
Una società immobile con tante pretese riesce a scalfire i sogni di una generazione vitale fino a renderla immobile.
Il racconto di un microcosmo ambientato all’interno del ristorante di famiglia che Gabriele prende in gestione all’improvvisa morte del padre. Senza punti di riferimento se non fosse per l’eterna presenza del migliore amico Andrea. Uniti dall’infanzia all’età adulta, in un legame simile a quello tra Achille e Patroclo finché non arriva Briseide.
La bella Giulia, fresca e istintiva, che passa dal baciare prima Andrea e dopo Gabriele.
Tra momenti di tensione, danze e humour, l’opera inedita, scritta da Federico Malvaldi e diretta da Gledis Cinque, ha in maniera sensibile e diretta fatto luce sui tanti dubbi esistenziali dei ventenni.
Studiare o lavorare? Amare una nuova donna o un vecchio amico? Fare un menu per vegetariani o per onnivori? Parlare con la madre delle proprie relazioni o tacere? Avere molte storie o un solo grande amore?
Dopo Cafards e Petrolio – Una Storia a Colori, PaT-Passi Teatrali torna in scena con questa opera originale che ha vinto l’edizione del concorso PaT-Passi Teatrali per la drammaturgia italiana contemporanea, in collaborazione con altre realtà teatrali nazionali indipendenti.
L’autore, Federico Malvaldi, racconta la sua opera: ‘Siamo in un ristorante in una piccola città universitaria con tre ragazzi immobilizzati nel loro presente: Gabriele gestisce l’ormai ex ristorante di famiglia. Andrea aspetta che Gabriele si accorga di lui. Giulia arriva, assunta dagli stessi ragazzi, a destabilizzare un equilibrio già molto precario. Le economie scarseggiano e la crisi sembra avere la meglio. È attraverso il vano tentativo di salvare un ristorante in caduta libera che i tre ragazzi stringono nuove relazioni, fortemente compromesse da un luogo di lavoro che vive di coordinate tutte sue, in cui la vita – come dice lo stesso Gabriele – rischia di apparire atrofizzata e irreale. Quando arriva Briseide racconta la storia di chi non ha capito nulla di questa vita, perché tutto sembra andare al contrario. E allora restiamo lì, immobilizzati in qualcosa che non ci appartiene ma che ci facciamo andare bene, cercando comunque di trovare un sorriso, almeno ogni tanto, in un modo o nell’altro’