Recensione del romanzo “Beata Gioventù” di Vincenzo Galati

Vincenzo Galati ritorna con una commedia poliziesca saporita, avvincente e delittuosamente spassosa.

Una brigata di stravaganti nonnetti, le difficoltà della vita e un’indagine da portare a termine. I loro metodi sono inusuali, forse bizzarri e poco ortodossi ma sono molto, molto efficaci!

Beata Gioventù

Autore: Vincenzo Galati

Lunghezza stampa: 203

Editore: Oakmond Publishing

Data di uscita: 15 giugno 2019

«È un lavoretto facile, sarebbe stata capace anche mia nonna, che Dio l’abbia in gloria.»«Se capiscono il motivo per cui sono lì, sai cosa succede? Che andrò a far compagnia a tua nonna, che Dio l’abbia in gloria.»

Sinossi

Protagonisti di questa storia ironica e fuori degli schemi un gruppo di strampalati amici, un po’ in là con gli anni ma con l’entusiasmo di ragazzini scatenati, alle prese con un’incredibile avventura. Tra una partita a carte e un cruciverba, i nostri s’imbattono in un omicidio e nel furto di una vecchia moneta di enorme valore. Capitanati dall’impavida Olga, gli arzilli vecchietti mettono in atto un ingegnoso piano che proverà a trasformarli in intrepidi giustizieri dai capelli d’argento. Ma sulla loro strada si presentano ostacoli e imprevisti di ogni tipo. Riuscirà la sgangherata banda di nonnetti a dipanare il bandolo della matassa?

Biografia

Vincenzo Galati genovese, nato nel 1971, vive e lavora a Siena ed è impiegato per necessità, lettore per passione e scrittore per vizio. Ha esordito con Lo strano mistero di Torre Mozza, a cui è seguito Chi non muore. Esce il 15 giugno del 2019 il suo nuovo romanzo “Beata gioventù”.

È fermamente convinto che l’ironia salverà il mondo.

RECENSIONE

“Beata Gioventù” è un romanzo assolutamente consigliato, capace di creare curiosità nel lettore il quale cercherà insieme ai protagonisti di risolvere il caso della misteriosa morte di Anna.

Anna Pessagno, una vecchietta divenuta vedova cinque anni prima, si appropinqua a vendere una moneta, da sempre rimasta nelle mani del marito. Una moneta misteriosa e rara, “una delle più ricercate al mondo e la più apprezzata nel Regno d’Italia”.

Anna ha un asso nella manica: Olga.

Sarà Olga, infatti, che cercherà di carpire il mistero dietro la morte di Anna, sopraggiunta improvvisamente e dietro la sparizione della moneta.

«La sua amica teneva educatamente le mani intrecciate davanti a sé, così educatamente che Olga quasi non si accorse della piccola macchia che si stava allargando al di sotto di esse.

Istintivamente posò la borsa e si affrettò a sbottonare il cardigan all’uncinetto di Anna. Gli occhi rintracciarono immediatamente il sottile rivolo di sangue che, da sotto, saliva sino al cuore della donna.

Olga urlò, e, prima ancora di pensarci, capì che la moneta di Anna era sparita»

Olga è un’intraprendente vecchietta, amante dei cruciverba e dei misteri. Quest’ultimi non le capitano per caso bensì è sempre ella a cercarli, coinvolgendo tutta la sua cerchia di attempati amici e il povero commissario Schiappacasse che si trova, suo malgrado, continuamente invischiato nelle vicissitudini di Olga.

Olga si convince sempre più che Anna è stata assassinata a causa della moneta, scomparsa subito dopo la sua morte, e cercherà con ogni mezzo, più o meno lecito, di giungere alla soluzione del caso.

Ciò che noi lettori non ci aspettiamo è l’evolversi della vicenda. Se, infatti, inizialmente crediamo che Olga e la sua banda di “vecchietti” sia innocua, con il susseguirsi delle pagine comprendiamo che i mezzi e le capacità che hanno a disposizione sono molto più sfaccettati. Olga, infatti, è una vera leader, capace di comprendere il valore di ognuno e di sfruttarlo.

Accanto ad Olga troviamo Berta (amante dei gatti), Renato, Rina (ascoltatrice assidua di Radio Maria), Pasquale Rizzo, Beppe D’Urso (pensionato in pensione e intellettuale del gruppo), Sandro (un piccolo borghese sulla strada della rovina).

“Mi chiamo Olga Massone, e non siamo teppisti e neppure rinsecchiti, certo non siamo di primo pelo e ci manca qualche dente, purtroppo non abbiamo più la freschezza dei vent’anni, ah… beata gioventù, ma siamo tremendamente determinati e maledettamente testoni.”

Beata Gioventù è un libro che vi conquisterà e vi darà una “ventata di aria fresca”, rendendo la vostra giornata più leggera e divertente. Come non invidiare i “vecchietti” del romanzo che incuranti dell’età sono sempre pronti a vivere una nuova avventura?

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