Recensione del romanzo “Noi che (non) sappiamo amare” di Eilan Moon

Titolo: Noi che (non) sappiamo amare

Autrice: Eilan Moon

Pagine: 220 (edizione cartacea)

Edizioni: ilmiolibro.it

Prezzo: 12,50 (cartaceo); 1,99 (digitale)

Genere: romance new adult

Trama

Giulia, una studentessa di origini romane, è alle prese con un punto di svolta della sua vita. La sua famiglia le ha sempre dato tutto il sostegno economico di cui aveva bisogno, ma non le ha mai offerto l’unico bene che fosse realmente prezioso per lei: l’affetto. Per questo, stanca della vita che conduce e della caotica città, decide di trasferirsi a Jesolo per ricominciare e diventare finalmente autonoma. Abbandonata dall’amica Rossana, Giulia si ritrova a convivere con un ragazzo sconosciuto e con la sua cagnolina Magia in una bella casa di Jesolo, circondata dal silenzio e dalla natura. Massimo, il suo coinquilino, è un ornitologo estremamente affascinante che sogna un dottorato in Irlanda e che allontana qualunque ragazza affermando di essere gay. Ciò che Giulia non sa è che Massimo, in realtà, non solo è etero ma è anche attratto da lei quanto lei lo è da lui. E allora perché entrambi rifiutano di cedere ai loro sentimenti? La storia di un amore difficile quanto travolgente.

Biografia

Eilan Moon è il “nome de plume” di una scrittrice milanese. Classe 1980, è la fondatrice del lit-blog Storie di notti senza luna e articolista per We Smile magazine. Ha già pubblicato diversi romanzi, tra i quali la trilogia gotica R.I.P. che è stata finalista al premio per la letteratura dell’orrore “John Polidori”. Con l’editore Bookabook è appena uscito il noir storico dal titolo Epistole sporche di sangue. Noi che (non) sappiamo amare è il suo primo romanzo new adult. «Con la sua prosa scorrevole e accattivante, Eilan Moon intesse una storia di un amore difficile quanto travolgente tra due persone che, tra le macerie della loro vita passata, vanno ancora alla ricerca di un lampo di luce nel buio, e del coraggio necessario per concedersi ancora, nonostante tutto, il diritto di amare.» Bianca Cataldi. Autrice ed editor.

Dove trovare l’autrice: https://www.facebook.com/EilanAutrice

https://www.facebook.com/eilanmoon/

https://www.instagram.com/eilanmoon/

Recensione

Romanzo particolare, a tratti fuori dall’ordinario: può un uomo fingersi gay per anni, solo per impedire le avance delle donne? Sembrerebbe di si. Massimo, specializzato in Zoologia e in particolare in Ornitologia, infatti, dopo un dolore terribile, prende tale decisione: sicuramente più per la paura di amare che per motivi di tranquillità. Quello che tuttavia ancora non mi è chiaro è se questo stratagemma sia utile al libro in quanto può venire meno la mascolinità che ci si aspetterebbe dal protagonista maschile di un romanzo d’amore.

Giulia, è giovane, ricca e in cerca del suo posto nel mondo; sostiene che i genitori non la amino; ma è davvero così? Non si saprà mai.

“Che lo voglia oppure no, mi ritrovo ad un bivio. Da una parte c’è la fine, dall’altra la nuova vita. La vita è simile a una ruota che gira. Le stagioni si alternano. La primavera spensierata della fanciullezza, poi l’estate, calda e bruciante di passione per la vita, l’autunno, quando ci si rende conto che non sempre i fili del destino ti accompagneranno verso la felicità e infine l’inverno, in cui tutti i ricordi diventano solo i brevi frammenti di una vita che non ti appartiene più.

Io mi sento già in preda al gelido inverno.”

I due, all’apparenza, sono molto diversi eppure la passione a lungo repressa non potrà fare altro che esplodere.

“Desidero fare l’amore con lui. Come una folle, come una pazza, come se non ci fossero domani o ieri, ma solo adesso.”

“Tutto andava bene, tutto era normale, fino a quando non è arrivata lei. Quella ragazzetta che con il suo broncio e quel caratterino di peperoncino e limone mi è entrata in testa, nel cuore e nei pantaloni.”

Gli elementi interessanti nel romanzo non mancano ma non vengono mai approfonditi: questa è la sua vera pecca. Il libro avrebbe potuto essere diverso e viscerale ma la brevità delle sue pagine e la poca analisi, purtroppo, lo rendono carino ma non degno di una maggiore attenzione da parte del lettore.

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