Recensione dello spettacolo “Prova Generale di Storie Sospese”, al Teatro Trastevere fino al 25 febbraio

Prova Generale di Storie Sospese
dal 20 al 25 febbraio 2018 al Teatro Trastevere a Roma
di Roberto Nugnes
diretto da Roberto Nugnes
con
Gioele Rotini
Giulia Di Turi
Gianluca Passarelli
Francesco Siggillino
Lorenza Giacometti
In un piccolo teatrino, due strampalati attori sono impegnati con la prova generale di uno spettacolo indefinito, prima del grande debutto. Il regista li interrompe, le cose non sembrano andare per il verso giusto e iniziano le prime diatribe. Tutto sembra essere messo in discussione, fino a che un nuovo regista interrompe nuovamente la prova, che appariva essere vita reale; ennesimo e forse non ultimo ribaltamento, che renderà impercettibile e confusa l’idea di ciò che si sta consumando. Personaggi e interpreti sembrano essere un tutt’uno, si distanziano e si riavvicinano sino a confondersi. Dove finisce la rappresentazione? Dove comincia la vita reale?
Lo spettacolo si propone di raccontare gli affanni legati alla messa in scena di un testo in continua trasformazione. La dimensione ludica, il meta teatro, sono alla base di un testo che fa del gioco teatrale il suo fulcro narrativo. Si parla di teatro ma anche di vita reale; gli attori tolgono la maschera dei personaggi per indossare i costumi della vita reale. I ribaltamenti si susseguono senza trovare una soluzione, in una struttura ad aspirale apparentemente infinita.
Dopo il successo dell’esilarante “Tsunami”, andato in scena nella scorsa Stagione, torna al Teatro Trastevere un altro nuovo progetto scritto e diretto da Roberto Nugnes, giovane autore e cineasta napoletano conosciuto ormai da anni nell’ambiente del Teatro Off di Roma.
Uno Spettacolo in cui il reale si fonde con la messa in scena, un esperimento pirandelliano che farà sorridere e perchè no…anche “confondere”.
In nome del Sacro Fuoco Teatrale.
Recensione
Uno spettacolo che gioca in modo sapiente sulla contrapposizione tra realtà e finzione.
Sul palco avviene la prova generale della commedia “Storie sospese”, oppure la prova è essa stessa lo spettacolo nel momento della sua rappresentazione?
Il suo inizio è ironico e crea rottura nel pubblico, il quale si vede proporre da uno degli attori un’idea innovativa: una rappresentazione fatta di intervalli, finché egli stesso non viene richiamato all’ordine. La prova generale deve avere inizio, con tutte le azioni confacenti ad essa: riscaldare la voce, provare la propria parte, interrogarsi sulla positività di ciò che si porta sul palco. Durante la stessa viene proposto di cambiare soggetto: si va dal monologo sulla defecazione alla fiaba su una principessa “cessa”.
Il confine è labile e mai realmente compreso dallo spettatore: cosa si sta guardando? Un intero spettacolo messo in scena oppure un’alternanza con aspetti e dialoghi della vita reale?
Gli attori sono straordinari in quanto riescono a creare confusione, attraverso l’ausilio di scene surreali, di cambiamenti di voce e di personalità.
Ironia, ambivalenza e caos creativo fanno della rappresentazione un successo che merita di essere visto!
Teatro Trastevere via Jacopa de’ Settesoli 3, 00153 Roma
lun-sab: 21:00 / dom: 17:30
Ufficio Stampa Vania Lai
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