Recensione dello spettacolo teatrale “Mettetevi in fila”

Mettetevi in fila.
Associazione Sentiero delle Idee
(Roma)
Di Anna Mazzantini, regia di Sandro Torella.
Nel “One woman show” una donna sola sul palco si rivolge al pubblico con un linguaggio a tratti esplicito, a tratti poetico, esponendosi in prima persona sul delicato tema delle relazioni umane, cercando di abbattere il muro invisibile dell’ipocrisia e della banalità.
Ammetto che leggendo la sinossi dello spettacolo sono rimasta molto incuriosita e ciò mi ha condotto alla sua visione. Purtroppo spesso ciò che immaginiamo, tuttavia, non corrisponde alla realtà effettiva.
Di poetico nel monologo non ho riscontrato nulla; l’attrice si rivolge al pubblico con fare spregiudicato e a tratti “volgare”: la volgarità non deriva, tuttavia, dall’argomento trattato, bensì dalle parole con cui tale tema viene argomentato.
Più che parlare dei molteplici aspetti delle relazioni umane, indugia su uno di questi: la fellatio.
Un argomento oramai non più oggetto di inibizioni nella maggior parte delle persone e, in effetti, ciò che mi aspettavo dallo spettacolo era una maggiore originalità nel trattarlo: l’attrice ha deciso di centrare il monologo su parole che esprimessero il modo in cui praticare l’atto, piuttosto che analizzare a fondo, dal punto di vista antropologico, il motivo per cui, in alcuni, le inibizioni continuano a sussistere.
In conclusione affermo che a tratti ho trovato il monologo scontato e noioso, anche se credo che come attrice Anna Mazzantini possa dare molto di più.
Visto stasera. Concordo in tutto e per tutto con la recensione.
Lo spettacol(ino), incentrato tutto sulla parola “pompa” reiterata per almeno 65 volte, può far sorridere per una o due battute, le altre 63 volte scade nella volgarità di cui non ce n’era assolutamente bisogno.
Spettacol(ino) quindi rivolto ad un pubblico con bagaglio culturale medio/basso, in cui si percorre la solita diatriba maschio/femmina, in cui il maschio viene dipinto come la donna media vede il maschio, e la donna come la donna media vede la donna… tutto qui. Roba vecchia, tanto quanto il citare monica lewinsky, argomento che avevamo ormai chiuso da un decennio almeno.
Il risultato di questo lavoro è quindi al limite dell’imbarazzante…e senza alcun cenno di poesia o di spessore di altro genere.