“Salotto per pochi intimi”: format di reading-poeting musicale in cui le parole cullano e abbracciano con la loro musicalità e potenza!

SALOTTO PER POCHI INTIMI”

format di reading-poetico musicale

Con: Matteo Mingoli, Valerio Carbone, Roberto Scippa e Alfonso Canale

incursione poetica di Francesca Castro

Sinossi

“Cosa accade quando quattro poeti, un idealista, un cinico, uno strutturalista e uno sciamano si incontrano, si conoscono e si vivono in viaggi che li trasportano fuori di sé, lontano, su parole e strade sconosciute e dimenticate, in auto, in treno, in quel divano che ne prende le fattezze e che, con un pizzico d’immaginazione, può divenire addirittura una Astronave?”

Nasce Salotto per pochi intimi, un format di reading-poetico musicale dove le parole d’ordine sono ascolto, sensazione, condivisione, diversità e predisposizione alla meraviglia ai suoi brividi di paura e bellezza. Un progetto dai mille volti, in continua evoluzione, nato con l’idea di portare la poesia nell’intimità delle case, dei loro salotti, della loro convivialità, di rubare di nascosto al tempo che scorre, un momento, un istante, un pezzetto, per fermarsi, oltre i significati, nel senso che a volte ci nascondiamo. Ideata da Matteo Mingoli, Valerio Carbone, Roberto Scippa e Alfonso Canale nel 2016, quest’esperienza letteraria e musicale, che ben si adatta anche alla dimensione teatrale, trasporta i presenti in sensazioni, immagini, differenti punti di vista, attraverso queste quattro voci che s’intersecano, si distinguono e si contraddicono.

Recensione

Un’esperienza nuova e sensoriale: le parole cullano e abbracciano con la loro musicalità e potenza.

Le parole sono le protagoniste del “Salotto per pochi intimi” al Teatro Trastevere: parole dotate di senso, poetiche, malinconiche, rivoluzionarie.

La musica, suonata e cantata dalle sapienti ed originali mani di Roberto Scippa, coinvolge lo spettatore in una realtà altra, insinuandosi nelle pieghe della memoria e nella speranza del futuro.

“Finire male a volte è il migliore inizio”, suona Scippa e mai strofa è stata più attuale: la contemporaneità dei versi e delle canzoni rendono “Salotto per pochi intimi” un format meritevole di essere udito e percepito.

“Salvare la dignità dell’invisibile”: questo il monito che potrebbe riassumere l’intero spettacolo. Le parole, invisibili eppure presenza, rappresentano l’arma più efficace per comprendere, ricordare, sperare e ricominciare.

Perdersi in un indefinito spazio è un’esperienza da vivere e “Salotto per pochi intimi” rende ciò capace di materializzarsi, trasformando il palco di un teatro in un non- esistente territorio, fatto di nonsense, stelle, mari, whisky e musica.

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