SOGGETTI non OGGETTI – 31 marzo 2019: una data storica per un’evoluzione morale che ha inizio dall’antichità

31 marzo 2019: una data storica che si ripeterà ogni anno, per la difesa ed il riconoscimento dei diritti degli animali tutti.

“SOGGETTI non OGGETTI”, manifestazione organizzata dal Comitato Tutela Diritti Animali di Roma con la supervisione di Simonetta Tempesti ha visto un susseguirsi di personalità importanti dell’animalismo italiano a partire dalla scienza, dall’arte fino al mondo dello spettacolo.

Una folla di centinaia di persone sempre più corposa si è radunata in Piazza San Giovanni in Laterano (RM) davanti alla bellissima Basilica Papale, patrimonio culturale della Capitale. Non solo donne (come accade nella maggior parte delle iniziative a sfondo animalista) ma anche tantissimi uomini di tutte le età hanno presieduto e gridato a gran voce libertà e rispetto per tutti gli animali, denunciando i soprusi e la paradossale incoerenza di chi dice di amare gli animali ma poi, in base alla specie di appartenenza, li mangia, li indossa e spesso li schiavizza indirettamente partecipando a spettacoli o comprando prodotti testati ancora oggi, nonostante le normative spesso non applicate.

Una bellissima giornata di sole e di luce ha riscaldato i cuori straziati di molti dei partecipanti i quali, indipendentemente dall’età, scuotevano la testa indignati dalle immagini sul grande schermo e dai racconti degli ospiti, piangevano e spesso portavano le mani agli occhi per non guardare, per non affrontare una realtà ancora troppo crudele. Uomini e donne che con la voce rotta dalla commozione, respiravano e piangevano di dolore e sofferenza per gli ultimi che, impotenti ed innocenti, non possono difendersi da soli.
Nonostante questo, non solo lacrime, rabbia ed indignazione ma anche musica, presa di coscienza, socializzazione ed abbracci, gridi di gioia nel ricordare atti di liberazione di animali rinchiusi in allevamenti come il caso tutto italiano di Green Hill o le statistiche europee riportate che hanno evidenziato come anche l’Olanda, colosso dell’allevamento dei visoni, stia crollando e chiudendo moltissimi degli stabilimenti dedicati alla tortura dei poveri animali che ancora oggi, nonostante il caldo, vediamo al collo di molte signore per bene.

Attraverso quella parte di umanità che non accetta di essere complice di tanto odio e distruzione, l’urlo degli animali ha iniziato negli ultimi anni ad uscir fuori da quelle pesanti pareti insanguinate degli allevamenti, dei mattatoi, dei circhi, degli stabulari e così via, nonostante i pregiudizi ed i boicottaggi moralisti, politici ed economici.

Tra gli ospiti più importanti provenienti dalla scienza ufficiale, hanno portato il loro contributo e la loro testimonianza: l’anatomopatologo luminare, docente in Urologia e Primario per trent’anni in Anatomia Patologica, il Professor Bruno Fedi, storico anti vivisezionista con all’attivo oltre 100 pubblicazioni scientifiche. La Dottoressa Candida Nastrucci, biologo molecolare e biochimico clinico PDhil University of Oxford, ricercatrice esperta di metodi alternativi la quale ha fortemente manifestato contro la nuova richiesta di direttiva europea che vorrebbe ampliare la sperimentazione animale anche ai randagi, aumentando così il business atroce che già affligge questa realtà. L’attivissima Biologa Nutrizionista Sabina Bietolini da poco docente ufficiale del primo Master di Nutrizione Vegetale presso l’Università degli studi della Tuscia e tantissimi altri.
Tra gli attivisti di spicco del panorama italiano, di grande impatto lo spazio dedicato al messaggio della nota Alessandra Di Lenge la quale è stata capace di ammutolire una piazza intera via via sempre più gremita, risvegliando (si spera) numerose delle coscienze presenti ancora sopite che intendono per animali soltanto il cane ed il gatto. L’attivista minuta ha padroneggiato con naturalezza una forza interiore immensa, degna della “iena vegana” con cui simbolicamente si riconosce nel suo gruppo di attivismo, con la quale combatte senza paura il sacrificio devastante degli animali soprattutto quelli considerati “da reddito” sfidando gli stessi colossi economici che ne abusano. Tra gli altri anche Davide Acito, noto per il suo difficilissimo attivismo in Cina per cercare di sconfiggere il Dog Meat Trade ormai a tutti noto (rischiando spesso la vita), il quale ha velatamente ricordato come la macellazione dei cani non è differente da quella delle altre specie per cui ancora troppo pochi si indignano. Personalità come Franco Libero Manco, Ugo Bettio, Andrea Cisternino, Valerio Vassallo, Ilaria Fagotto e tantissimi altri i quali lottano ogni giorno con i loro mezzi, spesso rischiando la propria vita, in favore dei più deboli a cui tutti dovremmo chiedere scusa.
Tra i volti noti del mondo dello spettacolo troviamo Roberta Orrù, Manuel Cardella, Daniela Poggi, Flavia Vento, Massimo Wertmuller (messaggio video), Daniela Martani e tanti altri.

Ciò che la manifestazione mirava a raggiungere non era solamente il riconoscimento degli animali come esseri senzienti come stipulato dal famoso Trattato di Lisbona ma anche, e non meno importante, il superamento delle varie divisioni interne agli stessi movimenti animalisti, i quali dovrebbero mettere da parte un ego che purtroppo non favorisce la causa che tutti, indistintamente, stanno sostenendo con le proprie forze.

Le manifestazioni internazionali antispeciste – i cui partecipanti arrivano a superare anche i trentamila individui come nel caso della manifestazione del 2017 a Tel Aviv– sono infatti una realtà purtroppo ancora a noi distante. Un riflesso appannato proveniente forse da una retorica religiosa e dogmatica, da un governo che fonda i suoi principi sulla legge del più forte, un capitalismo feroce ed una mentalità ancora ristretta non fanno che causare un rallentamento su tutta la linea.
Tuttavia, non c’è da aver timore poiché ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria e di conseguenza, imparare a muovere tutti insieme le pedine di uno spirito critico così forte e di un’empatia altrettanto grande che riguarda tutti, non solo gli animali (a cui tutti in realtà siamo profondamente legati), porterà nel tempo ad una lotta universale di cui tutti, prima o poi, dovranno prendere seriamente atto per sopravvivere e per tornare alla vera dignità del rispetto della vita, in ogni sua forma.

Valeria Fincato

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