Un marziano a Torino: “CR7”

Il 12 marzo del 2019, in occasione dell’ottavo di finale di Champions League tra Juventus e Atletico Madrid, è stato avvistato un marziano a Torino, proprio nei pressi dell’Allianz Stadium. Non si sa granché di lui. Molti dei presenti hanno riferito soltanto che, anche se apparentemente aveva sembianze umane, in realtà si vedeva benissimo che non era come gli altri in campo. Ma nessuno di loro è riuscito a dirci da quale pianeta venisse o di che materiale fosse realmente fatto. Solo su una cosa sono stati tutti concordi e sicuri: il suo nome era CR7.

Da quello che siamo stati in grado di ricostruire, mentre le squadre entravano in campo, il marziano si mostrava tranquillo ed a proprio agio. L’atmosfera della Champions League non sembrava costituire un problema per lui, anzi… Era come se quella fosse casa sua. Neanche le ostili condizioni di partenza parevano sortire minimamente un effetto negativo nei suoi confronti. E così, il marziano ha iniziato la partita al massimo, provando fin da subito a dribblare chiunque si mettesse di fronte a lui e a tirare in porta non appena possibile.

Col passare dei minuti, gli avversari sono sembrati sempre più in difficoltà nel cercare di contenerlo. Mentre all’inizio parevano sicuri e non curanti della posta in palio, ora non riuscivano a nascondere un certo timore ogni volta che toccava il pallone. Per tutti gli astanti era evidente che l’aria della partita stava cambiando.

E infatti, al 27′ minuto di gioco, un tale di nome Bernardeschi ha preso palla sulla trequarti e l’ha crossata al centro dell’area di rigore. In mezzo alle maglie biancorosse della difesa dell’Atletico, il marziano denominato CR7 è saltato più in alto di tutti e l’ha messa in rete con la parte del corpo che noi umani chiamiamo comunemente testa. Non è dato sapere se sia così anche per lui. Di sicuro, però, in questo modo egli ha portato sull’1-0 la Juve, la squadra per la quale stava apparentemente giocando in quel momento.

Immediatamente, il marziano si è voltato indietro ed ha iniziato a correre verso il centro del campo. Alcuni hanno ipotizzato che fosse il suo modo per dire ai propri compagni di battaglia che dovevano credere nell’impresa. Questo perché in teoria la partita era ancora nelle mani degli avversari, che si trovavano comunque in vantaggio per ottenere la qualificazione, visto il 2-0 dell’andata. Ma CR7 non sembrava né impaurito né interessato alla cosa.

E così, dopo qualche fase di gioco abbastanza inutile, è arrivata la vera svolta della serata. Questa volta è stato un certo Joao Cancelo a buttare la palla in mezzo all’area di rigore dell’Atletico Madrid, intorno al 49′ minuto del match. Come nella precedente occasione, il marziano ha staccato in modo imperioso alle spalle del fortissimo Diego Godin, impattando il pallone mentre correva all’indietro ed indirizzandolo perfettamente verso la porta. Il portiere avversario Oblak non si è fatto intimorire da questo incredibile gesto tecnico ed atletico e si è tuffato prontamente sul tiro, parandolo in modo straordinario. Peccato, però, che il suo sforzo si sia rivelato vano. Infatti, l’arbitro della serata, con un particolare marchingegno tecnologico situato sul proprio polso, ha certificato che la palla era comunque entrata in porta ed ha, perciò, assegnato il gol alla Juventus.

A quel punto, lo stadio è diventato un’autentica bolgia. Ogni presente non riusciva letteralmente a stare fermo sul proprio seggiolino. Le due squadre in campo sembravano aver paura di sbilanciarsi e fare la prima mossa. Anche il pur bravo condottiero Max Allegri è andato per qualche secondo in confusione, dando indicazioni a caso. L’unico che non dava segnali di cedimento in tal senso era CR7, che ha continuato a fare la stessa straordinaria partita di prima, risultando praticamente immarcabile.

Per questo, quando l’arbitro ha fischiato un rigore per la Juve all’86’ minuto di gioco, nessuno ha avuto dubbi su chi sarebbe andato a batterlo. Il marziano si è avvicinato al pallone subito con decisione. Era il suo momento. Intorno a lui, è calato un silenzio irreale, frutto di un misto di incredulità ed eccitazione. Con quella tensione così palpabile, CR7 ha messo con tutta calma il pallone sul dischetto, ha preso la sua solita rincorsa ed ha realizzato il 3-0 per la propria squadra.

La sua esultanza è stata poderosa, almeno quanto la sua prestazione. I tifosi juventini presenti sono completamente impazziti ed hanno decantato il suo nome più volte come per una divinità. Probabilmente, in pochi credevano nella rimonta prima della partita. Ma evidentemente non avevano considerato la sua straordinaria forza e determinazione.

La gara è poi finita senza ulteriori sorprese, e il marziano CR7 è uscito dal campo di gioco per tornarsene a casa. Ma la sua avventura su questo pianeta non è di certo finita qui. Siamo convinti che abbia ancora molto da dare a tutti noi terrestri. Una cosa, però, la possiamo tranquillamente già dire: la sua luce non ha mai brillato in modo così abbagliante come in quella incredibile sera di marzo, con la maglia della Juventus addosso e tutto il mondo praticamente contro di lui.

Leonardo Gilenardi

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