Venezia 76: Recensione della serie televisiva “The New Pope” di Paolo Sorrentino, con Jude Law e Silvio Orlando. (EPISODI 2 – 7)

The New Pope

Regia: Paolo Sorrentino
Produzione: Wildside (Lorenzo Mieli, Mario Gianani), Haut et Court TV (Carole Scotta, Caroline Benjo, Simon Arnal), The Mediapro Studio (Jaume Roures, Javier Mendez Zori), Sky Italia
Durata: 120’
Lingua: inglese, italiano
Paesi: Italia, Francia, Spagna
Interpreti: Jude Law, John Malkovich, Silvio Orlando, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine Sagnier
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello, Stefano Bises
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Cristiano Travaglioli
Scenografia: Ludovica Ferrario
Costumi: Carlo Poggioli, Luca Canfora
Musica: Lele Marchitelli
Suono: Emanuele Cecere
Effetti visivi: DNEG
Note: Episodi 2 e 7

Pio XIII è in coma. E dopo una parentesi imprevedibile quanto misteriosa, Voiello riesce a far salire al soglio pontificio Sir John Brannox, un aristocratico inglese moderato, affascinante e sofisticato, che prende il nome di Giovanni Paolo III. Il nuovo papa sembra perfetto, ma cela fragilità e segreti. Capisce subito, inoltre, che sarà difficile prendere il posto del suo carismatico e illustre predecessore, mentre in Vaticano, Voiello fatica a gestire una Chiesa aggredita da scandali – che rischiano di travolgere in modo irreversibile le alte gerarchie – ma anche da minacce esterne. Sofia ed Esther si rivelano molto diverse da quello che appaiono e il cardinal Gutierrez continua a combattere contro le sue contraddizioni. Alcuni fedeli, poi, cominciano a idolatrare Pio XIII che, dal suo letto di ospedale, inizia a lanciare strani messaggi. Fino a quando…

Credits: Lorenzo Mattotti per La Biennale di Venezia

Recensione

È finalmente giunto, per tutti gli appassionati della serie creata dal genio di Paolo Sorrentino, il suo seguito: The New Pope. “Il nuovo papa”, metafora dei cambiamenti che si verificheranno nello scorrere delle puntate.

L’ultima puntata della prima serie si era conclusa con il malore di Papa Pio XIII, che da quel momento è in coma.

Dopo nove mesi, ci si rende conto che è sempre più impellente la necessità di eleggere un nuovo papa, per far oscurare gli scandali che la Chiesa ha vissuto nel periodo più recente; viene eletto Papa Francesco II, che morirà poco dopo in circostanze misteriose. Si mormora che ci sia il sempre presente Voiello, il Segretario di Stato, interpretato da un eccellente Silvio Orlando, dietro la morte del papa. Tutti si interrogano sui misteri celati dietro questo misterioso decesso. Voiello decide di correre ai ripari e convincere Sir John Brannox ad accettare l’incarico di papa. Brannox è un uomo che predica “la via media” e che si considera fragile, come una porcellana.

La puntata numero 2 è dedicata alla figura di Brannox e all’incontro che egli tiene con i rappresentati della Chiesa, tra cui, a parte Voiello, troviamo Gutierrez e Sofia.

Tutti percepiscono a casa di Brannox la preferenza di Papa Pio XII.

Nel frattempo, osserviamo come i fedeli e la stessa Ester, la donna che ha partorito miracolosamente un figlio, preghino per Pio XII, affinché possa svegliarsi dal coma.

È una puntata dedicata alla fede, al misticismo e alla domanda che tutti, almeno una volta nella vita si sono posti, “Dio esiste”?

“Anche se non esiste abbiamo un disperato bisogno di credere che esiste.”

La serie è molto attualizzata: si ascoltano le parole degli estremisti, di coloro che vogliono seppellire la chiesa (nella settima puntata San Pietro subirà un attentato).

Il settimo episodio prende l’avvio con Sir Brannox che è diventato John Paul III, il nuovo papa.

È un uomo in cui gli organi della chiesa ripongono molta fiducia, un uomo sensibile e capace di conquistare il popolo.

“Dove c’è fragilità, c’è Chiesa”.

Miracolosamente, nel frattempo, Pio XII si sveglia dal coma. Il suo risveglio viene momentaneamente tenuto segreto e i fedeli, che ascoltano ogni giorno e notte il suo respiro attraverso gli altoparlanti, credano che egli sia stato ucciso. Non è così; si trova a Venezia, a casa del suo medico curante. È ignaro di non essere più il papa in carica e tenta di compiere un miracolo: guarire il figlio undicenne del medico. La moglie lo supplica insistentemente di compiere un miracolo, perché tutti lo credono santo. Pio XII cerca di spiegarle che non è un santo ma semplicemente un uomo; nonostante ciò tenta di guarire il bambino.

In queste due puntate troviamo la cifra stilistica di Sorrentino e gli elementi sempre presenti nelle sue opere: l’uso della nudità e della musica come mezzo espressivo per estremizzare le emozioni e la storia.

Pio XII è reso più umano, meno sicuro di sé. Si chiede se c’è un posto per lui a San Pietro, nonostante non sia più papa.

Si respira la sacralità della fede e del non conosciuto. L’interrogativo è il medesimo, sempre: ciò che si dispiega dinnanzi ai nostri occhi è similare con la realta?

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