Versi di David Taglieri: “Call center” – “Il treno” – “Opportunismo

Call center

Quel giorno nel centro dei telefoni che smistavano conversazioni della durata in media di un secondo, accompagnate da canori dileggiamenti nei confronti di coloro che avevano attivato le chiamate, Gioacchino decise di presentarsi tardi all’appuntamento: sempre preciso, puntuale elegante e lucido veniva ripreso e deriso continuamente  dalla sua datrice di lavoro Maria Luana che nulla aveva di affettato, cordiale, sensibile… tranne quando le serviva che qualcuno allungasse il turno, o nei momenti in cui celava con parole di miele scaduto e sorrisi ipocriti comportamenti ed azioni della più perfida portata. Il call center è alienante, ed avere padroni di tale stile ancor di più annichilente. La responsabile, così amava farsi chiamare, dimenticando disciplina ed educazione, urlava, sbatteva i pugni sul tavolo, umiliava i suoi sottoposti. Nei confronti degli uomini si avvaleva del suo fisico robusto ed attraente e talvolta con uno sguardo proveniente da occhioni di iena e di tigre, ammaliava le sue vittime. Con le donne si presentava come un’amica del cuore, ma ad intermittenza da un momento all’altro avrebbe sfogato la sua ira.

Gioacchino prese un respiro, entrò in aula, la guardò e con classe e signorilità la salutò, perchè finalmente il suo libro era stato pubblicato e le vendite andavano molto bene… non senza tralasciarle il fatto che avrebbe dedicato a lei prossimamente un libro di poesie, analizzando psicologicamente e e filosoficamente la cattiveria, ed il concetto del male che produce il male. Pasqualina, la vice, tentò di fermarlo ma lui tirò dritto per la sua strada. Un applauso fragoroso risuonò fra le vie di Torpignattara, il riscatto anche onirico di un giorno cancellò nei minuti delle idee la tracotanza del club di via Alessietti, mentre il piccolo imprenditore boss del call center fingeva di approfondire grafici economici nel suo studio mentre pensava a nuove teste da tagliare.

La sua lo era già.

 

Il treno

Dante ed Oriana presero il treno per Firenze: la conferenza sulle decisioni contientali dell’Assemblea delle stelle era convocata fra il cielo di Santa Croce e le scale che portavano alla Fortezza da Basso: una reunione di intellettuali doveva discutere sul futuro culturale dell’Italia. Nessuno ne parlava, nessuno se ne interessava e così Socrate, Aristotele e Dacia decisero di elaborare un pensatoio su scala territoriale che affrontasse la dimensione dell’essere e dell’essenza italiana. La stampa dileggiò l’evento, sicchè Indro, insieme a Giovannino e a Leo, deliberarono  che il loro giornale ne avrebbe discettato spostando per un giorno la terza pagina in prima.

Pittori, artisti, poeti e letterati, oltre ai musicisti accorsero all’evento, per dare una bella lezione ai tecnici che avevano in uggia la cultura. Oriana in prossimità di Campo di Marte inforcò gli occhiali e esclamo’- O Dante ci aspettano, daremo anche noi il nostro contributo- e lui la incalzò’- ce la si fa a passar allo stadio’ e lei’ tutti uguali voi uomini, sempre a pensare al calcio-.

E Dante inannellò un monologo sullo sport come arte del corpo: Oriana incominciò a sbuffare ed a berciare, mentre i controllori del tempo chiedevano i biglietti dello spazio.

Opportunismo

Opportunismo nemico dei rapporti

al servizio di gloria e potere

amante contemporaneo di ipocrisia e falsità

tanto prima o poi sarai sopraffatto dalla Verità.

Una foglia cadde da un albero teverino su un ponte di Roma

una riflessione cancellò lo squallore di una storia.

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