Versi di David Taglieri : “Domenica da Jessica”

In una giornata a confine fra il caldo e la pioggia, in un lasso particolare nel quale l’estate passa il timone all’autunno, Popper stava sprofondando sul divano rosso degli ospiti mentre appuntava sul taccuino regalatogli da Habermas le stupidaggini televisive che una presunta signora gridava sorridendo e aizzando i figli contro i genitori ed i genitori contro i figli, cercando soprattutto ascolti e consensi, inconsapevole della sua immaturità e delle inevitabili bischerate.

La signora Fletcher aveva preparato il tè delle cinque nello stesso momento in cui in balcone fra sigarette spente e risate, Bauman e Pascal improvvisavano un dialogo sul tempo, ancora storditi dal vino portato a pranzo da Boccaccio.

Nella sala contigua Dante e Nietzche giocavano a biliardo sotto gli occhi controllori di un curioso Schopenauer che disegnava cerchi concetrici di fumo sigaraio al di sopra della piattaforma verde, anche se a distrarlo era la fanciulla del piano di sotto che prendeva gli ultimi scampoli di sole e che veniva proiettata magicamente dalla finestra vicina al tavolo verde, aperta per assecondare il vento e la naturale panoramica. Le stecche e le palline si muovevano con disinvoltura e la partita era in bilico. Marconi preparò tutti i pasticcini sulla mensola con una certa furia e premura, alle 18 sarebbe iniziato il suo programma anche se lo studio era lì a disposizione separato solo da pochi isolati e da dieci minuti conviviali. In fin dei conti la radio era sua e poteva anche tardare. Uno studio corredato di antenne e di laboratori sperimentali. La Fletcher convocò tutti nella stanza fotografica dei casi risolti ed irrisolti: una macchina da scrivere, tanti tomi sovrapposti e pellicole a non finire… arrivò perfino Oriana trafelata e fu festa perchè il gruppo non si reuniva da tempo. La scrittrice si era persa la ribollita all’inglese e forse non ne era così dispiaciuta. Mancava solo Popper che nel frattempo si era addormentato, riuscendo comunque a vergare sul suo quaderno una frase: cattiva maestra la televisione. Schopenauer che andò a chiamarlo per l’occasione non osò svegliarlo. Nella fase onirica lo studioso di media era spesso molto produttivo per i suoi scritti. La giustificazione del filosofo di fronte al consesso di amici fu: era troppo nervoso stamane questo mezzo proprio non lo condivide… e Dante prudentemente nascose lo smartphone nella tasca interna della giacca, che usava per interessarsi solamente di novità letterarie e di osterie. Intanto l’orologio aveva perso le lancette, ma qualcosa girava…

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