Versi di David Taglieri: “Notti milanesi” . “Primavera ligure” – “Costellazioni”

Notti milanesi

Dante aveva lasciato la casa di campagna del paese natio dirigendosi verso il continente della città. Milano era lontana, distante e fredda anche se la vedeva così soltanto dal binocolo della sua mente, dato che la realtà urbana da bere era divenuta una volta raggiunta, serena pacifica ed accogliente. Elsa non si trovava in redazione e scoprirlo da quel secchioncino con gli occhiali che probabilmente la corteggiava rendeva un amore non corrisposto ancora più glaciale. Alessandro intanto appreso dell’approdo dell’amico fiorentino sul territorio meneghino decise di invitarlo a bere un cognac, sotto i vapori dei sigari che disegnavano traiettorie di aereoplani tutte le volte che le ali delle idee si sostanziavano nel battito della penna sulla carta.

E così Dante passò la serata con il suo vecchio compare di giochi, scacchi  e letteratura Sandro che pretendeva un parere sul suo manoscritto;  il talento toscano ammirava la narrazione ma affermava che nel plot mancavano le descrizioni: fra una nota e l’altra rendeva partecipe il milanese della delusione successiva alla notizia del volo di Elsa verso Londra. Tale amore era un inseguimento ed Alessandro ci tenne a precisare che l’amico avrebbe dovuto guardarsi intorno per non sprecare la preziosità degli istanti.

E fu quella sera che mirando in cielo un elicottero verso il 2000 sopra una Milano moderna ed attaccata al passato, occidentalizzata ma ancorata alle radici lombarde, deliberò di non buttare più inchiostro e salute verso una persona che non meritava attenzioni. In quel momento Manz, come lo soprannominava il loro comune amico Giacomo, introverso, orso ma ficcante, scoppiò in una risata che conteneva la gioia di un consiglio, la commozione di un’amicizia, l’entusiasmo dei giorni da vivere, liberi da quella droga esistenziale, laccio di un orgoglio ferito.

E si ritrovarono a mangiare, bere e fumare su un terrazzo dei Navigli, interpellando il passato, assaporando il presente e pianificando il domani che era già domani e non un domai.

Parlarono di donne, di versi e di canzoni da stonare e di calzoni ripieni di mozzarelle ed alici da sfornare: ubriaco da una notte brava alle 3 si presentò Giorgio per brindare, ma le bottiglie erano vuote e si misero a riempire bicchieri di acqua, immaginando dei rossi calici.

Ma a volte l’immaginazione supera la realtà, e su un blocco il tempo divenne un orologio senza lancette.

 

Primavera ligure

Primavera era sabbia su un mare di onde  bagnate

Primavera era l’intensità di un sole che si intravedeva fra le piogge fuori stagione

Estate alle porte e non saper dove pescare

azzurrità di montagne che si affacciavano su una distesa blu ligure con i confini ma senza limiti.

La colomba planava di scoglio in scoglio e cercava la sua direzione

ma volare senza una meta era già metà di un obiettivo definito.

Lo scrittore in finestra raccolse pensieri e sensazioni

e se ne fregò di una volgare invidiosettta che di fronte a tutti, anche se virtualmente, lo aveva dileggiato.

Ebbe un impeto di rispondere al post becero con parole sonore e dure

ma vide la calma di un mare, l’imponenza di un monte, il volo di un planante

ed insultarla sarebbe stato frustrante..infatti le dedicò una preghiera, arma di compassione, di comprensione  e di amore.

 

Costellazioni

Gli comparve in sogno la madre nel suo splendore

ebbe la reale convinzione che l’aldilà esisteva e che non gli sarebbe mai mancata la protezione

un angelo notturno che si sostanzia in una breve apparizione

un legame che sopravvive, attraversa i continenti, la notte, i pianeti e raggiunge le costellazioni.

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