WOODSTOCK FESTEGGIA 50 ANNI CON UN COFANETTO DELUXE DI 38 CD

WOODSTOCK FESTEGGIA 50 ANNI

CON UN COFANETTO DELUXE DI 38 CD

La raccolta edizione limitata documenta lo storico festival

In una ricostruzione quasi completa delle esibizioni di ogni artista

Con 38 dischi, 432 tracce

Incluse 20 ore di audio inedito

Disponibile su etichetta Rhino dal 2 agosto

Le versioni 10 CD, 3CD e 5 LP saranno disponibili dal 28 giugno

LOS ANGELES- Quest’estate sarà il 50esimo anniversario di Woodstock, l’evento distintivo di una generazione e uno dei momenti simbolici nella storia della musica popolare. Nonostante il suo permanente significato culturale, nessuno ha mai cercato di documentare lo storico festival in tempo reale. Questo è esattamente quello che hanno cercato di fare i produttori Andy Zax e Steve Woolard con il loro cofanetto di 38 CD, in totale 432 tracce che contiene una quasi completa ricostruzione delle 36 ore di Woodstock, con tutte le esibizioni del festival incluse in ordine cronologico. La raccolta contiene 267 tracce inedite, per un totale di 20 ore di audio mai pubblicato.

Limitata a 1,969 copie numerate individualmente, WOODSTOCK 50 – BACK TO THE GARDEN: THE DEFINITIVE ANNIVERSARY ARCHIVE si presenta in una scatola di cartonato con inserti di tela ispirata dal palco del Woodstock, disegnati dal designer grafico vincitore di Grammy® Masaki Koike.  Il cofanetto include inoltre una copia Blu-Ray del film di Woodstock, una replica del programma originale, una tracolla di chitarra, due poster di Woodstock, una ristampa del diario scritto da un partecipante anonimo durante il festival, due stampe 8×10 del leggendario fotografo rock Henry Diltz, saggi di Zax, acclamato storiografo musicale Jesse Jarno, e il critico rock all’avanguardia Ellen Sander. È inclusa inoltre una copia di Woodstock: 3 Days of Peace & Music (Reel Art Press), un esauriente libro con copertina rigida scritto da Michael Lang, uno dei co-creatori del festival. La raccolta sarà disponibile dal 2 agosto per $799.98. I  pre-order sono disponibili adesso su www.rhino.com/woodstock50, insieme a quattro litografie esclusive 18×15 di David Saltzman, che prendono spunto dagli striscioni appesi nel luogo originale del festival.

WOODSTOCK – BACK TO THE GARDEN – 50th ANNIVERSARY EXPERIENCE contiene 162 tracce in 10CD ed è la prima raccolta che offre registrazioni live di ogni artista esibitosi al festival. WOODSTOCK 50 – BACK TO THE GARDEN: THE ANNIVERSARY COLLECTION include 42 tracce e sarà disponibile come cofanetti 3CD  e 5LP. La versione 10 CD sarà disponibile anche in digitale e download.

Tra il 15-18 agosto, più di 400 000 persone si riunirono nei 600 acri di fattoria di Max Yasgur nell’ upstate di New York per il Woodstock. 32 performance inclusi alcuni dei più famosi e rivoluzionari musicisti del tempo come Joan Baez, The Band, Crosby, Stills, Nash & Young, Creedence Clearwater Revival, Grateful Dead, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jefferson Airplane, Santana, Sly and the Family Stone, e The Who.

Il concerto diede origine al documentario vincitore di un Oscar di Michael Wadleigh e ad un paio di album della colonna sonora. Insieme, il film e le registrazioni hanno creato una mitologia popolare su Woodstock, che dipinge solo parzialmente quello che è successo realmente. BACK TO THE GARDEN, il produttore Andy Zax scrive nelle note di copertina, mira a far ascoltare alle persone il festival come è stato veramente.

“il film di Wadleigh racconta la storia di Woodstock, ma non racconta la storia.. questo archivio del 50esimo anniversario- che presenta quasi tutto l’audio del festival in qualcosa molto vicino al tempo reale- racconta una storia diversa. Se il film di Wadleigh è un tipo di musical psichedelico di Busby Berkeley, Back To The Garden è un documentario audio-verité.. tutta la mitologia di Woodstock è qui in questa scatola; o almeno, tutto quello che ha creato eventualmente la sua mitologia. La realtà è anche qui. E nessuno dei due invalida l’altro”.

La sfida che ha richiesto molto tempo di ricostruzione dell’audio del concerto è iniziata con l’individualizzazione di più di 60 bobine multi-traccia registrate da Eddie Kramer e Lee Osborne, come anche di circa 100 bobine registrate dallo staff sul palco. Il riassemblaggio dei nastri, di cui qualcuno era stato modificato, etichettato in modo erroneo o perduto- è stato un processo che, in alcuni casi, ha richiesto anni per essere completato.

Zax afferma che lui, il produttore Brian Kehew e l’ingegnere del suono Dave Schultz evitarono il più possibile di interferire con i nastri per preservare la loro autenticità. “non è sorprendente che la reazione degli altri produttori durante gli anni appena ascoltavano le bobine era “wow” immediatamente seguita da ‘ dobbiamo trovare un modo per sistemarlo’. Non sono in disaccordo con quell’approccio, ma se c’è una lezione che io e Brian Kehew abbiamo imparato da quando abbiamo iniziato a lavorare ai nastri nel 2005 è questa: non puoi sistemarli..la realtà non è così dura come sembra, perché una volta che hai accettato l’idea che non c’è modo di farli suonare in modo pulito, realizzi che questi nastri sono l’equivalente sonoro dei pomodori di famiglia—leggermente imperfetti, ma deliziosi.

In alcuni casi, comunque, hanno avuto bisogno di sfruttare la nuova tecnologia per eseguire le restaurazioni di cui c’era più bisogno e che non sarebbero state possibili un paio d’anni fa. Zax afferma: “l’unica registrazione sopravvissuta della performance al Woodstock di Ravi Shankar è una bobina mono con un suono neanche ottimale. Ma il processo di de-mixing di successo sviluppato da James Clarke agli Abbey Road Studios ci ha permesso di isolare ed estrarre le parti suonate da ogni strumento e poi creare un nuovo missaggio stereo. Allo stesso modo, recenti miglioramenti nell’ accordatura polifonica ci hanno permesso di riparare parti di fiati che erano stati in precedenza irreparabili nell’ esibizione di Blood, Sweat & Tears, permettendo di ascoltare, per la prima volta, come era stato inteso”.

Ma l’audio di Woodstock non riguarda solo la musica: riguarda anche le persone che erano lì. Fortunatamente, i microfoni sono stati lasciati accesi durante il festival catturando tutto, dai macchinisti che discutono sul pranzo e ai membri del pubblico che urlano chiedendo i parziali di baseball, fino all’ incitamento di Max Yasgur verso il pubblico riunito nella sua fattoria.

Si può inoltre sentire il corteo degli annunci sul palco acclamati dallo stage manager John Morris e il tecnico delle luci Chip Monck, che poi divennero gli MC del festival perché nessuno ne ingaggiò uno. In tutte tre le raccolte per questo nuovo anniversario si possono sentire da annunci delle canzoni, annunci su chiavi perse a raccomandazioni sul “flat blue acid”. L’album finale nel cofanetto di 38 CD serve come appendice e contiene registrazioni subordinate e piccoli pezzetti d’audio dei quali l’ordine non può essere confermato.

Come si usa dire: Se puoi ricordare gli anni 60, non eri lì. BACK TO THE GARDEN fornisce alle persone che non erano presenti un modo per ricordarli. E per tutti quelli che c’erano, magari un modo per rinfrescare la memoria.

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