Emozioni: la nostra unicità!

Cos’è che maggiormente ci contraddistingue e rende la nostra vita unica rispetto a quella degli altri? Che cos’è che ci permette di sentire e percepire uno stato di benessere o uno stato di depressione? Cosa si nasconde dietro ai nostri comportamenti? La risposta è semplice, si sta parlando di EMOZIONI.
Vari studi si sono occupati di emozioni. Tra le domande che si sono posti vari studiosi ne sottolineiamo l’importanza di una: “Le emozioni sono innate?”.

Alcuni autori sostengono di si, vi sono delle emozioni definite primarie come la gioia, la rabbia, il disgusto che sono emozioni ritrovate già fin da neonati e compaiono secondo uno schema maturativo innato funzionale all’adattamento. Altri autori invece sostengono che senza lo sviluppo cognitivo le emozioni non esistono.
I vari studiosi che si sono occupati dello studio delle emozioni sono però concordi sul fatto che vi sono delle emozioni secondarie che compaiono in un periodo successivo conseguente allo sviluppo di determinate capacità cognitive come l’orgoglio, l’imbarazzo e la vergogna. Prendiamo come esempio la vergogna: il bambino può provare vergogna solo quando avrà maturato la capacità di rendersi conto dell’attenzione altrui.
Tuttavia è da sottolineare che le emozioni vanno regolate. Immaginiamo cosa succederebbe se tutti noi manifestassimo le nostre emozioni senza dare un limite alla loro espressione. Per questo motivo fin da piccoli siamo educati al rispetto di alcune regole di espressione emotiva che siano adeguate alle norme del contesto di appartenenza.

Si devono però sottolineare due aspetti importanti: il primo è le differenze culturali e il secondo le piccole differenze che si riscontrano in ogni famiglia per quanto riguarda la regolazione emotiva. La cultura orientale è incentrata più sulla calma e sull’altruismo e di contro ci siamo noi, appartenenti alla cultura occidentale basata più sull’individualismo e la competizione. È abbastanza facile dedurre che chi appartiene a una cultura basata in parte sull’individualismo e la competizione manifesterà più forme di aggressività verso gli altri e tenderà a controllare in minor modo tale emozione verso l’altro (individualismo = egoismo, collettivismo= altruismo, forte competizione= prevaricazione sugli altri).
Fin da piccoli il nostro cervello sviluppa degli schemi mentali che guidano i comportamenti e i pensieri. La felicità, la rabbia, la tristezza, la paura di fare qualcosa non sono altro che stati mentali che si basano a loro volta su tali schemi maturati nel corso della crescita mediante le nostre esperienze sia all’interno della famiglia che fuori da essa.

Per questo ognuno di noi è unico.

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