Fabrizio Moro – “Live 2023 – Racconti Unplugged”: “un racconto attraverso le canzoni, le esperienze, le emozioni”

Fabrizio Moro

“Questo non è un concerto come tutti gli altri. È un racconto attraverso le canzoni, le esperienze, le emozioni” – Fabrizio Moro

Un viaggio musicale che attraversa gli anni per raccontare una carriera costellata di successi e cadute.

Ieri, 20 marzo, il cantautore Fabrizio Moro all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ha regalato al suo pubblico uno spettacolo intimo, coinvolgente, vero.

“Live 2023 – Racconti Unplugged” ha una atmosfera quasi domestica, come una preziosa occasione per conoscere più intimamente l’artista.

Fabrizio Moro si racconta, commuovendosi, nella sua verità, quasi “spoglio” dalla sua dimensione di cantautore per rivelarsi “uomo”.

Il concerto ripercorre tutta la carriera in una narrazione che attraversa gli anni tra musica, immagini e racconti.

Dal primo disco in cui l’artista rivela le sue radici, attraverso un filmato inedito degli affetti più cari, si giunge agli anni complessi e ai primi insuccessi che lo inducono a lavorare, prima in una ditta di Guidonia e poi in un albergo. Sarà proprio qui che Fabrizio incontrerà Enrichetto “una delle figure di riferimento della sua esistenza”, e Marco Falagiani che diventerà suo produttore.

È necessario un “capolavoro” per emergere: questo gli dice Giancarlo Bigazzi (produttore discografico, compositore e paroliere italiano), sostenendo che la “sua condizione è disperata”.

E il capolavoro arriva: Sanremo 2007 con “Pensa”.

Dopo “Pensa”, scopriamo alcuni dei suoi principali successi, come “Parole, rumori & giorni”, “Libero”, “Il senso di ogni cosa”.

Il percorso di Fabrizio Moro si modifica con la creazione della etichetta discografica “La fattoria del Moro”.

Il logo dell’etichetta, una papera, nasce dall’intuizione dell’artista di fondare l’etichetta dopo aver visto una papera planare tranquilla, senza dipendere da nessuno, nelle acque di un laghetto.

Con la fondazione dell’etichetta Moro incomincia a dedicarsi alla scrittura per altri, tra le melodie nasce “Sono solo parole”, cantata da Noemi a Sanremo 2012.

Il percorso artistico conduce a nuovi successi, come “L’eternità” nel 2013.

L’artista regala un momento intenso al suo pubblico, raccontando un suo periodo complicato in cui il male di vivere ha fatto capolino.

L’incontro con un sacerdote cubano, che sembra conoscere molte sue cose e che gli comunica che se non cambierà stile di vita morirà presto, lo induce in depressione.

“Io sono andato in forte depressione perché in quel momento ero una persona fragile, debole. Mi sono chiuso in casa e non sono uscito per mesi. Mi aveva fortemente convinto che stavo per morire. È stato il periodo più brutto della mia esistenza: avevo completamente abbandonato i miei sogni. La mia testa era convinta che io stavo per ‘crepare’.

Erano due anni che la signora Maria De Filippi mi chiamava per farmi partecipare all’interno del suo programma che io odiavo. In realtà odiavo tutta la televisione. Ci ho pensato un sacco di notti, non riuscivo a dormire e a un certo punto ho deciso di partecipare per rinascere interiormente. Grazie a questa esperienza succedono cose che poi segnano il mio percorso in maniera positiva, parlo di percorso umano. Era il primo approccio dopo mesi con la società. Scrivo una canzone, ‘Un’altra vita’ e penso a Sanremo ma non riesco ad andarci. La direzione artistica mi chiede di regalarla a Elodie, accetto. Grazie a questo passeggio riesco ad ottenere un contratto discografico nuovo che mi porta al festival del 2017.

In quel momento di forte depressione in cui cercavo un appiglio per aggrapparmi alla vita ho ricevuto tante critiche, soprattutto da i fan di vecchia data, perché ho accettato di fare una cosa che ho sempre criticato. Vi ho raccontato questo per dirvi che prima di giudicare un pensiero, un’azione, bisogna indossare le scarpe di chi sta percorrendo la strada” – Fabrizio Moro

Sanremo 2017 con “Portami via” e poi Sanremo 2018 con “Non mi avete fatto niente” insieme a Ermal Meta: un momento di grande rinascita.

E poi ancora le sue melodie: “Ho bisogno di credere”, “Figli di nessuno”, “Sei tu”, “Senza di te”.

Infine Fabrizio Moro ha regalato 3 brani del suo nuovo album, in uscita a maggio, di cui il 24 marzo si ascolterà “Tutta la voglia di vivere”, per concludere il concerto e salutare il pubblico con “Pace”, singolo del 2017.

“Ci sono giorni a cui non riesco a dare un senso
A percepire bene tutto quel che penso
Sono un uomo che ama e poi rinnega

A volte invece non si spiega, ma l’essenza della vita
Per sentirla basta farsi nient’altro e nient’altro che una sega

Cerco solo il modo
Di trovare la pace che non ho
Cerco solo il modo
Di trovare la pace che non ho”

Band: Danilo Molinari e Roberto “Red” Maccaroni alle chitarre, Luca Amendola al basso, Alessandro Inolti alla batteria e Claudio Junior Bielli al pianoforte,

Queste le date del tour di Fabrizio Moro

2 aprile, Auditorium Parco Della Musica – ROMA
4 aprile, Teatro Augusteo – NAPOLI
7 aprile, Teatro degli Arcimboldi – MILANO
13 aprile, Tuscany Hall – FIRENZE
15 aprile, Europauditorium – BOLOGNA 
20 aprile, Gran Teatro Geox – PADOVA
28 aprile, Teatro Metropolitan – CATANIA
29 aprile, Teatro Golden – PALERMO
4 maggio, Teatro Colosseo – TORINO
6 maggio, Teatro Team – BARI
7 maggio, Teatro Politeama Greco – LECCE
13 maggio, Teatro Massimo – PESCARA 
14 maggio, Teatro delle Muse – ANCONA

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