Festa della donna: tra il mito e la realtà

“Donna, abbi cura di splendere”

L’8 marzo è solo una data ma serve da monito per ricordare l’importanza di una figura che nella storia molto spesso è stata vittima di violenza psicologica e fisica da parte della società.

Questo giorno viene trascorso in modi differenti in ogni parte del mondo ma anche in Italia.

Non mi unisco al coro, molto popolare, di chi disprezza le donne che preferiscono festeggiare recandosi nei locali; questo in quanto molto spesso è un pretesto per trascorrere del tempo con le persone che si amano e che si trascurano nella routine della vita quotidiana.

D’altronde questo giorno è stato creato per celebrare la donna e se noi stessi la critichiamo, qual è il senso?

Molti, tuttavia, credono erroneamente che questo giorno sia nato per ricordare la morte delle operaie di una fabbrica di New York. In realtà l’incendio si verificò ma non è assolutamente associabile alla data che oggi viene celebrata. Infatti il 25 marzo 1911, in una fabbrica d’abbigliamento femminile scoppiò accidentalmente un incendio in cui morirono 146 donne, le quali erano state chiuse dentro per impedire che partecipassero ai cortei degli scioperanti, molto attivi al periodo, ma non vi è nessun collegamento con la festa della donna.
La celebrazione nacque nel 1909 negli Stati Uniti su iniziativa del partito socialista americano e negli anni a seguire fu ripresa dagli altri Paesi i quali festeggiavano in giorni differenti tra di loro. Solo nel 1921 durante la Seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca venne definitivamente scelta la data dell’8 marzo in ricordo della manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo nel 1917.

Una particolarità è che solo in Italia viene celebrata con il dono della mimosa, e questo è da attribuire a due attiviste dell’Unione Donne Italiane Rita Montagnana e Teresa Mattei, che ebbero l’idea di trovare un fiore come simbolo. Fu scelta la mimosa proprio perché fioriva ai primi di marzo. Teresa Mattei disse: “Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne”.

Ma nel resto del mondo come si celebra questo giorno?

In Indonesia ci si riunisce per mostre e dibattiti, così come in Camerun, in Québec e in molti altri Paesi del mondo. In Vietnam si porta del cibo sul lavoro per pranzare tutti insieme mentre in Colombia le donne utilizzano questa giornata per riunirsi e organizzare la “pollada”, che è la vendita di patate, pollo e altri cibi e usano i fondi raccolti per rafforzare le attività delle organizzazioni delle donne nel paese.

In Russia infine, è festa nazionale. Questo in quanto l’8 marzo 1917 a San Pietroburgo le donne marciarono per le strade con il “Pane per la Pace” manifestando i loro diritti e la fine della guerra. Oggi viene festeggiata in famiglia e gli uomini, secondo la tradizione, si dedicano alle faccende domestiche e alla cura dei figli.

Qualunque sia il modo per celebrare questo giorno, ricordiamoci che oggi è solo una data mentre il rispetto e l’amore devono essere dati e pretesi ogni giorno dell’anno.

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