Intervista alla rock band Plan De Fuga

I Plan De Fuga sono una rock band indipendente composta da Filippo De Paoli (vocals, guitar), Marcello Daniele (bass-guitar, vocals), Simone Piccinelli (Piano-keyboards, guitar, vocals) e Matteo Arici (drums).

Il loro ultimo album è “FASE2”; di seguito l’intervista.

  • Ciao ragazzi. Raccontatemi chi siete e che musica suonate.

Siamo una rock band di 4 elementi nata a Brescia una decina di anni fa. Abbiamo realizzato 4 dischi, suonato centinaia di concerti tra Italia, Europa e USA.

Abbiamo partecipato all’Heineken Jamming Festival e Virgin Radio Italy ha messo in rotazione nostri pezzi per anni. Abbiamo aperto band mondiali e cercato un sound che fosse assolutamente nostro.

Facciamo un pop rock sovversivo e denso di contenuti che in Italia non prenderà mai piede, ma siamo felici di essere probabilmente unici esemplari di uno spirito musicale ormai in via di estinzione.

  • Il vostro ultimo album è “FASE2”. Che sonorità sono presenti?

In Fase2 sono presenti sonorità variopinte che spaziano dal rock all’indie, all’elettronica al folk, dal pop al dark, con una spruzzatina di qualcosa di mai sentito, ma probabilmente involontaria.

  • Come vi siete conosciuti e cosa vi ha spinto a creare una band?

I Plan sono nati come nella miglior tradizione rock in uno storico locale live underground di Brescia, il Donne e Motori.  

Filippo e Marcello si conoscevano fin dai tempi della scuola quando avevano iniziato il loro percorso di produzione di brani rock originali, ma l’incontro con Simone e le lunghe chiacchierate sulla musica fatte tra una birra e un gin tonic diedero il via ad una nuova fase di scrittura e arrangiamento che portò al primo demo dei Plan de fuga: il Dem-One. 

Di lì a poco si unì alla formazione anche Matteo conosciuto da Filippo in occasione della sua collaborazione come strumentista al progetto del cantautore bresciano Gianmarco Martelloni. 

Con la formazione definitiva iniziarono una serie di live in Italia e all’estero e successivamente le registrazioni che portarono nel 2010 al debutto discografico dei Plan de fuga con l’album “In a minute”. 

La band è nata dalla comune voglia di creare musica “originale” libera da vincoli di genere e dal desiderio di suonare in giro il più possibile. 

Volevamo far nascere un progetto italiano di musica internazionale motivo per cui ci siamo sempre impegnati molto per riuscire a esportare il nostro sound e ad oggi, dopo aver suonato in Europa dell’est, Inghilterra, Germania e Stati Uniti con un ottimo riscontro dal pubblico, possiamo dire di essere in parte riusciti nell’impresa. 

  • Quali sono i vostri riferimenti musicali?

Siamo quattro musicisti dagli ascolti molto diversi e questo forse porta nella band varie sfaccettature che creano l’alchimia finale dei Plan. 

Sicuramente citerei i mostri sacri dei 70 (Pink Floyd, Black Sabbath, Doors, Zeppelin, Hendrix ed altri), Seattle anni 90, Queen, The Cure, Radiohead, Motorpsycho, Deus ma anche Metallica, Jeff Buckley e il Bristol sound di Portished e Massive Attack. 

Parlando di musica più attuale si va da Converge e Meshuggah ad Arcade Fire, City and Color, Tycho, Dead Weather, TV on the Radio, cose più pop tra Rihanna, Farrell Wlliams o Lady Gaga fino all’house elettronica. 

Insomma se è bella la musica supera tutti i generi. 

  • Avete già pianificato i vostri progetti futuri?

Le idee non stanno mai ferme, stiamo ragionando su un prossimo disco da realizzare in un futuro non troppo lontano, ad un nuovo step evolutivo per la band però scaramanticamente non diciamo di più e creiamo un po’ di suspense.

http://www.plandefuga.net/

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