“Notte dei Ricercatori”: storie da Ricercatori (Interviste)

Venerdì sera si è tenuto a Trento, nel famoso quartiere delle Albere firmato Renzo Piano, la “Notte dei Ricercatori”, un evento di divulgazione scientifica in cui alcuni ricercatori dell’Università di Trento, della Fondazione Bruno Kessler (FBK) e altre realtà della ricerca trentine hanno la possibilità di incontrare la cittadinanza ed esporre le loro ricerche e i loro traguardi scientifici.

Ho intervistato alcuni di questi ricercatori in un appuntamento “speed tables” dove avevo dieci minuti a disposizione con ogni ricercatore per farmi raccontare delle loro attività scientifiche. Qui di seguito si trovano le specifiche delle cinque interviste che ho fatto ieri sera. Ci tengo a precisare che per motivi di privacy ho registrato in alcuni casi solo il nome dei ricercatori e non i cognomi.

UN’APP PER LA SALUTE

Si chiama “Salute +” il progetto su cui sta lavorando Ivan, ricercatore presso la Fondazione Bruno Kessler, che, dopo un dottorato nel campo dell’intelligenza artificiale, ha proseguito il focus sull’interazione uomo-macchina sviluppando una app in grado di fornire un diario alimentare agli utenti per monitorare, dare consigli e dialogare con le persone in merito alle loro abitudini alimentari. Tutto parte dal sistema che analizza delle particolari immagini che riguardano dei piatti con lo scopo di identificarne la ricetta e anche la categoria alimentare (per esempio pasta, insaccati). Queste immagini vengono poi elaborate in un diario alimentare che l’utente deve seguire. Inoltre, l’app “Salute +” controlla se l’utente stia effettivamente seguendo la dieta prefissata e, in caso contrario, interagisce con l’utente tramite domande e consigli per cercare di aiutare a rispettare questo diario alimentare. Questo processo si basa su diversi processi di interazione uomo-macchina, uno di questi si chiama “teoria dell’argomentazione” ossia la capacità di elaborare una strategia per convincere l’utente a compiere delle determinate azioni, come nel nostro caso il rispetto del diario alimentare.

RICERCA CONTRO IL CANCRO

Emilio si occupa di biologia cellulare, in particolare dello studio dei telomeri, ossia la parte finale dei nostri cromosomi (dal greco telos, ultimo). La giornata di Emilio si alterna tra ricerche in laboratorio, supervisione di studenti tirocinanti e insegnamento, ma è in laboratorio che lui passa la maggior parte del suo tempo, portando avanti una ricerca che ha inizio dieci anni fa con la scoperta di un particolare gene trascritto dai telomeri che viene poi trasferito ai vari cromosomi del nostro organismo. Questo gene sarebbe responsabile della comparsa di masse tumorali che potrebbero potenzialmente sfociare in vari tipi di cancro (per ora si sta esplorando il cancro allo stomaco). L’obiettivo della ricerca è individuare il gene all’interno delle nostre cellule e abbassarne l’espressione ossia la sua presenza all’interno delle cellule, per poter tenere sotto controllo la comparsa del tumore. Questa operazione può essere fatta tramite delle molecole che abbassino l’espressione del gene. Questa ricerca coinvolge diverse aree della biologia cellulare, tra cui lo studio della cromatina, delle espressioni genetiche e delle cellule staminali.

STATISTICHE SULLE COOPERATIVE SOCIALI

La ricerca si fa anche in economia, come fa Sara, una giovane ricercatrice presso la fondazione trentina EURICSE che analizza l’impatto sociale delle cooperative a livello regionale, nazionale e internazionale. A livello trentino, EURICSE riunisce in sé lo studio delle casse rurali, cooperative di credito, cooperative di comunità, cooperative agricole, di consumo e di lavoro. In particolare, Sara si occupa di tradurre in numeri l’impatto sociale delle cooperative sociali trentine, fornendo loro statistiche e report che sono anche disponibili alle amministrazioni comunali e ai consorzi territoriali. Le cooperative differenziano dalle cooperative di comunità in quanto le prime si occupano di soddisfare bisogni ad alta sensibilità, come l’assistenza anziani, assistenza a portatori di handicap e inserimento lavorativo, le seconde si concentrano sul recupero del territorio, come per esempio il recupero di territori marginalizzati o beni inutilizzati all’interno di un determinato territorio. Entrambe realtà hanno ovviamente finalità sociali, ma se le cooperative sociali rispondono a un bisogno esplicito, quindi hanno un target chiaro, le cooperative di comunità hanno uno spettro più ampio, in quanto tutti i cittadini di un determinato territorio vengono coinvolti nelle attività di recupero territoriale.

INCROCI DI PIANTE

Ho poi chiacchierato con un paio di tecnici di laboratorio e un ricercatore nel campo del sequenziamento del DNA delle piante, prevalentemente da frutto, per studiare la relazione pianta-patogeno. Questo studio si snoda in tre aree: l’ingegneria metabolica che studia come far produrre ad una pianta una determinata sostanza oppure al contrario come inibire la produzione di una determinata sostanza; il servizio di sequenziamento che studia alcune malattie delle piante tramite la geno tipizzazione del DNA delle piante prendendo alcune sequenze di DNA. Il processo prevede un incrocio classico tra seme maschile e seme femminile e poi il processo di geno tipizzazione che avviene sul tratto fenotipico della pianta ancora piccola, permettendo ai ricercatori di non aspettare anni in attesa che la pianta cresca. L’ultima area è l’interazione pianta-patogeno, in cui vengono condotti esperimenti in ambiente controllato per verificare come una pianta reagisca ad un determinato batterio. Nel corso dell’intervista ho chiesto del dibattito sugli OGM, in particolare della valenza scientifica di tale dibattito secondo il quale i prodotti biologici andrebbero sempre preferiti a prodotti geneticamente modificati. Ora come ora, non esistono prove scientifiche sulla dannosità degli OGM per il corpo umano e gli unici casi problematici sono prodotti che non sono mai arrivati sulle nostre tavole. Uno dei problemi che accende il dibattito sugli OGM è di tipo legale, in quanto la legislazione tende ad avere una tempistica molto più tardiva della scienza anche in caso di scoperte positive nel campo degli OGM. Quindi, alcune leggi sono ancora basate su tecniche di ricerca che hanno ormai 10-15 anni e che sono da considerare ormai preistoriche.

DRONI DI SICUREZZA

Infine, ho intervistato Daniele, un ricercatore della Fondazione Bruno Kessler che collabora ad un progetto italo-spagnolo chiamato E-fly, che ha come obiettivo il controllo di oleodotti e gasdotti su territorio spagnolo attraverso l’uso di droni e l’analisi delle immagini registrate da questi droni. Una volta che i droni hanno registrato le immagini dell’oleodotto, queste vengono poi elaborate per identificare alcuni potenziali problemi su alcune aree mirate dell’oleodotto. In sostanza è un sistema di sorveglianza della sicurezza di oleodotti e gasdotti che identifica più velocemente la presenza di un problema in una determinata parte della linea di conduttura, senza ricorrere ad un’ispezione manuale metro per metro. La parte di cui si occupa Daniele è il trasferimento dei dati ricavati dai droni, cercando di bilanciare la mole dei dati trasmessi con la velocità di trasferimento. In pratica, si cerca di aumentare la velocità di trasmissione dei dati abbassando i costi di trasferimento. Lo scopo di questo progetto è quello di integrare l’ispezione manuale delle linee di gasdotti e oleodotti con l’intelligenza artificiale dei droni che dalle loro immagini ricavano delle conclusioni sui potenziali pericoli in alcuni tratti delle linee di condotta.

Martina Seppi

 

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