{Review party} Recensione del romanzo “Scars: Frammenti di noi” di Catherine BC e Emma Altieri

Sinossi

Samuel Adams è appena tornato dall’Afghanistan, gravemente ferito dallo scoppio di una mina, le cui schegge gli sono entrate nell’anima, cambiandolo. Ha perso degli amici e porta sulle spalle il peso d’essere sopravvissuto. Sta cercando di mettere insieme i frammenti dell’uomo che era stato oltre le delusioni e il dolore che la vita gli ha portato. In questo viaggio alla ricerca di sé stesso incontra Lois, testarda, volitiva, ferita nell’orgoglio, ma piena di voglia di vivere. Lei e Sam si trovano a essere vicini di casa e complici in una sorta di iter terapico alternativo che l’ospedale sta sperimentando sui vari traumi che caratterizzano chi torna dal fronte. L’amore arriva inaspettato e travolgente. Si nutrono l’uno dell’altra, trovando il senso dei loro giorni nello stare insieme. Tuttavia, un inganno serpeggiante sembra minare la loro felicità, il seme del tradimento trova terreno fertile nell’insicurezza di Sam e tutto sembra cadere inesorabilmente, come un fatuo castello di carta. Amore, tradimento, amicizia e dolore si alternano in questo romanzo, lasciando alla fine la speranza, la stessa che ha ognuno di noi nel trovare una panacea per le proprie cicatrici.

Un libro di cui ho amato molto di più la storia che la sua resa in parole.

Un racconto di dolore e rinascita, di amore e delusione, di amicizia e rancore: la storia di due persone che affrontano ogni giorno gli odori, i sapori e i sentimenti che pervadono la loro vita.

“La vita spesso non chiede il permesso. Arriva a prenderci anche là dove ci si era nascosti per non affrontarla e ci scuote, ci obbliga a seguire i suoi passi, a piegarci alla sua energia. Ci investe, si aggrappa a noi come fossimo un suo ultimo baluardo. Ognuno di noi è prezioso nel suo disegno e non fa che ricordarcelo.”

Samuel, soldato rientrato in patria ferito nel corpo e nell’anima, è un personaggio complesso; tuttavia la sua trasformazione in uomo innamorato l’ho considerata troppo repentina. Avrei preferito maggiore approfondimento.

“Il dolore forgiava da sempre delle armature meravigliose per l’anima: ciascuno di noi se ne era fatto scudo nel tempo, sperando sempre di trovare qualcun altro capace di scoprirne il punto debole per arrivare a toccarci il cuore.”

“Questa ferita fa parte di quel passato che ti causa dolore, ma che non può più tornare, nel bene o nel male.”

La vicenda si sofferma sul rapporto tra i due ma nonostante ciò ho continuato a percepire una mancanza, soprattutto di scene di passione tra Samuel e Lois.

“Era come una corsa lungo una strada in discesa, quando ci si lasciava vincere dalla forza del movimento e si perdeva il controllo. Lo scopo non era più il traguardo, ma sentire il vento tra i capelli e le lacrime agli occhi.”

Tra le scelte intraprese dalle autrici non ho ben compreso quella di far terminare il romanzo con i pensieri di Chloe, figura che fino a quel momento era rimasta marginale. Conoscere l’epilogo dalle voci dei protagonisti avrebbe consentito maggiori emozioni e avvicinamento alla vicenda.

“Voglio che gli altri sappiano anche questo: ho delle cicatrici e sono lì, reali e concrete purtroppo. Tutti ne hanno, ma io ho avuto te e la possibilità di rimettere insieme i frammenti di una vita.”

Nonostante alcune lacune trovate, sostengo che la decisione di raccontare la storia di Samuel, giovane soldato ferito dalla guerra e di Lois, anch’ella ferita ma da un uomo, è degna di essere narrata!

“In qualsiasi cicatrice, infatti, sia del corpo che dell’anima, c’è qualcosa di bello. Una cicatrice significa che la ferita si è chiusa, che è guarita, fortificando lo spirito per andare avanti e vivere.”

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