Versi di David Taglieri

Corsa contro il tempo; fu davvero una corsa contro il tempo. Doveva uscire il pezzo in redazione e Mario e Paolo tentavano di calmare Indro e di dialogare con lui assecondando un ansioso ferragosto, lontano dal mare e distante  dai conati di estate che quando divengono cafoni ed indigesti risultano più pesanti del libro dei compiti delle vacanze da portare nei luoghi della villeggiatura. Oriana stava ancora sul treno a controllare i risultati  della Fiorentina dalle cuffie della sua radiolina in versione vintage. Indro invece assumeva un volto sempre più nervoso fra il rosso sangue e coraggio e fra il blu autoritario: stroppicciandosi gli occhi guardò Mario e deliberò un tana liberi tutti- il suo articolo domani non uscirà..peggio per lei. Affiderò la pagina culturale a Galileo ed al suo angolo della scienza. Mario si avvicinò e gli sussurrò in un orecchio- solo una volta a settimana la sua rubrica, lo sai che Albertone è il nostro azionista di maggioranza  e  a lui gli scientisti non piacciono. -Ed Indro-  ma non l’è scientista, cerca la retta via fra ragione e fede..ma Mario stigmatizzò con una scrollata alle spalle dandogli ragione ma evidenziando che fosse una partita persa. Per settembre grandi progetti, Dante avrebbe curato la pagina letteraria, Casanova si sarebbe occupato della posta del cuore e Beatrice, nuovissimo acquisto aveva pronto il motorino del tempo per occuparsi di cronaca locale. Una redazione ben collaudata doveva far i conti solamente con i calendari, gli orologi e gli spazi immensi della storia.

Ma Fantasia era la presidentessa editoriale e non lasciava mai nulla al caso


Tornai nel verde speranza delle colline della mia infanzia, ed il cugino fratellino divenne ancora più uomo sposando una splendida fanciulla: una coppia perfetta in una giornata perfetta, dove rivivere il passato dei giochi, delle mangiate e del Dna toscano sempre presente in me , trasformarlo in un presente entusiasmante ed a tratti complicato per sognare un futuro in quella terra, dove riavvicinare il corpo di colei che ti ha messo al mondo, e forse e soprattutto la sua anima.

Il castello dominava il Chianti e dipingeva le salite della vita che prima o poi giungono all’altura di una gioia, alla panoramica di un’esistenza. Riascoltare all’esterno e risentire dentro di sè il calore familiare, un entusiasmo tanto lontano pronto ad essere riafferrato. E ripensare che nella vita mai nulla è un caso; anche scoprire oltre i trenta anni di avere un altro fratello seppur non di sangue.

A quella liturgia dei sapori, delle passioni, della festa e dei sorrisi mancavano soprattutto due persone: Massimo ed Anna. Eppure nell’aria oltre agli odori dei fiori, della natura, delle cibarie e degli alcolici si avvertiva qualcosa al contempo impercettibile ed invisibile.

Perchè coloro che sono stati con noi ed hanno illuminato le nostre esistenze non solo restano dentro di noi ma proiettano sulle nostre teste e sul nostro corpo dei raggi che vengono dall’Alto eterno  e provengono da un tempospazio del pianeta Bellezzaricordo.

Decisi di pensare solo a queste poche righe perchè il presente non torna più e bisogna viverlo intensamente godendone e centellinandone tutte le essenze, anche di fronte alle assenze.

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Attendeva il suono del telefono

ammazzando il tempo con un tomo sopra il cassetto

sfogliando la vita con distrazione

controllando lo smartphone ad ogni vibrazione…

dette di matto ma la decisione fu decisiva

prese in mano la sua vita

uscendo senza meta alla ricerca di qualcosa, di una birra, di due chiacchiere, di un viaggio senza meta

 

 

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