Arrigo Armieri tra sacro e profano. Dalla Certosa all’atelier dello scultore | Domenica 3 novembre 2019 h 11.00 inaugurazione mostra al Museo civico del Risorgimento di Bologna / h 14.30 visita guidata alle opere nel Cimitero Monumentale della Certosa

Istituzione Bologna Musei | Museo civico del RisorgimentoArrigo Armieri tra sacro e profano Dalla Certosa all’atelier dello scultore

A cura di Ornella Chillè 3 novembre – 1 dicembre 2019

Inaugurazione domenica 3 dicembre 2019 h 11.00Bologna, 31 ottobre 2019 – In occasione della rassegna autunnale di eventi culturali organizzata nella Certosa di Bologna, il Museo civico del Risorgimento | Istituzione Bologna Musei rende omaggio allo scultore Arrigo Armieri, uno degli artisti che più incisivamente hanno segnato il volto del Cimitero monumentale negli ultimi decenni con la realizzazione di monumenti commemorativi di rilevante valore per qualità espressiva e sensibilità materica.
La mostra antologica Arrigo Armieri tra sacro e profano. Dalla Certosa all’atelier dello scultore, a cura di Ornella Chillè e visibile dal 3 novembre al 1 dicembre 2019, è un invito ad addentrarsi nel cosmo dell’artista, abitato da opere intrise di densi significati simbolici, attraverso schizzi, disegni e fotografie che ripercorrono un arco temporale dai primi anni Cinquanta fino a oggi. Sia nelle maestose composizioni per la Certosa che nelle più recenti creature miniaturizzate di altrettanti piccoli mondi, la ricerca poetica di Armieri indaga la condizione umana attraverso una continua reinvenzione di metafore plastiche in cui la luce si posa sulle figure e vivacizza le diverse cromie, creando un effetto mistico in grado di animare la materia e di renderne a pieno il respiro custoditovi all’interno.
A partire dai bozzetti realizzati per la cappella Dal Canton (Campo 1971) nella Certosa di Bologna, da ritrovarsi anche nel meraviglioso album di schizzi proveniente dal suo atelier, per poi passare ai diversi disegni preparatori per la chiesa di Sant’Ambrogio ad Ozzano dell’Emilia, frutto di un appassionato studio e testimonianza della sua grande abilità per arrivare agli studi di volti policromi di tenere Madonne realizzate su carta e vere e proprie formelle, come quella rappresentante Gesù sulla croce realizzata per la via Crucis nella chiesa di Santa Maria del Suffragio dei Padri Dehoniani a Bologna o come l’Angelo della cappella Manunza presente in Certosa. L’esposizione è inoltre accompagnata da una documentazione fotografica di Angelo Scaramagli che racconta alcuni momenti salienti in grado di catapultarci indietro nel tempo per meglio restituire la narrazione della vita e delle opere di un grande scultore bolognese.

Nato a Bologna nel 1931, fin dall’infanzia Armieri manifesta una precoce abilità nel “modellare con le mani”. Ancora studente della sezione di scultura presso l’Istituto d’Arte di Bazzano, gli viene offerto un incarico come assistente di laboratorio presso la stessa scuola, nonostante la giovane età. Nel 1950 ottiene la borsa di studio presso il Collegio Artistico Venturoli, dove rimane fino al 1956. A Bologna frequenta l’Accademia di Belle Arti come allievo di illustri maestri quali Ercole Drei, all’epoca professore di scultura, e Giorgio Morandi, titolare della cattedra di incisione, rimanendo influenzato da quella feconda atmosfera ideativa per il resto della sua vita. Durante il periodo accademico ha la possibilità di collaborare con Luciano Minguzzi, in seguito la sua carriera si accompagna con un intenso impegno didattico come docente di decorazione plastica presso l’Istituto d’Arte di Venezia e direttore del laboratorio di scultura all’Istituto d’Arte di Bologna.
Dalla metà degli anni Cinquanta prende avvio una fervida attività per importanti committenze di opere decorative sia pubbliche che private – in luoghi eterogenei come chiese, palazzi, abitazioni private e fabbriche – che gli permettono di far conoscere il suo lavoro oltre i confini del territorio bolognese, in Europa e negli Stati Uniti. Tra i suoi primi interventi di maggiore impegno va annoverato il portale in acciaio inossidabile per la chiesa di San Gioacchino, su cui si incontrano due maestosi angeli stilizzati che ricordano quelli piccoli in bronzo sulla vetrata dell’edicola Marani nella Certosa di Bologna. Sono gli anni Settanta quelli che lo vedono più attivo all’interno del cimitero monumentale cittadino, tra i cui chiostri è possibile ammirare molte opere, come il tondo con ritratti per la famiglia Gnudi e gli angeli della famiglia Speciotti (Chiostro III).La sua produzione di arte sacra viene accolta in diverse chiese bolognesi. Tra i progetti più apprezzati si ricordano gli imponenti santi in bronzo, raffiguranti Pietro e Paolo, posti nelle due nicchie laterali della facciata della chiesa di San Paolo di Ravone e il crocefisso per la chiesa di San Pio X, progettata da Giorgio Trebbi, fra le più rappresentative della corrente pionieristica dell’architettura sacra bolognese ispirata allo spirito riformatore del Cardinale Giacomo Lercaro.Nelle opere di piccole dimensioni è possibile ravvisare un Armieri maturo che racconta ed esprime pareri ed emozioni attraverso quell’elemento geometrico di cui sempre si serve, sia che rappresenti l’essere o la perfezione a cui esso tende, sia che ne divenga la base su cui l’opera stessa si forma e si fonda. La libertà espressiva di questi lavori gli consente di creare una cospicua raccolta di frammenti della propria vita, lontano dai condizionamenti dei committenti. È il caso di Navigare necesse est, reminescenza dell’esortazione pompeiana a solcare i mari che allude a una superiore necessità di galleggiamento morale, e L’isola dei nostri sogni, immaginaria oasi privilegiata distante dalle avversità, dove ognuno può trovare dentro se stesso.Così la curatrice Ornella Chillè descrive la natura di queste produzioni: “Le sue creature, felici invenzioni ricche di evocazioni, lasciano comprendere il gioco coscienzioso che l’artista crea nella sua favola alla ricerca di verità, comprensione e recupero del sé. L’indagine scava fino ad una purezza rigorosa, all’essenziale del racconto, e l’invenzione è sottolineata dalla maestria compositiva e tecnica che rivela l’amore dell’artista per la pulizia della materia, per la morbidezza, per la scabrosità della superficie, per la potenzialità di espressione in essa trattenute”.

Armieri accompagna le sue sculture con scritti che ne svelano il pensiero creativo più recondito. Ecco allora che i materiali esposti in questa mostra rivelano l’intima essenza di un uomo d’arte, “artigiano” e scrittore, che si presenta come figlio di una vocazione innata, inscindibile dalla sua volontà di demiurgo, congiunto felicemente in un unico corpo alle sue creazioni. Scrive di sé e delle sue opere l’artista: “Arrigo Armieri. Scultore. Uomo libero. Senza fedi. Collocato in un’attuale porzione di tempo in attesa dell’assoluta soffice libertà. Continua la costruzione di nobili geometrie, arie di affermati ricordi, invenzioni legate a verità, fraterne ombre di immagini riaffioranti terse rarefatte. Meravigliate forme si spiegano in composte teorie, storie in argille, cere nere, legni, bronzi cantano in cromie, sottolineanti, essenziali. Colorati racconti raccolti per scaturire chiari imprevedibili volumi. Amate creature senza tempo esistono nutrite di ombre essenziali in presenze che non potranno mai morire”.

A completamento del progetto espositivo, Pàtron Editore pubblica il volume omonimo Arrigo Armieri tra sacro e profano. Dalla Certosa all’atelier dello scultore con testi di Ornella Chillè, per la collana “Scultori bolognesi dell’800 e ‘900”, a cura di Roberto Martorelli (referente Museo civico del Risorgimento per il progetto di valorizzazione del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna).

Calendario iniziative collaterali

Domenica 3 novembre 2019 h 14.30 | visita guidata
Arrigo Armieri tra sacro e profano. Opere nella Certosa di Bologna
Una passeggiata insieme a Ornella Chillè e Roberto Martorelli alla scoperta di alcune delle numerose opere eseguite nel cimitero dallo scultore.
Cimitero Monumentale della Certosa
Ritrovo all’ingresso principale, via della Certosa 18

Ingresso gratuito
Mercoledì 6 novembre 2019 h 17.30 | conferenza
Uomo, scultore, artigiano. Arrigo Armieri dalla Certosa al suo atelier
Un incontro con Ornella Chillè dedicato ad Arrigo Armieri, che proprio nel Collegio Venturoli ha mosso i primi passi della sua formazione artistica.
Fondazione Collegio Artistico Venturoli, via Centotrecento

Ingresso gratuito
Info: 051 234866 – info@collegioventuroli.191.it
Sabato 23 novembre e domenica 1 dicembre 2019 h 10.30 | visita guidata
Arrigo Armieri tra sacro e profano. Dalla Certosa all’atelier dello scultore
Accompagnati da Ornella Chillè entreremo nel mondo creativo dello scultore che nel corso della sua vita artistica si dedica alla rappresentazione di metafore sulla condizione umana.
Museo civico del Risorgimento, Piazza Carducci 5, Bologna

Ingresso con biglietto del museo

Sabato 30 novembre 2019 h 15.30 | incontro
Dissolvenze incrociate – Sguardi sui mondi fantastici di Arrigo Armieri
Un incontro per immagini insieme ad Angelo Scaramagli, che ha conosciuto lo scultore in occasione della campagna fotografica da realizzare per la mostra a lui dedicata. Scaramagli interpreta graficamente le opere di Armieri, facendo sue le creature che l’artista ha sparso per la Certosa.
Cimitero Monumentale della Certosa
Ritrovo all’ingresso principale, via della Certosa 18
Ingresso gratuito

Scheda tecnica

Titolo:Arrigo Armieri tra sacro e profano. Dalla Certosa all’atelier dello scultoreA cura di:Ornella Chillè
Sede: Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Periodo di apertura:3 novembre – 1 dicembre 2019
Inaugurazione: domenica 3 novembre 2019 h 11.00
Orari di apertura: da martedì a venerdì h 9.00 – 13.00 sabato, domenica e festivi h 10.00 – 14.00chiuso il lunedì
Informazioni: Museo civico del Risorgimento
tel. + 39 051 347592 (il giorno dell’evento)
museorisorgimento@comune.bologna.it www.museibologna.it/risorgimento
Facebook: Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna
Biglietti:intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 visitatori 18 ≤ 25 anni gratuito Card Musei Metropolitani Bologna e ogni prima domenica del mese

Istituzione Bologna Musei:
www.bolognamusei.it

Instagram @bolognamusei

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