Artissima, la fiera d’arte contemporanea di Torino, compie 30 anni: nuovi spazi per nuove prospettive

Artissima

Con una grande partecipazione ha celebrato il suo trentennale Artissima, la fiera d’arte contemporanea di Torino. Dal 2 al 6 novembre 34mila visitatori alla scoperta del polo fieristico Oval Lingotto.

Un evento di richiamo internazionale per il capoluogo piemontese che in questi giorni ha visto susseguirsi: opening, eventi dalla mattina fino a tarda notte, fiere collaterali e party.

L’imperativo è esserci nella fibrillante Art Week Torinese.

Sono molte le visioni possibili. Non lontano dal centro storico, il castello dinastico dei Savoia a Rivoli propone “Michelangelo Pistoletto. Molti di uno”, mentre nelle vicinanze della stazione di Porta Susa l’hub Officine Grandi Riparazioni (OGR) diventa un punto di intersezione tra innovazione e arte nella struttura industriale. Molti i progetti espositivi tra cui spicca Visual Persuasion di Paulina Olowska presentato il 2 novembre alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Inaugura lo stesso giorno Pinacoteca Agnelli con Thomas Bayrle. Una rete culturale coinvolge l’intera città insieme alla massiccia eventistica delle tante gallerie presenti, ma tutto ciò non sarebbe possibile senza Artissima, attiva dal ’94, fondata da Roberto Casiraghi e Paola Rampini.

Un susseguirsi di edizioni hanno permesso lo sviluppo della fiera e la sua trasformazione a brand, come racconta Luigi Fassi, direttore per il secondo anno consecutivo: un marchio che non va più spiegato ai potenziali clienti, e che è riconosciuto a livello internazionale. Negli anni la kermesse ha assunto una centralità imprescindibile all’interno del calendario dell’arte.” A questo va aggiunta la costante crescita di partecipazione per un totale di 181 gallerie, di cui 39 nuove adesioni e 33 Paesi rappresentanti. 68 i progetti monografici e 1500 le opere esposte.

Fonte Ufficio Stampa

C’è un fil rouge che unisce gli stand di questo anno e si può trovare nel claim: “Relations of Care”. Quale ruolo svolge l’arte nella nostra società, sospesa nei suoi fragili equilibri? La risposta è tra le ispirazioni teoriche dell’antropologo brasiliano Renzo Taddei.

Il simbolo dell’arte come cura alle relazioni è il perno di questa edizione: “l’arte nutre l’immaginazione individuale e sociale e diventa una matrice di tutte le relazioni che formano il tessuto delle nostre vite.”

Una cura a 360 gradi, un dialogo tra umano e pianeta. Un concetto portante sviluppato nelle quattro grandi sezioni: Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue, Art Spaces, Editions e nei tre progetti diretti da curatori e direttori di musei internazionali: Disegni, Present/Future e Back to the Future, ospitate anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over.

Sulla vasta superficie dell’Oval gallerie consolidate ed emergenti hanno sfruttato gli spazi disponendo gli stand con le opere più appetibili per i collezionisti. Tra queste le ceramiche colorate di Ioana Sisea per la Rosenfeld Gallery. Dipinte a mano, volutamente kitsch raffigurano un orso rumeno in compagnia di prostitute. Un vero story- telling sulla figura femminile in Romania, sull’emancipazione avvenuta alla caduta del comunismo.

Il mondo femminile e la rivalsa della donna nella società.

Topic portante la donna, non una semplice comparsa ma una presenza massiccia in fiera: artiste, galleriste e collezioniste.

Rosenfeld Gallery. Opera di Ioana Sisea - Fonte Ufficio Stampa Artissima
Rosenfeld Gallery. Opera di Ioana Sisea – Fonte Ufficio Stampa Artissima

L’arte contemporanea è donna o va oltre i generi, creando universi paralleli?

Mondi onirici, fantasiosi come quelli della galleria New Entry: The Blue Velvet di Zurigo. Tele di nature morte con colori scintillanti e funghi che spuntano dal pavimento, le opere del giovane artista Marius Steiger.

MARIUS STEIGER Still Life (Fruits, Leaves, Blossoms), 2022 Oil on linen in wooden frame 185x145 cm Courtesy Courtesy of Marius Steiger and Blue Velvet, Zurich
MARIUS STEIGER Still Life (Fruits, Leaves, Blossoms), 2022 Oil on linen in wooden frame – Courtesy of Marius Steiger and Blue Velvet, Zurich

Realtà versus finzione, ma anche masterpiece come i grandi acrilici su tela di Romane de Watteville per la galleria parigina Ciaccia Levi, o le fotografie di Vanessa Beecroft presso la galleria Lia Rumma.

ROMANE DE WATTEVILLE I Wonder How Many More Memories I’m In, Courtesy Ciaccia Levi, Paris – Milan

A queste solide conferme, i nuovi progetti tra cui: New Entries Bar, un concept curato dallo spazio di ricerca Cripta 747. Varcando la porta sembra di essere in una piazza con al centro un bar vero e proprio, con la sua cocktail list e un magazine.

Artissima NewEntriesBar, Photo Credit: Perrottino Piva Peirone
Artissima NewEntriesBar, Photo Credit: Perrottino Piva Peirone

Nuovi spazi per nuove prospettive. Una fiera in cui la protagonista è l’arte contemporanea, un mezzo per il coinvolgimento di tutti e tutto verso un processo corale.

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