Carta da parati: quanto può durare e quali sono i suoi vantaggi e svantaggi

Foto di Dan Wayman su Unsplash

Al giorno d’oggi, quando si arreda casa si dedica molta più attenzione rispetto al passato alle pareti. Il modo in cui vengono decorate, infatti, fa la differenza per quanto riguarda l’atmosfera dei vari ambienti.

Tra le soluzioni più apprezzate per dare loro carattere rientra la carta da parati. Sempre più popolare negli ultimi tempi soprattutto per via della sua versatilità, è al centro, nel momento in cui si decide di acquistarla, di diversi interrogativi. In tanti, per esempio, si chiedono quanto possa durare nel tempo.

Potenzialmente anche molti anni, pure più di una tinteggiatura con vernice. Necessario, però, è considerare l’influenza di diversi fattori. Il primo fattore che influisce sulla durata di una carta da parati è ovviamente la qualità della materia prima che – come si può notare anche nel sito ufficiale di questo distributore di carte da parati italiane – può essere a base di cellulosa nella versione più classica ma anche a base di vinile, velluto, tessuto non tessuto e altre composizioni.

Essenziale, inoltre, è che sia stata posata da un professionista competente, capace di scegliere, per esempio, la colla giusta.

Come accennato nelle righe precedenti, sempre più persone, al giorno d’oggi, scelgono la carta da parati.

Nei prossimi paragrafi, vediamo assieme qualcosa di più sui suoi pro e contro.

I principali vantaggi della carta da parati

Il principale vantaggio della carta da parati, soluzione versatile e facile da gestire, risiede nella sua resa estetica unica.

Quando si chiama in causa questa soluzione, infatti, si apre una parentesi in cui a dominare è l’indiscusso fascino di effetti materici, senza dimenticare le sfumature creative e la possibilità, senza spendere cifre eccessive, di richiamare l’iconografia dei decenni passati (in questo periodo, stanno andando per la maggiore le carte da parati con stile vintage).

Un altro aspetto positivo importante riguarda la possibilità, nei casi in cui ci si orienta verso una carta da parati con effetti che richiamano il movimento, di nascondere diversi inestetismi che, con la sola tinteggiatura, sarebbe di fatto impossibile camuffare.

Cosa dire, invece, in merito ai contro? Più che di contro, bisognerebbe parlare di aspetti sfidanti. Uno di questi è la posa. Più o meno chiunque, almeno una volta nella vita, ha tinteggiato una parete. La richiesta di qualche consiglio mirato al commesso del centro dove si acquista la vernice – o all’addetto al customer care dell’e-commerce – pazienza, la musica giusta in sottofondo e, come si dice spesso, il gioco è fatto.

Con la carta da parati, la situazione è decisamente diversa. Necessario, infatti, è mettere in campo una conoscenza ottimale di materiali come le colle, senza dimenticare le doti di manualità.

Affidarsi a un professionista costa, su questo non ci sono dubbi, ma il suo lavoro va considerato un investimento.

In alcuni casi, quando si posa la carta da parati è possibile avere a che fare con problematiche inerenti la traspirazione. Per fortuna, anche in questo caso c’è una soluzione.

Basta, infatti, acquistare un modello di carta da parati traspirante – in commercio ce ne sono di adatti a tutti gli stili e di tutti i prezzi – ricordando, però, che deve essere applicato usando una colla specifica (ancora una volta, ribadiamo l’importanza di evitare il fai da te).

Si possono, infine, incontrare delle difficoltà nella rimozione, soprattutto se, in origine, la carta è stata applicata con colle oggi non più in commercio e di scarsa qualità (nelle vecchie case, questo problema si palesa spesso).

Le cose diventano ancora più ostiche se è presente anche un fondo di cellulosa.

In commercio, però, esistono diversi prodotti ad hoc che aiutano a portare a termine autonomamente questa macchinosa procedura (il risultato finale ripagherà della fatica).

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