Intervista a Delvento: “non c’è via migliore dello sbaglio per imparare”

Delvento

Delvento, cantautore e produttore, inizia lo studio della chitarra in giovane età e contemporaneamente trova nella scrittura un enorme fonte di emancipazione emozionale.

Dal 2007 al 2009 prende parte a reading poetici declamando i suoi scritti nella sua città natale. Successivamente, nel 2011 autoproduce il suo primo album, Storie di vita, morte e diciott’anni, e nel 2018 l’ep Gelso nero. Nello stesso anno ottiene il Premio miglior testo con il brano “LsdS (La sorella di Sergio)” al contest “Game of Chords” ed entra nella classifica generale “Premio Musica Contro le Mafie”.

Nel 2019 sale sul palco di “Indiegeno Fest” in apertura a Franco 126.

Finalista Area Sanremo 2021 con il brano inedito “Dov’è Cristina”, è ora in radio con il singolo “Fughe e Dintorni”, secondo singolo del nuovo progetto discografico.

Il testo e la musica di “Fughe e Dintorni” sono di Delvento. Il brano è stato prodotto da Delvento e Stefano Bruno. Produzione e management Art Show di Arturo Morano.

  • Buonasera Delvento, è online “Fughe e Dintorni”, secondo brano estratto dal nuovo progetto discografico. Come nasce il singolo?

Fughe e Dintorni nasce durante il primo lockdown e parla di una storia d’amore appena nata e troncata, appunto, dalla distanza che da un giorno a l’altro ha visto divisi i due protagonisti.

  • “Le mie ossessioni banali che bannano cuori, che rompono amori, che si fottano, che mi portano a vederti vicina e lontana” canti nel brano. Ossessioni, contratture, contraddizioni: simboli e problematiche del tempo contemporaneo. Come riuscire a trovare un equilibrio?

Beh, non penso ci sia una formula ben precisa. Per quanto mi riguarda penso di aver trovato un discreto equilibrio all’interno del mio disordine, e quest’equilibrio altro non è che la musica o meglio il processo creativo che vede la musica come protagonista.

  • Le tue “Fughe e dintorni” quali sono?

Ogni volta che mi sento appesantito dalle mille scadenze, dalle cose da fare e dall’immensità del percorso sul quale mi trovo, mi rifugio sempre in un costrutto mentale. Questo costrutto vede un me protagonista che si spoglia di ogni cosa (io dico sempre m’alleggerisco) per rimanere da solo con la chitarra e, questo potrà sembrarvi strano, ma mi appaga e paradossalmente riesce anche a farmi concentrare sul da farsi senza il pensiero del “troppo”.

  • Inizi a studiare la chitarra in giovane età e successivamente prendi parte anche a reading poetici. Parole e musica: connubio ideale o esigenza di trovare la tua strada?

Direi più la seconda. La mia vita vedeva l’arte come una passione nascosta. Quando decisi di darmi totalmente alla scrittura e all’arte iniziai un processo di transizione. Ridefinirmi in altre vesti non è stato semplice, è stato un percorso quasi di due anni in cui ho scritto migliaia di righe e ho provato centinaia di cose tra cui reading poetici, concertini, improvvisazione teatrale. Insomma ho incominciato a collezionare esperienze soprattutto per cadere, per sbagliare. Secondo me non c’è via migliore dello sbaglio per imparare qualcosa nel migliore dei modi.

  • In quale fase della vita si trova la tua musica e la tua essenza di musicista?

Ho ancora un mondo da scoprire, siamo ancora entrambi bambini io e la mia musica. Spero di riuscire a scrivere e pubblicare canzoni il più vere possibili così che rispecchino la mia essenza condizionata anche dal tempo e dalla crescita. Questo è l’obbiettivo.

  • Se potessi scegliere un’opera d’arte che ti rappresenta quale saresti?

Rolling Thunder Revue.

 

Spotify: https://spoti.fi/3t1Ol7BYoutube: https://bit.ly/3BlgN89

Facebook: https://bit.ly/3HSMEPXInstagram: https://bit.ly/3HUCI8q

TikTok: https://bit.ly/3xrHhF7Twitter: https://bit.ly/38SInQ1

www.delvento.it

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!