Intervista a Loredana D’Anghera, vocal coach, artista e direttore artistico del Premio Lunezia Nuove Proposte

Ho avuto il piacere di intervistare Loredana D’Anghera, non solo importante vocal coach e artista con all’attivo collaborazioni con nomi prestigiosi del mondo della musica, ma anche, dal 2011, direttore artistico del Premio Lunezia Nuove Proposte.

La sua carriera è vasta; infatti, è stata, altresì, critico musicale per Rai News 24 del Festival di Sanremo 2013 e recentemente ha pubblicato un cd di brani inediti, dal titolo “Fiori di loto”, scritti da autori stimati del panorama musicale italiano, quali Mario Lavezzi e Alberto Fortis (con i quali duetta), Max Manfredi, Bungaro e molti altri.

  • Buonasera Loredana. Lei ha un titolo di studio molto particolare: infatti è vocologa. Può spiegare di cosa si tratta?

La Vocologia artistica è un settore che si occupa in modo mirato della voce ed è un vero e proprio potenziamento per le esigenze professionali specifiche del cantante.

  • Ha una lunga carriera alle spalle, fatta di collaborazioni importanti. Tra i molti artisti conosciuti c’è qualcuno che in modo particolare l’ha colpita?

Ho avuto il piacere di collaborare ed esibirmi con autori diversi nella mia vita, per citarne qualcuno Bungaro, Mario Lavezzi, Gaetano Curreri con i quali ho inciso dischi e cantato live, c’era un leit-motive che li accomunava, un infinito entusiasmo di fare musica, questo mi ha colpita. La stessa cosa è accaduta col pianista Massimiliano Damerini con il quale ho ideato due progetti inediti di cui di uno sono autrice dei testi oltre che cantante, ci siamo accorti di avere entrambi una forte motivazione artistica cioè la gioia di rimettersi sempre in gioco per la musica.

  • Dal 2001 è Direttore Artistico del Premio Lunezia Nuove Proposte: questo le consente di entrare in contatto con nuovi talenti. Tra i tanti, chi dopo aver partecipato al Premio Lunezia è divenuto conosciuto al grande pubblico?

L’artista più rappresentativo in questo senso è stata Amara, recente vincitrice del Premio Lunezia Nuove Proposte e poi “decollata” a Sanremo, prima come emergente e poi come autrice di Fiorella Mannoia, ed oggi tra i giudici di “Area Sanremo”.  Tra gli altri anche il paroliere Gae Capitano, vincitore della sezione Autori di Testi del Lunezia, oggi coautore di brani di successo con il trio Gazzè, Fabi, Silvestri.  Ma non mi vorrei soffermare su questi risultati, il nostro impegno è quello di generare relazioni, collaborazioni, stimoli e processi creativi tra i nostri finalisti e altri artisti, nonché produttori, etc.  Fare canzoni può generare lavoro, questo è il nostro principale obiettivo, al di là della celebrità.

  • Al contrario c’è un’artista che crede meriterebbe più successo?   

Quelli ci sono stati e ci saranno sempre, senza fare nomi, direi tutti quelli che non si sono esattamente buttati nella mischia, ma hanno semmai coltivato un proprio pubblico puntando sui contenuti e non preoccupandosi troppo dell’articolo in prima pagina.

  • Nel mese di febbraio inizierà il festival di Sanremo e lei fu critico musicale per Rai News 24 del Festival di Sanremo 2013, anno in cui vinse Marco Mengoni. Fu concorde con la scelta dei primi posti nella classifica finale?

È stato un Sanremo interessante dove Elio e le Storie Tese hanno sbancato con “La canzone mononota”, sono stati per gli addetti ai lavori i vincitori morali di quel Sanremo, genialità pura fortunatamente. Meritato il premio a Mengoni, bella voce e canzone sanremese canonica. 

  • La sua visione sui talent è positiva o crede ci siano aspetti che potrebbero essere migliorati?

Sono una vetrina in più, ma non sono l’unica strada, ritengo importante invece perseguire le passioni senza fretta, cosa mancante nei giovani d’oggi che guardano troppo all’immediatezza della TV, perdendosi di vista. Perfezionerei la giuria assortendola con persone che insegnano da anni, evitando quindi cantanti – docenti da audience.

  • Negli anni l’ascoltatore, secondo lei, è cambiato nella tipologia di musica che preferisce ascoltare?

La maggior parte dei giovani purtroppo non ascolta il “passato” e questo è molto grave, non conoscono la gran parte dei cantautori italiani che negli anni scorsi hanno scritto pagine memorabili per la nostra cultura e che attualmente non sono stati sostituiti dalle nuove leve se non in minima parte. L’ascoltatore giovane ora pensa solo Rap e questo è molto riduttivo perché c’è molto altro.

Esorto spesso i fruitori – ascoltatori ad andare a cercarsi la musica, di essere attivi e non passivi, subendo solo il mercato e i diktat radiofonici, questo sarebbe il vero cambiamento.

  • Il 25 agosto 2017 ha ricevuto il Premio Città di Aulla “per l’impegno profuso negli studi di vocologia, l’eterogeneo percorso musicale e i risultati ottenuti come talent-scout”: cosa si prova a comprendere che gli sforzi fatti sono stati ampiamente riconosciuti?

Per quanto mi riguarda si è stimolati a fare ancora e sempre meglio ed è una carica di energia molto positiva per il futuro.

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