La barzelletta nella barzelletta: la denuncia dei carabinieri di Sestri Levante

Dopo decenni di corruzione, mafie, spaccio di droga, furti, omicidi e crimini di vario genere, finalmente in Italia il bene ha trionfato. Forze dell’ordine alla ricerca disperata di qualcosa da fare e di qualcuno con cui prendersela.

Questo non è un articolo ma è una barzelletta.

Anzi, è qualcosa di più: una barzelletta nella barzelletta. Però l’oggetto della satira non ha nulla di nuovo. Anzi, è il più vecchio del Mondo: i carabinieri.

Lo so che siete curiosi di leggerla, ma non riesco a smettere di ridere e quindi a muovere le dita sulla tastiera.

Ok, sono pronto.

Un giorno, un’innocente casalinga di 58 anni, dopo aver pulito casa da cima a fondo, aver cucinato, aspettato che tutti mangiassero e aver ripulito la cucina e tutto ciò che durante i pasti si era sporcato, per rilassarsi decise di accedere a Facebook.

Certamente avrebbe potuto fare un sacco di altre cose.

Ad esempio, poteva uscire, portare a spasso il cane e prendere un caffè al bar.

Però si sa, le faccende domestiche sono stancanti.

In più, la signora è di Trento e a Trento, in questo periodo, fa più freddo di molte altre parti d’ Italia (e per quanto io non sappia come siano i caffè dei bar di Trento, non ho mai sentito parlarne come di una città rinomata per il suo espresso).

Allora decide di fare quello che fanno milioni di persone al mondo: accede a Facebook.

Si fa un giretto sulla Home, da una guardatina a un paio di foto di gatti, un paio di “love” a quelle dei cani e con attenzione guarda il video della ricetta delle lasagne al ragù di tofu che ha caricato il compagno di scuola che non vede da quarant’anni.

Poi, però, sentendosi una persona libera in un paese civile, va su una pagina Facebook e condivide una barzelletta sui carabinieri.

Si prende i suoi agognati like e se ne va a dormire.

Il giorno dopo si sveglia con una brutta notizia: i carabinieri di Sestri Levante – un comune in provincia di Genova – decidono di denunciare la signora di Trento e la trentaseienne amministratrice della pagina per vilipendio alle forze armate.

E niente di più, a me fa già ridere così.

Antonio Maria Di Cesare

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