La Biennale di Venezia – Torna la Sala Web alla 76. Mostra di Venezia /7 lungometraggi delle sezioni Fuori Concorso, Orizzonti e Sconfinida Georgia, India, Iran, Romania, Spagna, Tunisia /

La Biennale di Venezia /

  1. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Torna la Sala Web alla 76. Mostra di Venezia /

7 lungometraggi delle sezioni Fuori Concorso, Orizzonti e Sconfini

da Georgia, India, Iran, Romania, Spagna, Tunisia /

Al via oggi 22 agosto l’acquisto del biglietto o del pass digitale

Venezia, 22 agosto 2019. – Una selezione di 7 lungometraggi da tutto il mondo, delle sezioni Fuori Concorso, Orizzonti e Sconfini, formano il programma della Sala Web della 76. Mostra di Venezia 2019, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

Per l’ottavo anno la Sala Web di Venezia permette la visione online, raggiungibile dal sito www.labiennale.org, di film significativi in prima mondiale della selezione ufficiale della Mostra del Cinema, con una capienza massima per ogni visione di 1.000 posti. Ciascun titolo (in versione originale con sottotitoli in italiano e in inglese) sarà disponibile per la visione in streaming a partire dalle ore 21 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale del film al Lido e fino al 19 settembre.

È possibile acquistare il biglietto o il pass digitale per i 7 film della Sala Web a partire da giovedì 22 agosto sul sito della Biennale di Venezia www.labiennale.org.

Si tratta di un’opportunità speciale per il pubblico di tutto il mondo per scoprire autori e film della Mostra rappresentativi delle più innovative tendenze estetiche ed espressive del cinema internazionale, realizzati da registi sia giovani, sia affermati, provenienti da Georgia, India, Iran, Romania, Spagna e Tunisia.

Nella programmazione della Sala Web è presente, tra gli altri, il pluripremiato documentarista tedesco-rumeno Alexander Nanau, che alla 76. Mostra presenta nella sezione Fuori Concorso Colectiv (Collective).

Le proiezioni, per conto della Mostra, saranno collocate sul sito protetto operato da Festival Scope (www.festivalscope.com), in partenariato con MYmovies. Sarà possibile acquistare il biglietto digitale sul sito web della Biennale www.labiennale.org e all’indirizzo www.festivalscope.com/venice-sala-web-2019. Si potrà accedere alla proiezione del film prescelto dopo aver effettuato una registrazione, pagato il biglietto singolo (4 €) oppure un pass per 5 film (10 €) che consentirà una visione non ripetibile.

Il programma della Sala Web

dal 29 agosto:

  • LES ÉPOUVANTAILS (THE SCARECROWS) di Nouri BOUZID (Tunisia, Marocco, Lussemburgo, 98’, v.o. arabo s/t italiano/inglese) con Nour Hajri, Afef Ben Mahmoud  – SCONFINI

dal 2 settembre:

  • CHOLA (SHADOW OF WATER) di Sanal Kumar SASIDHARAN (India, 120’, v.o. malayalam s/t italiano/inglese)con Joju George, Nimisha Sajayan, Akhil Viswanath – ORIZZONTI

dal 3 settembre:

  • BLANCO EN BLANCO (WHITE ON WHITE) di Théo COURT (Spagna, Cile, Francia, Germania, 100’, v.o. spagnolo/inglese s/t italiano/inglese) con Alfredo Castro, Lars Rudolph, Lola Rubio, Esther Vega, Alejandro Goic, Ignacio Ceruti – ORIZZONTI
  • METRI SHESHO NIM (JUST 6.5) di Saeed ROUSTAEE (Iran, 135’, v.o. farsi s/t italiano/inglese) con Payman Maadi, Navid Mohammadzadeh, Parinaz Izadyar, Farhad Aslani, Hooman Kiaie – ORIZZONTI

dal 4 settembre:

  • COLECTIV (COLLECTIVE) di Alexander NANAU (Romania, Lussemburgo, 109’, v.o. rumeno/inglese s/t italiano/inglese) – FUORI CONCORSO

dal 5 settembre:

  • BOROTMOKMEDI (THE CRIMINAL MAN) di Dmitry MAMULIYA (Georgia, Russia, 135’, v.o. georgiano/lingua romaní/russo s/t italiano/inglese) con Giorgi Petriashvili, Madona Chachkhiani – ORIZZONTI

dal 6 settembre:

  • ZUMIRIKI di Oskar ALEGRIA (Spagna, 122’, v.o. lingua basca/spagnolo s/t italiano/inglese) – ORIZZONTI

 

Le schede dei film della Sala Web

 

LES ÉPOUVANTAILS (THE SCARECROWS)

di NOURI BOUZID, Tunisia / Marocco / Lussemburgo

con Nour Hajri, Afef Ben Mahmoud, Joumen Limam

Dopo un sequestro durato mesi, fatto di torture e violenze, Zina e Djo riescono a scappare dal fronte siriano. Ma dovranno affrontare dolori ancor più grandi: Zina non sa più dov’è finita la figlia di due anni; Djo è incinta e non riesce più a parlare. L’unico modo che ha per comunicare è scrivere, raccontare su carta gli orrori che ha vissuto.

NOURI BOUZID (Sfax, Tunisia, 1945) debutta nel 1986 con L’uomo di cenere, presentato nella sezione Un Certain Regard di Cannes. Tra i suoi film, Gli zoccoli d’oro (1988), La figlia di buona famiglia (1997), Poupées d’argile (2002), Making Of (2006) e Millefeuille (2012). Alla Mostra di Venezia ha presentato il cortometraggio Sekatat Sherazade an el kalam, inserito nel film corale La guerra del Golfo… e dopo (1991), e il già citato La figlia di buona famiglia.

 

CHOLA (SHADOW OF WATER)

di SANAL KUMAR SASIDHARAN, India

con Joju George, Nimisha Sajayan, Akhil Viswanath

La giovane Janaki parte all’alba per una giornata nella grande città. Il suo spasimante convince il suo capo a darle un passaggio. L’uomo, però, fa capire alla ragazza che sa che lei è uscita di casa senza il permesso della madre.

SANAL KUMAR SASIDHARAN (Perumkadavila, India, 1977) debutta nel lungometraggio nel 2014 con Oraalppokkam mentre ottiene visibilità internazionale con il suo terzo film, Sexy Durga (2017), vincitore di vari premi in giro per il mondo.

 

BLANCO EN BLANCO (WHITE ON WHITE)

di THÉO COURT, Spagna / Cile / Francia / Germania

con Alfredo Castro, Lars Rudolph, Lola Rubio

Terra del Fuoco, primi del XX secolo. Il fotografo Pedro (Alfredo Castro) viene ingaggiato per il matrimonio di un potentissimo latifondista con Sara, poco più che una ragazzina. Ma la sua bellezza diventa un’ossessione per Pedro. Un’ossessione che, pur di soddisfarla, lo renderà complice di un genocidio.

THÉO COURT (Spagna, 1980) è un regista spagnolo di origini cilene. Realizza il primo cortometraggio nel 2005, El espino, e un secondo nel 2007, Sendero. Nel 2010 dirige il suo primo lungometraggio, Ocasio.

 

METRI SHESHO NIM (JUST 6.5)

di SAEED ROUSTAEE, Iran

con Payman Maadi, Navid Mohammadzadeh, Parinaz Izadyar

La città trabocca di tossicodipendenti per gli affari del signore della droga Nasser Khakzad. Della sua cattura è incaricato Samad, agente della Task Force Antidroga; ma quando Samad riuscirà a rintracciarlo e a braccarlo, Nasser cercherà ogni modo per scappare e salvare la sua famiglia.

Secondo lungometraggio del regista e sceneggiatore iraniano SAEED ROUSTAEE (Teheran, Iran, 1989) dopo Abad va yek rooz (Eternity+1, 2016) e i cortometraggi Monday (2011) e Ceremony (2012).

 

COLECTIV (COLLECTIVE)

di Alexander NANAU, Romania, Lussemburgo

Il documentario segue gli eventi successivi alla tragedia che avvenne al Colectiv Club di Bucarest il 30 ottobre 2015, dove furono uccisi 65 giovani. La tragedia portò a una pubblica protesta contro la corruzione e la rassegnazione del Governo.

ALEXANDER NANAU (Bucarest, 1979) è un documentarista rumeno formatosi in Germania. Il suo documentario del 2010 The World According to Ion B. ha ricevuto l’Emmy nella sezione Arts Programming, mentre il suo documentario Toto and His Sisters (2015) è stato nominato agli EFA.

 

BOROTMOKMEDI (THE CRIMINAL MAN)

di DMITRY MAMULIYA, Georgia / Russia

Millimeter Film

con Giorgi Petriashvili, Madona Chachkhiani, Natalia Jugheli, Nukri Revishvili, Vasilisa Zemskova, Anna Talakvadze

La grigia vita di un ingegnere qualsiasi viene capovolta quando assiste per caso a un omicidio. Profondamente scosso, continua a ritornare sulla scena del crimine e inizia a studiare le menti criminali fino a renderla la sua ossessione. L’acquisto di un’arma è l’atto finale di questa trasformazione: riuscirà con le sue azioni a passare da “nessuno” a un “qualcuno”?

DMITRY MAMULIYA (Tbilisi, Georgia, 1969) debutta nel 2010 con il film Drugoe nebo (menzione speciale al festival di Karlovy Vary).

 

ZUMIRIKI

di OSKAR ALEGRIA, Spagna

Emak Bakia Films

Il regista si reca sull’argine desertico di un fiume basco, di fronte al luogo dove sorgeva un’isoletta in mezzo al fiume, su cui andava a giocare da bambino. Ora l’isola è stata sommersa a seguito della costruzione di una diga: solo gli alberi sbucano ancora dall’acqua, come le ultime vestigia di un tempo che fu. Un tempo che il regista vuole riportare alla memoria.

OSKAR ALEGRIA (Pamplona, Spagna, 1973) inizia la sua carriera come giornalista di viaggi per El País. Nel 2013 realizza il suo primo lungometraggio, il documentario La casa Emak Bakia, incentrato sul fotografo Man Ray. Il film partecipa a vari festival in tutto il mondo e piace alla critica. Nel 2018 dirige un segmento del film corale Gure oroitzapenak.

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