“Lo sposo indeciso” di Giorgio Amato: paradosso dell’asino o paradosso dell’esistenza?

Lo sposo indeciso

Ad aprire ufficialmente le proiezioni cinematografiche della 69esima edizione del Taormina Film Festival è stata la commedia di Giorgio Amato “Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva più uscire dal bagno”.

L’opera, distribuita da Europictures, come dichiarato dal regista si rifà al “Paradosso dell’asino” del filosofo Jean Buridan (il nome del protagonista stesso “Gianni Buridano” è intrinsecamente collegato alla sua figura).

«Un asino affamato e assetato è accovacciato esattamente tra due mucchi di fieno con, vicino a ognuno, un secchio d’acqua, ma non c’è niente che lo determini ad andare da una parte piuttosto che dall’altra. Perciò, resta fermo e muore» paradosso dell’asino.

“Lo sposo indeciso”, che uscirà nelle sale il 29 giugno 2023, è un omaggio a Francesco Nuti, recentemente scomparso, e al suo film “Madonna che silenzio c’è stasera”: “Mi era rimasto in mente l’inizio del film in cui Francesco iniziava la giornata andando in bagno e rimaneva bloccato dallo stesso fenomeno. Ho voluto replicarlo nel mio lavoro” dichiara il regista.

Ma il film si rifà anche al cinema di Marco Ferreri secondo l’interprete principale Gianmarco Tognazzi “Ferreri prendeva argomenti apparentemente grotteschi, sopra le righe, e li faceva diventare storie che si dividevano fra commedia e dramma”.

L’opera si muove, infatti, tra dramma e commedia, tra un matrimonio e un funerale, ed è ambientata quasi interamente nello spazio di un bagno e di una chiesa.

Due futuri sposi sono in procinto di convolare a nozze, due figure diametralmente opposte: un professore di filosofia di 55 anni (Gianmarco Tognazzi) e la giovane Samanta (Ilenia Pastorelli) che lavora come addetta alle pulizie nella stessa università in cui lui insegna.

Nessuno sembra credere a quell’unione: per tutto il film gli affetti di Gianni cercano di dissuaderlo, dalla figlia (Jenny De Nucci) alla collega di lavoro (Morena Gentile) al migliore amico, l’antropologo Edoardo Pignone (Stefano Pesce). Ma anche il padre di Samanta (Francesco Pannofino) sembra non comprendere quell’unione, mentre la madre (Ornella Muti), al contrario, auspica che la figlia possa convolare a nozze e avere una vita migliore rispetto a quella vissuta da lei.

Lo sposo indeciso
Lo sposo indeciso

Gianni e Samantha sono due opposti, due ceti sociali differenti che si incontrano e decidono in poco tempo di sposarsi. Un colpo di testa o un colpo di fulmine? Nessuno sembra davvero comprendere, ancora di più che il matrimonio sarà celebrato in chiesa e il professore ha basato la sua intera carriera su una forte critica alla morale cattolica occidentale.

Un destino beffardo sembra incombere sulla coppia. Gianni il giorno del matrimonio non riesce a smettere di andare in bagno, la sposa cade dalle scale e il mal tempo rovescia il suo malumore sulla chiesa, nonostante le previsioni di sole.

Nel frattempo la wedding planner Tina (Giulia Gualano) cerca con ogni mezzo a disposizione di porre rimedio a quel matrimonio che si preannuncia un vero disastro e il povero Martino (Martin Loberto), suo collaboratore, sempre più esterrefatto, prenota tac al posto delle foto al Colosseo.

È una reazione fisica o psicologica quella di Gianni? Sta davvero male oppure non vuole più sposarsi? In suo aiuto arriva anche un endocrinologo (Giorgio Colangeli) che si trova in chiesa per il funerale della moglie

“C’è un’ombra nera che la circonda, qualcuno deve averle mandato una maledizione” afferma convinta Teresa (Lucia Guzzardi), la perpetua di don Michele (Mimmo Ruggiero), molto più interessata alle sorti del pavimento del bagno che alla condizione fisica di Gianni.

Plausibile la maledizione? Certo è che ad inizio film una figura nascosta alla vista (Giselda Volodi) chiama la Maga Cecilia (Claudia Gerini).

“Sono felice di aprire le prime del mio festival con un film all’insegna della positività e della leggerezza, senza smettere di riflettere sull’animo umano. Un vero simbolo della commedia italiana” dichiara in apertura di serata Barrett Wissman.

“Lo sposo indeciso” non delude il pubblico che tra le risate solamente sul finale si accorge del vero dramma: paradosso dell’asino o paradosso dell’esistenza?

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