MANIFESTO CITTADINI MATERA _ Corsetti con i cittadini per un “Manifesto della Partecipazione” _ 19 dicembre a Matera

Giovedì 19 dicembre 2019

(dalle ore19.30 alle ore 20.30)

Il direttore Giorgio Barberio Corsetti oggi a Matera con i cittadini

per disegnare insieme il futuro. Dopo Matera 2019.

MANIFESTO

I cittadini presentano alla città un Manifesto artistico poetico partecipato, scritto e concertato collettivamente

con la guida di Giorgio Barberio Corsetti, Massimo Sigillò Massara e Virgilio Sieni.

Una processione laica che diventa un atto politico e democratico per fare cultura e parteciparla.

Piazza Vittorio Veneto

Piazza Vittorio Veneto Matera (MT)

Piazza San Francesco

Piazza San Francesco Matera (MT)

evento gratuito – fino ad esaurimento posti

I desideri dei cittadini disegnano il futuro! Dopo Matera 2019. Questa sera giovedì 19 dicembre (dalle ore 19.30 alle ore 20.30), il direttore Giorgio Barberio Corsetti e i cittadini saranno ancora protagonisti insieme di un’importante iniziativa pubblica che precede la cerimonia di chiusura della Capitale Europea della Cultura (in programma il 20 dicembre).

I cittadini si racconteranno alla città attraverso un Manifesto artistico poetico partecipato, un testo politico e democratico che diventa un atto collettivo in cui gli stessi cittadini si rendono promotori d’arte e auspicano di continuare a fare cultura e a parteciparla, anche dopo l’esperienza di Matera 2019. Il Manifesto è, infatti, il frutto del lavoro di coloro, cittadini e artisti, che sono stati direttamente coinvolti in alcuni dei progetti e che vogliono immaginare insieme e attivamente nuove pratiche e percorsi di creazione per realizzare una comunità consapevole d’arte partecipata.

Il documento è scritto e concertato collettivamente con la guida dei maestri Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Sigillò Massara, che hanno lavorato con la comunità per la creazione del Prologo sui Sassi e la Cavalleria Rusticana, andate in scena a Matera a inizio agosto nell’ambito del progetto Abitare l’Opera, e il coreografo Virgilio Sieni, che con i cittadini ha costruito il percorso Thauma. Atlante del gesto nell’ambito del progetto I-DEA dedicato agli archivi.

È questo un Manifesto della Partecipazione da restituire alla città di Matera recitato, cantato, danzato, declamato attraverso un corteo che avrà inizio da Piazza Vittorio Veneto e terminerà a Piazza San Francesco. Una processione laica di cittadini e artisti che attraverserà la città, cantando le musiche e i cori del Prologo, dal progetto itinerante e immersivo di Giorgio Barberio Corsetti, per culminare con la declamazione pubblica del Manifesto e terminare con le danze collettive di Virgilio Sieni.

Di seguito i punti del MANIFESTO Cittadini Matera 2020

Manifesto Cittadini Matera 2020

  • Matera è una città liminale
  • il tempo è in bilico, lo spazio anche, tra alto e basso, salite e discese simbolicamente impervie
  • essenza minerale, vegetale e animale, passato e presente, tutto risuona nella topografia e nelle pietre
  • dopo Matera 2019 noi cittadini rivendichiamo un ruolo che è fiorito tra i sassi in questo anno di cultura
  • la nostra città cosi accogliente e ospitale per i viaggiatori deve essere il luogo dove annualmente si compia una festa estiva delle arti performative
  • noi cittadini vogliamo essere promotori e partecipanti attivi di questa festa formando un collettivo in collaborazione e fusione costante e creativa con la Fondazione Matera Basilicata 2019
  • Vogliamo aprire la città agli artisti di tutto il mondo, per sviluppare residenze e percorsi di creazione.
  • la partecipazione attiva dei cittadini alle pratiche e ai percorsi di creazione ne faranno una festa unica, e porteranno a sviluppare una comunità consapevole
  • auspichiamo la nascita di un centro culturale irradiante in tutta la regione e in tutto il sud. Desideriamo un luogo per l’arte partecipata, fondata sulla relazione tra linguaggi artistici e il territorio.
  • Con questa festa intendiamo coinvolgere i piccoli comuni della regione e rilanciare la bellezza del vivere nelle piccole comunità.
  • Vogliamo che le azioni artistiche si sviluppino dialogando con la morfologia unica della città, per restituire attraverso la festa un’esperienza forte di comunità
  • desideriamo che più spazi dedicati alle arti possano essere attivati e abitati, cominciando dai teatri già esisterti
  • desideriamo che a Matera tutte le arti, anche nelle loro ricerche più avventurose e profonde, diano vita a un evento collettivo, una festa laica.
  • Intendiamo agire sulla nostra città, coinvolgere tutte le persone, portare il dono dell’arte a tutti i concittadini in un percorso di consapevolezza e attenzione. Elaborare le tensioni della nostra comunità. Creare curiosità davanti alle cose nuove, nelle giovani generazioni, nelle scuole, contagiarli con la nostra gioia e felicità
  • intervenendo con gli artisti ospiti intendiamo avvicinarci alle giovani generazioni per comprenderne i desideri e le necessità, anche impliciti o inespressi, per coinvolgerli nel nostro sogno.
  • Ascolto e scambio: questa è la chiave.
  • Attraversare con slancio le periferie.
  • Che da questo sogno si generi uno slancio inesauribile.
  • Vogliamo che il sogno iniziato quest’anno continui. Non uccidete il nostro sogno.
  • Lo spazio di Matera è di tutto il mondo, e accogliamo il mondo senza smettere mai di ascoltare il cielo. Vogliamo con queste azioni rompere l’isolamento e offrire la nostra città con generosità in cambio di esperienza.
  • Siamo in cammino e non ci fermiamo.
  • Amiamo l’arte e l’arte ci aiuta a vivere.
  • Noi giuriamo fedeltà alla bellezza.
  • La ricerca della bellezza dev’essere una pratica quotidiana di consapevolezza, insita anche nelle piccole cose.
  • È sempre più necessario educare alla bellezza, alla danza, alla musica, al teatro e ad ogni forma di arte.
  • Noi crediamo che praticare l’arte, applicarsi ad essa, viverla, sia un percorso per scoprire le innumerevoli narrazioni della nostra persona.
  • La bellezza è dentro ciascuno di noi, va praticata per lasciarla emergere
  • È fondamentale lavorare sul corpo, sulla voce e la mente, imparando ad ascoltarsi.
  • Sosteniamo che la bellezza è generata da tutte le forme della diversità.
  • la festa deve articolare una geografia di residenze, pratiche, ospitalità che diano durata alle esperienze e ne garantiscano la partecipazione dei cittadini di ogni età, provenienza, abilità e religione
  • i cittadini sono chiamati a trovare nuovi modi d’incontro dove la poesia si dispieghi nell’ascolto della comunità.
  • L’arte coglie poeticamente gli enigmi della nostra esistenza, li fa risuonare, apre le nostre stanze segrete, nomina l’indicibile, fa apparire l’invisibile, ci fa risuonare in un canto della vita e della morte.
  • Solo un tessuto fitto e solidale di cultura può contrastare ogni forza disgregante.

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