Mapplethorpe e le somiglianze nella collezione Corsini: mostra aperta fino al 30 giugno.

Con le mostre dedicate a Parade di Picasso nel 2017 e ad Eco e Narciso nel 2018, la Galleria Nazionale Barberini Corsini ha dato vita ad un vincente dialogo tra passato e presente che quest’anno si rinnova, nella splendida sede trasteverina di Palazzo Corsini, con la mostra dedicata a Robert Mapplethorpe.

Visitando le sale di Palazzo Corsini scopriremo così che la distanza tra il mondo di Mapplethorpe, con le sue fotografie risalenti agli anni ’80 del ‘900, e quello della collezione Corsini, con i suoi capolavori cinque, sei e settecenteschi, è solo apparente; la curatrice della mostra, Flaminia Gennari Santori, ha infatti voluto dimostrare come gli scatti del fotografo americano possano dialogare perfettamente con le opere della Galleria Corsini.

Il visitatore è quindi invitato a trovare le somiglianze, non sempre così evidenti, che si celano tra gli scatti del fotografo e le opere della Galleria.

Posti gli uni accanto agli altri sarà semplice notare la vicinanza tra i nudi plastici di Mapplethorpe e i corpi, altrettanto atletici, dei bronzetti che ritraggono, tra gli altri, un David in azione.

Il Palazzo, costruito dai Riario, prima di essere acquistato dal Cardinal Corsini fu abitato da Cristina di Svezia, e proprio nell’alcova, il ritratto della Regina nelle vesti di Diana è posto di fronte alla foto della culturista Lisa Lyon, due donne forti e anticonformiste, fuori dal proprio tempo.

Alcuni ritratti mostrano una forte somiglianza fisiognomica mentre, in altri casi, si vuole creare un gioco di assonanze, ecco quindi che la bella Bernine, immortalata da Mapplethorpe, volge il suo sguardo verso il busto di Clemente XII realizzato da Bernini.

Nell’ultima sala della Galleria, le splendide nature morte settecentesche dialogano perfettamente con quelle di Mapplethorpe.

Terminata la caccia alle somiglianze la mostra si conclude nelle sale dedicate esclusivamente agli scatti del fotografo americano; qui troveremo raffinati primi piani di fiori e immagini esplicitamente erotiche, si tratta dei soggetti che Mapplethopre prediligeva, questi ammaliano e catturano l’attenzione e lo sguardo dello spettatore.

La mostra sarà aperta fino al 30 giugno.

Anna Carla Angileri

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!