Oceano mare: “ognuno di noi ha bisogno di sogni per vivere”
Mare.
Mare prepotente, carnefice, salvifico… mare che incanta, magico… mare che salva e svela…
Il mare è il protagonista di questo libro… Oceano mare…
“Il mare. Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto il mare chiama. Lo scoprirai, Elisewin. Non fa altro, in fondo, che questo: chiamare. Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti. Questo mare che vedi e tutti gli altri che non vedrai, ma che ci saranno, sempre, in agguato, pazienti, un passo oltre la vita. Instancabilmente, li sentirai chiamare. Succede in questo purgatorio di sabbia. Succederebbe in qualsiasi paradiso, e in qualsiasi inferno. Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà”.
Ognuno dei personaggi che attraversano il libro hanno lasciato il mondo apparentemente dietro di sé e ora vivono in una dimensione altra… la locanda Almayer li accoglie e l’imprigiona, svela i loro più reconditi pensieri e li fa diventare veri…
Le parole e la scrittura di Baricco assomigliano in modo così doloroso ai nostri pensieri; le sue parole come pennellate di colore che vanno dal nero al bianco, colpiscono dritto in fondo all’anima e diventano vita.
La locanda diviene il simulacro dell’esistenza di ognuno di noi, quel posto in cui nascondersi e al contempo svelarsi… la locanda accompagna il mare così come accompagna i personaggi nei meandri dell’animo. Cosa si trova è da scoprire ma ciò che si scoprirà cambierà per sempre la vita.
Ognuno dei personaggi del romanzo racchiude in sé un aspetto dell’essere umano e il mare non fa altro che svelare quanto maestosi e terrificanti siamo…
Siamo l’alfa e l’omega…
Il principio e la fine…
La vita e la morte…
La bellezza e l’imperfezione…
“Non mi sbagliavo, là sulla riva, in quegli inverni, a pensare che qui era la verità. Ci ho messo anni a scendere fino in fondo al ventre del mare: ma quel che cercavo, l’ho trovato. Le cose vere. Perfino quella, di tutte, più insopportabilmente e atrocemente vera. È uno specchio, questo mare. Qui, nel suo ventre, ho visto me stesso. Ho visto davvero.”
Un libro che è una poesia ed un articolo che ha saputo eguagliare tale poesia. Leggendolo, arriva odore di mare.
Grazie mille!!!!