“Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, regia di Franco Zeffirelli al Teatro dell’Opera: la recensione

Pagliacci - Ph: Fabrizio Sansoni-Teatro dell’Opera di Roma

Termina questa sera al Teatro dell’Opera la messinscena di “Pagliacci”, musica di Ruggero Leoncavallo, regia e scene di Franco Zeffirelli.

Il dramma va in scena nel centenario della nascita di Franco Zeffirelli per ricordare il regista in una delle sue opere più amate e l’unica che ha realizzato in abiti contemporanei, ambientata nella società attuale.

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

“L’atmosfera verista consente questa attualizzazione” ha dichiarato Zeffirelli, aggiungendo “verista tenendo conto che l’opera si intitola appunto Pagliacci, quasi a dire che per Leoncavallo siamo tutti un po’ pagliacci, che il mondo stesso è una pagliacciata.”

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

Daniel Oren torna a dirigere l’Orchestra del lirico capitolino dopo 13 anni di assenza. Lo stesso direttore era sul podio anche alla prima dell’allestimento con Zeffirelli.

Oren considera l’opera “rivoluzionaria nell’organizzazione delle romanze e molto libera” e avverte che “in certi passaggi recupera modi popolareschi, come nella ballatella di Nedda, e ha un clima modernissimo da film giallo grazie alla sua struttura incalzante e concisa.”

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

“Pagliacci” si contraddistingue per la vivacità della scene e i colorati costumi di Raimonda Gaetani. È un’opera breve, dura poco più di un’ora: questo aspetto la rende fluida e compatta.

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

In questa nuova rappresentazione nella sensuale parte di Nedda-Colombina sono impegnate Nino Machaidze e Valeria Sepe. Il marito e capocomico Canio-Pagliaccio è interpretato da Brian Jagde, al doppio debutto a Roma e nel ruolo, e da Luciano Ganci. Il gobbo e vendicativo Tonio-Taddeo è incarnato da Amartuvshin Enkhbat e Roman Burdenko. Matteo Falcier dà la voce al mite Beppe, Vittorio Prato all’amante Silvio. In scena il Coro diretto da Ciro Visco, con la partecipazione del Coro di Voci Bianche e della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma.

Il dramma è ambientato in un paesino di una città del meridione negli anni sessanta. Un teatro nel teatro, quello di Pagliacci, in quanto la finzione si mescola alla realtà, alternando gli accenti grotteschi a quelli sentimentali.

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

Recitar! Mentre presso dal delirio
non so più quel che dico e quel che faccio!
Eppur è d’uopo… sforzati!
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se’ Pagliaccio!

Vesti la giubba e la faccia infarina.
La gente paga e rider vuole qua.
E se Arlecchin t’invola Colombina,
ridi, Pagliaccio… e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto;
in una smorfia il singhiozzo e’l dolor…
Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore in franto!
Ridi del duol t’avvelena il cor!

Stando alle parole di Leoncavallo l’opera si ispira a un fatto realmente accaduto in Calabria, a Montalto Uffugo dove il compositore visse alcuni anni.

Secondo i documenti dell’epoca, il suo tutore, Gaetano Scavello, aveva una relazione con una donna del luogo, della quale era innamorato anche un certo Luigi D’Alessandro: questi, geloso della donna e insultato pubblicamente dal tutore di Leoncavallo, la notte del 5 marzo 1865 accoltellò Scavello all’uscita da un teatro, aiutato dal fratello Giovanni. La vittima morì poche ore dopo, ma fece i nomi degli assassini, che furono condannati dal padre di Leoncavallo, magistrato a Montalto. Leoncavallo in seguito affermò che l’assassinio si svolse sotto i suoi occhi e che fu eseguito da un pagliaccio che aveva appena ucciso la propria moglie, poiché sosteneva di aver trovato tra i suoi vestiti un biglietto di Scavello.

Ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

“Il teatro e la vita non son la stessa cosa;
no… non son la stessa cosa!!…

E se lassù Pagliaccio
sorprende la sua sposa
col bel galante in camera,
fa un comico sermone,
Poi si calma
od arrendesi ai colpi di bastone!…
Ed il pubblico applaude, ridendo allegramente!

Ma se Nedda sul serio sorprendessi…
altramente finirebbe la storia,
com’è ver che vi parlo!…
Un tal gioco, credetemi,…
è meglio non giocarlo!”

Dopo un’introduzione strumentale, la rappresentazione inizia a sipario calato con Tonio che si affaccia, nei panni di Taddeo, per parlare con il pubblico ed enunciare i principi informatori e la poetica dell’opera.

Si apre il sipario e si scopre la piccola compagnia itinerante composta dal capocomico Canio, dalla moglie Nedda e da due commedianti Tonio e Beppe. Canio non sospetta che la moglie Nedda lo tradisca con Silvio, contadino del luogo ma Tonio, deforme e innamorato della donna, li scopre, dopo il rifiuto di quest’ultima, e avvisa Canio.

All’arrivo del marito di Nedda, Silvio riesce a fuggire senza farsi scoprire in volto e Canio è costretto a truccarsi e prepararsi per lo spettacolo nonostante il tradimento appena scoperto. Nella farsa, in scena nella piazza del paese, Canio, nel ruolo di Pagliaccio, deve impersonare un marito tradito, ma la realtà prende il sopravvento sulla finzione. L’uomo incomincia a rinfacciare a Nedda, nel ruolo di Colombina, la sua ingratitudine. La donna cerca di mantenere un tono da commedia e mentre Beppe vorrebbe intervenire per risolvere la controversia, Tonio che si bea di ciò che ha indotto, glielo impedisce finché il dramma si manifesta nella sua interezza.

Ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica
Ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

“Pagliacci” all’originale configurazione librettistica, il meta – teatro, contrappone un’inventiva musicale più tradizionale che punta sulla suggestione di ampie melodie cantabili. L’opera ha una struttura drammatica che si intreccia con gli effetti sentimentali, comici e grotteschi per un risultato fluido e facilmente apprezzabile dal pubblico in sala.

DIRETTORE Daniel Oren

REGIA E SCENE Franco Zeffirelli

MAESTRO DEL CORO Ciro Visco
COSTUMI Raimonda Gaetani
REGIA RIPRESA DA Stefano Trespidi
LUCI Vinicio Cheli

PERSONAGGI E INTERPRETI

NEDDA, NELLA COMMEDIA COLOMBINA Nino Machaidze / Valeria Sepe (16, 18 )
CANIO, NELLA COMMEDIA PAGLIACCIO Brian Jagde/ Luciano Ganci (14, 16, 17, 19)
TONIO, NELLA COMMEDIA TADDEO Amartuvshin Enkhbat/Roman Burdenko (16, 19)
SILVIO, CONTADINO Vittorio Prato
BEPPE  Matteo Falcier

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma

Con la partecipazione della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

Ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!