“Peter Pan – Il Musical” di Maurizio Colombi al Teatro Brancaccio: la recensione

Peter Pan – Il Musical

Fino al 21 gennaio al Teatro Brancaccio è in scena “Peter Pan – Il Musical”. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, con la regia di Maurizio Colombi, lo spettacolo si avvale delle musiche di Edoardo Bennato e da un cast di artisti talentuosi.

Il musical, in scena dal 2006, è sicuramente un’opera apprezzata dai bambini per la maestosità della scenografia, i tanti momenti divertenti e l’utilizzo di piccoli escamotage che meravigliano.

A dare il volto al protagonista scopriamo Leonardo Cecchi, in quello del famigerato Capitan Uncino un’artista del teatro italiano, ovvero Giò Di Tonno, mentre Martha Rossi ricopre il ruolo di Wendy. E ancora Martina Attili in quello di Giglio Tigrato, Gioacchino Inzirillo in quello di Tritabudella, Renato Converso nel goffo e simpatico Spugna, Raffaella Alterio nel fratello minore di Wendy e Laura Fiorini in quello maggiore John.

Al loro fianco altri nove strepitosi performer animano il mondo fatato di Peter Pan: Britney Kayle Badilla (Bombolone), Sofia Pavani (Pennino), Sara Portaro (Pochino), Manuel Primerano (Gemello), Domiziano Toniolo (Gemello), Lorenzo Tognocchi (Cantastorie e cover Capitan Uncino), Davide Najjar (Ensemble – Pirata), Filippo Tampieri (Ensemble – Pirata), Gian Maria Picciau (Ensemble – Pirata). 

“Peter Pan – Il Musical” si contraddistingue per la bravura del suo cast, assolutamente convincente, ma ahimè c’è ci sono dei punti di domanda.

La durata complessiva dell’opera è di circa 2 ore e 30 e se pur normalmente questo non è mai un limite alla visione lo diventa quando ci si chiede se alcune scene siano necessarie.

E ancora: sono necessarie le affermazioni di Wendy, ribadite più volte sul suo ruolo di donna, su come è brava a cucire e a tenere in ordine la casa?

E come non rimanere perplessi su un affermazione come “Sai penso che una ragazza valga più di 100 ragazzi” che Wendy accoglie come un complimento da parte di Peter Pan?

Non è forse necessario tenere conto del tempo storico in cui lo spettacolo va in scena? E se il testo è stato modificato, inserendo anche le canzoni che hanno accompagnato l’estate 2023 come “Italo disco”, perché non è stato ritenuto indispensabile eliminare frasi ormai obsolete e figlie di un tempo che fu?

Certo “Peter Pan – Il Musical” è uno spettacolo divertente, un po’ al di sopra delle righe e sicuramente attento a suscitare risate e distrazione, ma forse compito del teatro, soprattutto quando si rivolge ai più piccoli, è anche cercare di non veicolare messaggi errati?

Peter Pan di J. M. Barrie è magia, il coraggio di credere nei sogni, la necessità di coltivare la meraviglia e la possibilità di farlo cercando “l’isola che non c’è”: elementi che non si riscontrano in modo preponderante nella messinscena che, al contrario, si sofferma molto sul ruolo di Wendy come “femmina” e mamma dei bambini sperduti.

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