“Pippi Calzelunghe il Musical” al Teatro Olimpico: la recensione

Pippi Calzelunghe il Musical ©MarcoBorrelli

Fino all’11 febbraio presso il Teatro Olimpico in scena “Pippi Calzelunghe il Musical”, da un’idea di Gigi Proietti per celebrare l’eroina sovversiva più amata di tutti i tempi.

Un personaggio immaginario, nato dalla penna della scrittrice Astrid Lindgren, trasposta nell’omonima serie tv e adesso arrivata nei teatri.

La commedia musicale, nella versione italiana di Sagitta Alter e Carlotta Proietti, vede la regia di Fabrizio Angelini e la direzione artistica di Nicola Piovani.

Pippi Calzelunghe il Musical ©MarcoBorrelli
Pippi Calzelunghe il Musical ©MarcoBorrelli

Pippilotta Virtualia Rolgardinia Succiamenta Efrasilla: così si presenta a tutti la bambina ribelle trasferitasi a Villa Villacolle. Nella scena iniziale la grande casa fa da sfondo alla protagonista, interpretata da Margherita Rebeggiani, accompagnata dagli inseparabili Zietto e Signor Nillson: quest’ultimi non persone ma un grande cavallo e una dispettosa scimmietta.

Non c’è nulla di convenzionale nella vita di Pippi, ciò le causa simpatie e inseguimenti, il tutto al ritmo di un musical che intrattiene.

Il cast di attori, cantanti, ballerini e acrobati è composto da: Matteo Milani, Lorenzo Iacuzio, Gabriele Manfredi, Caterina Fontana, Antonella Civale, Roberto Fazioli, Lara Balbo, Martin Loberto, Federico Tolardo, Francesco Trasatti, Fabrizio Scuderi, Ermenegildo Marciante.

Uno spettacolo frizzante di un’ora e 40 minuti con la musica di Georg Riedel e Anders Berglund e gli eleganti costumi e allestimenti curati da Susanna Proietti.

©MarcoBorrelli
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Una cornice perfetta in cui il divertimento è assicurato per tutti, adulti e bambini, grazie alla magia intramontabile dell’infanzia, pervasi da emozioni e risate.

L’infanzia non ha tempo. Man mano che gli anni passano bisogna conservarla e conquistarla, nonostante l’età.”

Sarebbe riduttivo parlare di questo spettacolo senza citare l’aspetto educativo, non c’è giudizio ma valori portanti che creano un senso profondo in una visione che, superficialmente, potrebbe apparire di semplice intrattenimento. Empatia, inclusione, lealtà, libertà ma soprattutto il valore della pace, citando Pippi: “quando vuoi dare pugni e calci tu conta fino a 3 e usa la testa”.

La pedagogia della libertà, infatti, non viene meno al rispetto del prossimo perché la protagonista non ha paura e con generosità regala al mondo uniforme una colorata allegria.

©MarcoBorrelli
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