Privacy: è ormai una ”leggenda” sul web. Fuga di dati sensibili, ora alla portata di chiunque.

Scoperto archivio sul deep web contenente oltre 400 milioni di email e relative password.

Il deep web è una sottorete Internet in cui è possibile navigare in anonimato, qui possiamo trovare qualsiasi cosa, dalle armi alla droga ad articoli pedopornografici e tutto quel che è esistente sulla Terra. In aggiunta a tutto ciò è stato scovato un archivio contenente più di 450 milioni di e-mail con rispettive password di aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia e università in tutto il mondo, Italia compresa.

A scovare tali informazioni sono stati gli esperti del Var Group dell’azienda italiana Yarix, una società italiana di sicurezza informatica. In totale sono quasi 24 gigabyte di dati sensibili presenti su quest’archivio, chiamato ‘’Anti Public’’.

Tra i dati organizzati in 111 file TXT, la Polizia postale conferma che vi sono circa 13 milioni di domini email, comprese relative password pubblicate alla mercé di chiunque. La sua creazione si direbbe risalga al dicembre del 2016, ma è comparso solo di recente sul deep web.

Non si sa ancora la sua origine, ma una cosa è sicura: è il più grande furto di dati nella storia del Web.

La Polizia postale dice inoltre che si tratterebbe di informazioni datate, già frutto di attacchi informatici passati. Nonostante ciò il consiglio che ci viene dato dalla Polizia postale è di effettuare comunque il periodico cambio della password di accesso per escludere eventuali intrusioni.

Come possiamo vedere nonostante l’avanzare del progresso, i cybercriminali non si fanno attendere con nuove tecnologie sempre più sofisticate in grado di superare qualsiasi barriera informatica gli sia posta davanti.

Notiamo dunque come nel mondo virtuale la privacy rimane solo una ‘’leggenda metropolitana’’, e la conferma ci è stata data nel 2013 dal giovane informatico Edward Snowden, che con le sue divulgazioni riguardanti la CIA e i loro sistemi informatici in grado di controllare chiunque essi vogliano, anche tramite una semplice webcam, ha sconvolto l’intera comunità virtuale.

I nostri dati sensibili sono continuamente a rischio sulla rete, e non sono state ancora adottate misure di sicurezza tali da preservarli, siamo letteralmente ‘’un libro aperto’’ per chiunque.

Valentina Mauriello

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