[REVIEW PARTY] Nessun giorno della settimana di Sol Aguirre

Titolo: Nessun giorno della settimana

Autrice: Sol Aguirre

Sinossi

Sofía ha 42 anni, è una madre single e vive a Madrid con i due figli adottivi. Durante un viaggio a New York, città di cui è innamoratissima, comincia a riflettere su sé stessa e sulla propria vita. È felice? No. Deve ricominciare da zero, reinventarsi, eliminare gli aspetti negativi della sua esistenza e, soprattutto, circondarsi di persone positive. Dopo un inizio folgorante, la relazione con Pedro procede a stento tra alti e bassi. Gli sbalzi d’umore sono all’ordine del giorno. I bambini, poi, assorbono gran parte della sua attenzione e del suo tempo. L’unica cosa che la fa sentire davvero realizzata è la scrittura. Ed è per questo che Sofía comincia a tenere un blog tutto al femminile, “Las Claves de Sol”, un posto sicuro dove essere semplicemente sé stessa, senza filtri. Comincia così un viaggio nella sua personalità, tra i suoi reali desideri, nel corso del quale, anche grazie a una buona dose di brillante autocritica, Sofía scoprirà c

he non è mai troppo tardi per la felicità.

Recensione

È un romanzo divertente, dinamico ed interessante.

Di cosa tratta?  Di una donna, Sofía, che superati i 40 anni cerca sé stessa e riscopre una passione sepolta: la scrittura!

Una passione amata ed avuta fin da bambina ed abbandonata senza un vero motivo, perché la vita a volte va così e ci fa dimenticare lungo il cammino anche le cose più importanti.

Sofía può rappresentare ogni donna, senza alcuna distinzione di età o di passione.

L’autrice racconta non solo Sofía ma anche sé stessa: una donna libera, complicata e in grado di vivere solo senza compromessi!

“Vorrei dirle tante altre cose: che mi sembra ieri quando avevo diciassette anni come lei, che deve godersi ogni attimo perché non tornerà più, che deve dedicarsi a ciò che l’appassiona e non deve farsi convincere da nessuno a fare il contrario, che deve amarsi, adorarsi, perché è l’unica persona con cui passerà il resto della sua vita, quindi tanto vale essere la persona che LEI STESSA vuole essere. Mi piacerebbe sapesse che (quasi) niente è TROPPO importante, che deve godersi le prime volte perché non sono eterne e che la vita è un percorso, non la meta. Sarah, tesoro: sarai tante cose in tanti posti. Quello che va bene a vent’anni non andrà più bene a trenta. Quello che ti affascina a trent’anni ti annoierà a quaranta, e non ti  dico a cinquanta. Non è fallimento, ma EVOLUZIONE”.

Sofía vive a Madrid ma ama New York, non vuole accanto un uomo ma adotta dei bambini: le contraddizioni le appartengono e la rendono unica.

Nel romanzo vengono narrati gli amori sbagliati (Pedro) e quelli idealizzati (Victor), le amicizie presenti nonostante le lontananze e le passioni, passioni riacquistate e in grado di rendere unica la vita.

“Sono andata via, sono tornata, sono salita e s

ono scesa. Sono uscita come una pazza. Sono morta per la noia e per le risate. Ho sofferto per amore, per disamore, per gli esami, per le sgridate di mia madre, per l’incertezza del futuro e per i bagagli del passato. Sono stata la pecora nera, la secchiona, la simpatica, la responsabile, la festaiola, la porca, l’amica che se ne va e quella che resterà sempre, l’amante lasciva, la madre arrendevole.

Sono stata molte cose, forse anche di più.”

È un libro consigliato per ridere, sognare e sbagliare insieme a Sofía!

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