[REVIEW PARTY] Stringimi piano di Irene Faranda: “Peter Pan aveva paura di crescere. Io temo di non poterlo fare abbastanza.”

Stringimi piano

Autore Irene Faranda

Editore DeA Planeta

Genere Narrativa

Formato brossura con alette

Pagine 256

In uscita il 25.09.2018


La bellezza e la felicità sono fragili come il cristallo. Anche Arianna lo è: indebolite da una rara malattia, le sue ossa rischiano di rompersi al più piccolo urto. Per lei ogni cosa rappresenta una potenziale minaccia. Un colpo di tosse troppo forte, il piatto scivoloso della doccia, la stretta di un abbraccio. Durante l’ultimo anno di liceo, un incidente d’auto la costringe a un lento recupero presso una clinica privata. È qui che incontra Leon, giocatore di basket reduce da un trauma al ginocchio, con una storia difficile alle spalle e il sogno di diventare campione all’orizzonte. Diversi nel fisico e nel carattere, ma decisi a vincere insieme la monotonia del ricovero, scopriranno un legame che sa di amicizia. Forse di amore. E quando, tra le pagine di un libro, Arianna trova un vecchio quaderno della madre, un passato ignoto e tumultuoso si spalanca sotto i suoi occhi, insegnandole che paure e debolezze appartengono a tutti. Tanto quanto il coraggio di superarle. Con una scrittura di rara essenzialità e nitidezza, Irene Faranda racconta una storia che dice molto sulla vulnerabilità fisica e su quella dei sentimenti, e sembra indicarci che la vera forza è imparare a trattare con delicatezza la fragilità altrui.

Irene Faranda

Irene Faranda è nata nel 1979 a Bologna, dove vive e lavora. Questo è il suo primo romanzo.

Recensione

Un romanzo estremamente delicato, delicato e fragile come Arianna: piccola guerriera dal corpo di vetro ma dall’indole combattente. Arianna che crede di avere paura ma la paura l’accompagna senza scalfirla, Arianna che diviene amica di Leon, un gigante di statura che potrebbe in ogni momento farle male.

Tra le pagine il racconto di Mìmola, madre di Arianna, che racconta attraverso un diario l’attesa di ella e la scoperta della malattia. Parole quelle di Mìmola sofferte e dolorose.

“Chi ti ama non ti porta in salvo. Ti porta dentro. Per questo sono condannata ad amarti. Ed è una pena che vorrei tanto potermi risparmiare.”

Arianna si trova in ospedale dopo un incidente in macchina. Incidente causato da Ernesto, suo accompagnatore, un volontario che la porta al liceo ogni mattina. L’incidente causa la rottura delle vertebre e a causa della sua malattia, Osteogenesi imperfetta, la degenza è lunga. Trova tra i libri dei genitori, portati da loro in ospedale, il diario di sua mamma: un diario doloroso che le farà dubitare della veridicità della madre, quella madre dallo sguardo severo e incapace di divertirsi. Mìmola racconta anche la sua storia d’amore con il padre, una storia che ora si trascina tra la freddezza e la lontananza emotiva.

Arianna troverà in Leon un amico e forse qualcosa di più: un di più che non sembra poter esistere per Arianna, troppo fragile e destinata a rompersi ad un contatto più profondo.

“Peter Pan aveva paura di crescere. Io temo di non poterlo fare abbastanza.”

Prodotto fornito da DeA Planeta

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