Silvia Tancredi: “musica è il mezzo che più mi avvicina al cielo da sempre” – INTERVISTA

Silvia Tancredi

Silvia Tancredi

Silvia Tancredi continua il suo 2025 in musica con un nuovo singolo “Miles Away”. Un brano che nasce dalle suggestioni dell’ultimo viaggio negli Stati Uniti di Silvia, durante il quale ha fatto tappa a Nashville rimanendo ancora più affascinata dalle sonorità country che hanno reso celebre la città del Tennessee. Seguirà nell’autunno del 2025 il suo quarto album.
Cantante, songwriter e autrice torinese, Silvia Tancredi ha una nutrita carriera come vocalist accanto a diversi artisti di fama internazionale. Risale al 2010 il suo primo lavoro solista “L’importante è crederci”, che per il suo sound internazionale ha riscosso importanti consensi da parte della stampa specializzata. Dal 2015 inizia a collaborare con importanti artisti e vocalist gospel americani di fama come Anthony  Morgan, Eric B Turner e Kellie Turner, e si è divisa fra l’Italia e gli States, esibendosi in numerosi concerti a New York, nel New Jersey e in Pennsylvania; inoltre ha partecipato a diversi eventi nelle chiese Gospel della grande mela, ed è stata l’unica artista italiana presente al Gospel Festival tenutosi presso la “Southern Baptist Church” ad Harlem.

Intervista a Silvia Tancredi a cura di Miriam Bocchino

  • Buongiorno Silvia, “Miles Away” è il tuo nuovo singolo che è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio dal 4 aprile. Mi racconti come nasce?

“Miles Away” è il coronamento di un’idea musicale che, in realtà, dal punto di vista sonoro caratterizzerà tutto questo nuovo album, frutto di un viaggio fatto a Nashville. Sono stata molto affascinata dalle sonorità della parte più bianca della musica americana. Per me è stata quasi una prima volta, in quanto le esperienze precedenti negli Stati Uniti erano state più legate al contesto della black music. Le sonorità legate alla chitarra, ai violini country che sviolinavano dalla mattina alla sera, in modo particolare a Nashville, hanno influenzato il nuovo album e “Miles Away”, tra le tracce, è quella che ne risente di più.

Dal punto di vista del testo è il coronamento di un viaggio. In realtà, il viaggio rappresenta il percorso di vita e, quindi, il sogno di poter arrivare nel futuro, un domani, a rincontrare e a ritrovare la persona che si ama al proprio fianco e a potersi dire, guardando indietro, ‘guarda quanta strada abbiamo fatto insieme superando gli ostacoli’. È un po’ un augurio che faccio a me stessa, ma anche a tutte le persone che avranno modo ascoltare la canzone.

  • Sul comunicato stampa leggo che il brano “rappresenta la metafora del percorso di vita a fianco della persona che più amiamo, la promessa di ritrovarsi uniti, dopo un lungo viaggio, quando le anime potranno unirsi per sempre”: sembra quasi che tu intenda anche una dimensione altra, non terrena.

Rincontrarsi potrebbe anche essere pensato in un’altra vita, in un altro mondo. Sì, l’ho anche pensata questa dimensione non solo terrena ma del cielo. La musica è il mezzo che più mi avvicina al cielo da sempre, che mi permette di volare, di incontrare nuove dimensioni e di vivere in maniera intensa la quotidianità, quindi questa vita in questo momento.

  • Leggo anche che è “la ricerca del significato del nostro vivere quotidiano che prende vita se affrontato insieme”. Allora ti chiedo: che valore, al contrario, dai alla solitudine?

È un momento molto prezioso. Io cerco sempre di ritagliarmi un momento di solitudine nella mia quotidianità con me stessa. È un momento di riflessione che mi concedo, ma anche la possibilità di poter sognare a occhi aperti, avvolta dal silenzio. Associo spesso la solitudine al silenzio, ma non solo; a volte in realtà capita, quando sono sola, di cantare, quindi di essere avvolta dalla musica. È il momento in cui lascio più libero spazio al mio estro, al mio ascoltare la vocina che da sempre mi parla, fin da quando sono bimba.

  • Il singolo anticipa il tuo quarto album da solista.

Nelle prossime settimane girerò il videoclip di un singolo che uscirà probabilmente durante l’estate e che anticiperà all’inizio dell’autunno l’album intero.

  • Credi che il ruolo dell’artista sia anche quello di comunicare dei messaggi, di veicolare un pensiero che possa essere anche sociale?

Certo. Ho finito adesso una lezione con i miei ragazzi ai quali ho parlato della potenza che ha la musica di arrivare non solo a migliaia di persone ma di veicolare le idee. Ritengo che gli artisti abbiano un certo tipo di responsabilità e spero che i miei colleghi vogliano tutti trasmettere dei messaggi positivi, che possono fare bene e avvicinarci alla bellezza.

  • Da docente utilizzi la musica nelle tue lezioni?

Sempre. Sono due vasi comunicanti ma che sono sempre esistiti in me. Ti racconto questo aneddoto. Quando ero piccolina mettevo in fila le bambole e un attimo prima erano i miei spettatori davanti ai quali cantavo, un attimo dopo i miei alunni che sgridavo.

  • So che nel corso della tua carriera ti sei spesso spostata tra gli Stati Uniti e l’Italia e anche questo singolo nasce dalle suggestioni del tuo ultimo viaggio negli Stati. Hai mai pensato di vivere definitivamente fuori dall’Italia?

Sì. Ci sono stati dei momenti in cui mi sono chiesta ‘che cosa faccio’? In realtà, quando sono in Italia sogno gli Stati Uniti e quando sono lì, passati i primi 20 giorni, comincio a risognare la mia Italia.

Stando lontana ho avuto modo di ripulirmi gli occhi, di rivedere il mio Paese, soprattutto le qualità, gli aspetti positivi. L’Italia è un Paese ricco di bellezza, non lo scambierei con nessun altro nel quale vivere. Ci sono un po’ di difettucci ma riguardano soprattutto gli aspetti burocratici e quelli politico-sociali che non aiutano gli artisti, come invece accade in altri posti. Al di là di questo, è un Paese ricco di artisti, di stimoli, abbiamo dei paesaggi meravigliosi, si mangia bene, e un modo diverso di vedere la vita, di pensare. Lo stesso discorso vale per il nord Europa.

  • Infine, un sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe fare una tournée nei teatri in Cina. Dico questo perché ero arrivata a un soffio dal firmare un contratto, poco prima che scoppiasse il Covid, a volte il destino è più grande di noi. Avrei fatto una tournée con altri artisti nei teatri delle maggiori città della Cina. Mi piacerebbe avere l’opportunità di incontrare artisticamente la parte più orientale del mondo, penso che ne tornerei super arricchita.

SILVIA TANCREDI:

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