Spawning di Bruno Pitruzzella! Almendra Music pubblica il debutto da solista del membro di Utveggi, Forsqueak e Aps

Almendra Music pubblica il debutto da solista del membro di Utveggi, Forsqueak e Aps. Un album suggestivo, ispirato alla sua attività di istruttore subacqueo, per chitarra classica, acustica, elettrica e 12 corde 

Spawning: il mare e una chitarra “altra” con Bruno 

BRUNO

SPAWNING 

[Almendra Music 2019]

11 tracce – 27′ 53”

http://www.almendramusic.bandcamp.com/album/spawning

Spawning significa germinare, fare le uova, gettare le spore, con specifico riferimento alla zoologia subacquea. Tutta la musica che facciamo è sempre fortemente influenzata da “altro”, quando non proprio ispirata da o composta per ragioni espressive extra-musicali. Per me questo “altro” è il mare, la natura, la subacquea e gli incontri da essa generati, insomma l’altra metà fondamentale della mia vita (nonostante abbia studiato musica per tutta la vita, faccio l’istruttore subacqueo). Trattandosi poi del primo lavoro per chitarre sole, vista la forma variegata dell’album, il concetto di germinare si sposa correttamente”.
Chitarra sola ma non isolata, quella di Bruno Pitruzzella, che debutta da solista con Spawning: un lavoro che nasce dall’esigenza di un percorso in proprio, ma soprattutto da riflessioni e meditazioni su tutto ciò che circonda la musica, a partire dalla sua attività di istruttore subacqueo, che ha dato anche il titolo all’album. Per l’occasione Bruno Pitruzzella si mette a nudo, tanto da rinunciare anche al cognome per ribadire questo cammino di rinnovamento.
E’ un debutto anche per Almendra Music, che con Spawning pubblica il suo primo album per sola chitarra, dopo i lavori delle “chitarre gemelle” del duo Blanco Sinacori: se questi ultimi sono ben centrati in area modern-classical, Bruno opera invece all’insegna di un chitarrismo contemporaneo che prende spunto dalle sue aree di influenza, in particolare l’improvvisazione: “Si tratta di un lavoro fin troppo variegato ma rispecchia il percorso che ho avuto, spesso non troppo coerente se non fosse per l’ostinazione e la necessità di cercare una propria via personale nella musica, spesso trovata nell’improvvisazione. Questo può essere il vero filo conduttore: Spawning ha trovato la sua forma definitiva partendo sempre da improvvisazioni, che poi sono diventate composizioni, quindi scrittura. Ma l’improvvisazione è la matrice di base. Per improvvisazione non si intende solo quella melodica di matrice jazzistica, a volte è proprio totale, anche se non posso dire sia “radicale” in senso specifico, c’è sempre qualcosa di pre-esistente, si viene sempre da una direzione”.
Palermitano classe 1987, diplomato nel 2011 al Conservatorio Bellini della sua città, allievo di Antonello Ghidoni e soprattutto Marco Cappelli, Bruno Pitruzzella ha approfondito la pratica del jazz e dell’improvvisazione con Francesco Guaiana e ha suonato con tanti musicisti come Mimmo Cafiero, Umberto Fiorentino, Fabio Zeppetella, Antonio Forcione, Lelio Giannetto, l’Orchestra Instabile Disaccordo di Palermo. Attento sia alla composizione che all’improvvisazione, Bruno “scrive” la propria musica, che è quasi sempre strumentale, un mix di post rock, jazz, punk e improvvisazione. E’ membro storico di Forsqueak, Utveggi e Aps, tre straordinarie band della scuderia Almendra Music. Rispetto alla musica di Spawning, secondo Bruno “Utveggi è più rock, forma canzone e scrittura, Forsqueak ha più un’attitudine jazzistica (non nel senso di “genere” ma di approccio). Spawning è un mix di tutto quanto, c’è la forma canzone, c’è l’improvvisazione, c’è la scrittura di carattere più “classico”. Ovviamente il solo chitarre è pieno di suggestioni derivanti dagli altri due progetti. Ad esempio il pezzo Salpa è stato scritto originariamente per i Forsqueak, coi quali lo eseguiamo regolarmente da anni. Qui si trova in forma primitiva con arrangiamento per chitarra sola”.
Undici brani per chitarra classica, acustica, elettrica e 12 corde, tutti composti da Bruno Pitruzzella fatta eccezione per Pando di Giancarlo Romeo, con la presenza di due rifacimenti che lanciano un’ulteriore luce sul mondo musicale frequentato e amato dall’autore. Parliamo di Footprints di Wayne Shorter e del Saltarello: “Footprints mi ha stregato dalla prima volta che l’ho suonata (l’ho prima suonata e poi ascoltato la versione originale). Avevo scoperto un accordatura alternativa grazie al mio grande amico Giancarlo Romeo (a cui è dedicato l’album) e provandone le varie combinazioni mi sono ritrovato in mezzo al tema senza neanche accorgermene. Il saltarello invece è un pezzo attribuito a Vincenzo Galilei (padre di Galileo e di Michelangelo, valente liutista) che ti fanno studiare al conservatorio con la chitarra classica. L’ho registrata con la 12 corde perchè mi piaceva di più il suono. So già che i puristi della classica non apprezzeranno, ma mi piaceva dare al pezzo la connotazione originaria di danza vera e propria e la 12 corde si prestava bene allo scopo”.

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