Strani giorni: la festa stona nel silenzio e nella meditazione.

Questo 31 dicembre è uno spartiacque come tutti i precedenti, ma in modo particolare perché, anche se non ci illudiamo che in poche ore cambi tutti, nutriamo l’illusione silenziosa e in fase di nascondimento che la consapevolezza verso un adattamento differente sia più ferrea.

Le notizie dei vaccini creano perplessità o entusiasmo ma psicologicamente determinano un cambiamento: il tentativo di individuare quella luce fioca, traballante, a tratti mesta, a tratti in ripresa che ci fa intravedere un altro domani.

Ci attendono, probabilmente, due mesi di paure del freddo e dei malanni, di dati, tensioni e polemiche, ma il desiderio di rinascita consolerà le nostre giornate.

È un Capodanno differente, fra i confini domestici, le riflessioni e gli schiamazzi che non copriranno il dolore che c’è e che c’è stato ma ce lo ripresenteranno come in un quadro nel quale la festa stona nel silenzio e nella meditazione.

Vogliamo nutrire il desiderio che la cancellazione di uno zero e l’arrivo di una stanghetta che guardi a ovest, seppur nel basso profilo, ci sveglierà dal torpore di un anno angosciante ed angoscioso.

Probabilmente sarà un treno di transizione che viaggerà e viaggerà per i binari di una direzione, quella di un ritorno ad una normalità diversa, ma il 2021 sarà caratterizzato dal distanziamento e dalle mascherine e proprio per questo lo sentiremo ancora distante.

Il proposito è quello di imparare la lezione con lo sguardo proiettato al futuro, senza dimenticare il presente e il passato, senza commettere i medesimi errori; non possiamo permettercelo.

I propositi classici e ripetitivi non servono, serve un altro approccio, di prudenza, riavvicinamento alle vecchie abitudini con garbo e gradualità, proiezione del ritorno alla socialità.

Ma il vero spumante lo stapperemo in primavera, o in estate, o in autunno o nel 2022, quando la vaccinazione sarà al completo; per ora ricordiamo le sofferenze, ricerchiamo la via della giusta positività e del legittimo ottimismo e manteniamo i piedi per terra, lo dobbiamo a noi stessi.

 

Immagine: Foto di ymkaaaaaa da Pixabay

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