Vincenzo Salemme in “una festa ESAGERATA…!”

“Una festa ESAGERATA…! nasce da un’idea che avevo in mente da tempo, uno spunto che mi permettesse di raccontare in chiave realistica e divertente il lato oscuro e grottesco dell’animo umano. Non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito “piccola borghesia”. Volevo parlare delle cosiddette persone normali, di coloro che vivono nascondendosi dietro lo scudo delle convenzioni, coloro che vivono le relazioni sociali usando il codice dell’ipocrisia come unica strada per la sopravvivenza. Sopravvivenza alle “chiacchiere”, alle “voci”, ai sussurri pettegoli e sospettosi dei vicini. E sì, perché io vedo la nostra enorme piccola borghesia come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero, il termometro e si scambiano i saluti ma che, al contempo, sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda.” (Vincenzo Salemme)

Dopo il grande successo avuto in molti teatri italiani, una festa ESAGERATA…! è in scena al Teatro Diana a Napoli dal 14 febbraio al 19 marzo, mentre sarà a Torino dal 24 al 26 marzo.

Lo spettacolo mette a nudo la bassezza dell’animo umano, frutta della poca voglia di interrogarsi, in forma divertente e umoristica. Tuttavia al termine della visione lascia un senso di indefinito e una domanda perenne: “Come possiamo cambiare ciò che siamo?”. Salemme, infatti, riesce a cogliere interamente la futilità della vita di ogni giorno e la viltà frutto delle convenzioni che la maggior parte degli uomini possiede. La risata iniziale nel mentre si trasforma in risata amara. Lo spettatore inizialmente percepisce i personaggi distanti dal suo essere; ma con lo scorrere della storia essi cominciano ad assomigliargli sempre di più, ed ecco il perché la risata si trasforma, diventando meno lieve. Non si smette certamente di ridere, tuttavia, in alcuni momenti lo spettacolo diviene greve. Nondimeno la vita merita non solo di essere pensata e vissuta con consapevolezza e coscienza ma anche con attimi di gioia sconsiderata e frivolezza, la vita a volta deve essere “una festa ESAGERATA”.

Lo spettacolo di Vincenzo Salemme riesce a cogliere le due componenti in modo ottimale, infatti cosa altro è la vita se non una giostra perenne che a tratti suscita ebrezza e risate e in altri paura e domande?

“…Non è la prima volta che questo ventre antico del nostro paese viene messo in commedia ma l’idea dalla quale parto mi sembra molto efficace in questo momento storico fatto di conflitti internazionali, guerre di religione e odi razziali. La barbarie, temo, nasconda sempre dietro un alibi. Ognuno trova sempre una buona ragione per odiare l’altro. Ma quel che temo ancora di più è l’odio che si nasconde dietro il velo sorridente della nostra educazione. Temo il buio del nostro animo spaventato. Temo la viltà dettata dalla paura. Temo il sonno della ragione. Spero che questa commedia strappi risate e sproni al dialogo. Un dialogo tra persone. Che si rispettano e, seppure con qualche sforzo, provino a volersi bene”. (Vincenzo Salemme)

Foto: autore Lorenza e Vincenzo Iaconianni

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