Will Brown: “non si tratta di non cadere mai, ma di non lasciare che la caduta ti definisca” – INTERVISTA

Will Brown

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“Golden” è il nuovo singolo di Will Brown, il primo passo verso il suo attesissimo progetto Brownsville. Radicato nel soul e arricchito da una profondità cinematografica unica, “Golden” è un inno alla rinascita: il dolore si trasforma in opportunità e ogni cicatrice diventa oro. Non è solo una canzone, è una dichiarazione di potere e autenticità. Su uno sfondo di melodie soul e testi vulnerabili, Will Brown guida gli ascoltatori attraverso l’alba della sua trasformazione interiore, dove le cicatrici incontrano la luce del sole e la fragilità rivela il suo oro.

Nato e cresciuto in Kansas, USA, dove è stato educato al Gospel e al Soul prima di scoprire il pop di Whitney Houston, Brandy e Sam Smith, Will Brown ora divide il suo tempo tra Londra e Los Angeles. La passione di Will per la musica è sbocciata alle scuole medie quando ha realizzato il suo sogno di diventare un cantante. In seguito, ha assunto la direzione del dipartimento musicale nella chiesa di suo padre e, a 21 anni, è entrato a far parte del coro Gospel del cantante DeWayne Woods (nominato ai Grammy) come cantante di supporto, un ruolo che ha ricoperto per un decennio, collaborando con rinomati artisti gospel.

La sua transizione alla musica pop è stata un salto nel vuoto, spinto dalla determinazione di Will di diventare un cantante che lo ha portato, un giorno, a conoscere Jackson Browne  e a esisbirsi con lui a Santa Monica. Will trae ispirazione dagli artisti degli anni ’50 e ’60, dei quali ammira profondamente i testi e i messaggi. Vocalmente, è influenzato da Whitney Houston, Brandy e Sam Smith, che hanno plasmato il suo suono davvero unico.

  • “Golden” è il tuo nuovo singolo: puoi raccontarmi come sono nati testo e musica?

Volevo creare un brano dance autentico, che trasmettesse l’atmosfera di una bella serata fuori con gli amici, un mix di gioia e riflessione. L’ispirazione nasce da quel momento post-club in cui gli amici cercano di convincere qualcuno ad andarsene o a voltare pagina dopo una situazione difficile. Dal punto di vista sonoro è diventato un brano soul e cinematografico, potente e intimo al tempo stesso.

  • La canzone è un inno alla rinascita, al trovare un’opportunità nel dolore: un obiettivo nobile ma molto complicato da raggiungere. Ci sei riuscito personalmente? Come fai a non farti sconfiggere dal dolore?

Assolutamente sì. Ho attraversato la mia giusta dose di dolore, e non è mai facile. La rinascita è un processo. Per me si tratta di permettersi di sentirlo, e poi scegliere di costruirci qualcosa di significativo. La musica è diventata quello spazio per me. Non si tratta di non cadere mai, si tratta di non lasciare che la caduta ti definisca.

  • Hai dichiarato: “Golden significa sapere che il valore di una persona non è definito dai suoi difetti. Solo perché gli altri non riescono a vedere il suo valore non significa che non ci sia. Amare le parti che nessun altro capisce non è debolezza, è potere. Loro hanno visto rotto. Io vedo Golden”: quali sono le parti di te che ami ma che non tutti capiscono?

Sono sempre stata una persona sensibile. Intuitiva, attenta, che nota ciò che gli altri potrebbero trascurare. Non tutti lo capiscono subito, ma ho imparato ad amarlo. È in quel lato di me che risiedono la mia narrazione e la mia musica.

  • Non pensi che sia particolarmente difficile farsi accettare di questi tempi? 

Sì, può essere sicuramente dura. C’è così tanto rumore là fuori e le persone possono essere veloci a giudicare. Ma credo che l’onestà faccia la differenza. Quando ti presenti per come sei veramente, le persone giuste si connettono, ed è per loro che faccio musica.

  • Quanto sei cambiato rispetto ai tuoi inizi? 

Sono cresciuto dinnanzi alla musica. Sono più consapevole di me stesso e ora ho fiducia nella mia scrittura e nella mia voce, non solo vocalmente ma in ciò che rappresento.

  • Nel 2026 il tuo viaggio musicale ti porterà anche in Italia: è un paese che conosci?

Sì, l’Italia occupa un posto speciale nel mio cuore. Ho degli amici cari nella zona di Massa Carrara e ho trascorso molto tempo lì e in altre parti del Paese. Mi ricorda casa in Kansas, circondato dalla famiglia, dalla passione e dalla cultura. Esibirmi in Italia sarà sicuramente qualcosa di speciale.

  • Il tuo primo ricordo legato alla musica?

Il mio primo ricordo mi riporta a una chiesa in Kansas. Ricordo di essere rimasto lì, nervoso, poi di aver aperto bocca e cantato per la prima volta. L’intero santuario si è illuminato. Quella sensazione di connessione attraverso la musica mi ha colpito all’istante e l’ho portata con me da allora.

  • Quali artisti ammiri?

Brandy, adoro il suo strumento. È così unico e speciale.

  • Un sogno nel cassetto?

Trasformare Brownsville in qualcosa che vada oltre me stesso. Un mondo in cui le persone possono entrare attraverso la musica, i concerti dal vivo e la narrazione. Questo e l’apertura per i Coldplay.

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Intervista in inglese

  • Golden is your new single: can you tell me how the lyrics and music were born?

I wanted to make a proper dance record that feels like a great night out with your friends, that mix of joy and reflection. It was inspired by that post-club moment when your friends are trying to convince someone to leave or move on from a situationship. Sonically, it became this soulful, cinematic track that’s both powerful and intimate.

  • The song is a hymn to rebirth, to finding opportunity in pain: this is noble but very complicated to achieve. Have you personally succeeded? How can you not be defeated by pain?

Absolutely. I’ve been through my fair share of pain, and it’s never easy. Rebirth is a process. For me, it’s about allowing yourself to feel it, then choosing to build something meaningful from it. Music became that space for me. It’s not about never falling, it’s about not letting the fall define you.

  • You said: “Golden is about knowing that someone’s worth isn’t defined by their flaws. Just because others can’t see their value doesn’t mean it’s not there. Loving the parts no one else gets isn’t weakness, it’s power. They Saw broken. I see Golden”: what are the parts of yourself that you love but that not everyone understands?

I’ve always been a deep feeler. Intuitive, observant, the one who notices what others might overlook. Not everyone understands that straight away, but I’ve learned to love it. That side of me is where my storytelling and music live.

  • Don’t you think it’s especially difficult to gain acceptance these days? As an artist, how do you experience the current times?

Yeah, it can definitely be tough. There’s so much noise out there and people can be quick to judge. But I believe honesty cuts through. When you show ups as your real self, the right people connect, and that’s who I make music for.

  • How much have you changed since you started in the music world?

I’ve grown up in front of the music. I’m more self aware, more intentional, and I trust my writing and my voice now, not just vocally but in what I stand for.

  • In 2026 your musical journey will also take you to Italy: is it a country you know?

Yeah, Italy holds a special place in my heart. I’ve got close friends in the Massa Carrara region, and I’ve spent a lot of time there and in other parts of the country. It reminds me of being back home in kansas surrounded by Family, passion and culture. Performing in Italy will for sure be something special.

  • Tell me your first memory related to music.

My first memory takes me back to church in Kansas. I remember standing there, nervous, then opening my mouth and singing for the first time. The whole sanctuary lit up. That feeling of connection through music hit me instantly, and I’ve carried it with me ever since.  

  • Which artists do you admire?

Brandy, I love her instrument. It so unique and special.

  • A dream in the drawer?

To build Brownsville into something that lives far beyond me. A world people can step into through the music, live shows and storytelling. That and open for Coldplay.

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